Chirurgia dell’obesità e weight regain: i massimi esperti internazionali a confronto al Policlinico San Marco

PUBBLICATO IL 24 OTTOBRE 2022

Un convegno dedicato al recupero del peso post intervento, organizzato dal Centro di Chirurgia dell’Obesità del Policlinico San Marco

Fino al 50% dei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica riprende peso a 2-6 anni dall’intervento, con percentuali variabili a seconda della tipologia di tecnica chirurgica. In alcuni casi si tratta di un recupero di peso ‘fisiologico’ e non clinicamente significativo. 

Se, però, si registra un aumento del 25% del peso perso o un incremento di più di 5 punti dell’Indice di Massa Corporea (BMI) rispetto al peso minimo raggiunto dopo l’intervento, unito alla ricomparsa di comorbidità come ipertensione, diabete, OSAS, etc., il recupero del peso diventa patologico e può essere indicato il ricorso alla cosiddetta redo surgery o chirurgia di revisione

Ma quali sono le cause del recupero del peso o weight regain? E quale l’approccio più corretto per affrontarlo? A queste e altre domande ha cercato di rispondere il Congresso “Post bariatric surgery: management of weight regain”, promosso dal Centro di Chirurgia dell’Obesità del Policlinico San Marco con il patrocinio di SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle Malattie Metaboliche) e SIC (Società Italiana di Chirurgia), che si è tenuto venerdì 21 ottobre scorso, a Zingonia.

 

L’obiettivo del congresso

Obiettivo del congresso, che ha alternato letture e sessioni di live surgery e ha visto la partecipazione di alcuni dei massimi esperti internazionali di cura dell’obesità, è stato proprio quello di definire delle linee guida autorevoli e condivise per la prevenzione e il trattamento del weight regain e migliorare ulteriormente la qualità di vita dei pazienti.

 

La chirurgia bariatrica: perché si riprende peso

“La chirurgia bariatrica rimane il metodo di perdita di peso più efficace e duraturo in caso di obesità patologica, se associata a un percorso multidisciplinare (nutrizionista, psicologo, chirurgo) pre e post operatorio - sottolinea il professor Stefano Olmi, direttore dell’Unità di Chirurgia Generale e Oncologica, del Centro di Chirurgia Laparoscopica avanzata, Centro di Chirurgia della parete addominale e del Centro di Chirurgia dell’Obesità (centro di eccellenza SICOB), presidente con il professor Diego Foschi, Past President SICOB e Presidente Fondazione SICOB. 

Tuttavia, una percentuale significativa di pazienti (dal 20 al 50%) può riguadagnare peso con conseguente frustrazione, depressione e ritorno delle comorbilità correlate all'obesità. 

Trattandosi di un problema emergente negli ultimi anni, considerato che la bariatrica è una chirurgia relativamente giovane e in continua evoluzione con nuove tecniche, è fondamentale valutare in modo preciso quali siano le: 

  • percentuali di ripresa del peso dopo i diversi interventi chirurgici; 
  • cause
  • soluzioni migliori per risolvere il problema e stabilizzare il paziente (stile di vita, farmaci, endoscopia, revisione chirurgica)”.

 

I fattori che influiscono sul recupero di peso

“I fattori, che possono incidere sul recupero del peso a lungo termine dopo un intervento di chirurgia bariatrica - spiega il professor Olmi -, sono diversi e possono essere suddivisi in 3 categorie: 

  • ambientali: esposizione ad ambiente obesogeno in primis; 
  • legati a cattive  abitudini del paziente ed a problematiche personali: alimentazione disordinata, stile di vita scorretto, sedentarietà, binge eating, disfunzioni metaboliche, problemi di depressione o altre psico-patologie etc.;
  • correlate alla procedura chirurgica: scelta errata dell’intervento per il singolo paziente, tecnica chirurgica imperfetta, mancanza di compliance da parte dei pazienti.

Inquadrare correttamente il paziente con le sue problematiche, quindi, diventa fondamentale per individuare la terapia (nutrizionale, psicologica-comportamentale, chirurgica) più indicata o, nel caso in cui si renda necessario reintervenire, la tipologia corretta di intervento chirurgico che valuti a 360°  il paziente con le eventuali comorbidità”. 

 

L’importanza di una procedura chirurgica personalizzata

“Non esiste un’unica procedura chirurgica che vada bene per tutti i pazienti. Per ciascuno deve essere valutata quella più indicata sulla base di: 

  • anamnesi e dati che emergono dalle indagini pre-operatorie;
  • colloqui con i diversi specialisti dell’equipe multidisciplinare. 

Solo in questo modo è possibile ottenere e mantenere nel tempo i risultati sperati che, come sempre, si ottengono con un approccio multidisciplinare che tenga conto di tutti questi aspetti e con il follow up dei pazienti”, conclude il professor Olmi.

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