Patologie

Ipertensione arteriosa

Che cos’è?

L’ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata da una pressione del sangue nelle arterie più alta rispetto agli standard fisiologici normali. Si tratta di un problema molto diffuso, che interessa in media il 20- 30% della popolazione di entrambi i sessi; in particolar modo, i soggetti in età avanzata tendono a soffrire spesso di ipertensione arteriosa, in quanto essa è spesso una conseguenza del processo di invecchiamento dell’organismo

Sebbene non costituisca una vera e propria malattia, la cosiddetta pressione alta rappresenta un importante fattore di rischio, ovvero una condizione che aumenta le probabilità di sviluppare altre patologie, in particolare essa predispone all’insorgenza di malattie cardiovascolari e aumenta il rischio di ictus. Proprio per questo, è essenziale diagnosticarla tempestivamente e seguire una terapia mirata per tenere sempre sotto controllo i valori.

Prevenzione

Ci possono essere diverse cause, non sempre di facile riconoscimento, a cui è possibile imputare l’innalzamento della pressione; tuttavia ci sono alcuni fattori che possono predisporre all’insorgenza di questa problematica. Innanzitutto la predisposizione genetica e la presenza in famiglia di soggetti ipertesi, aumentano le possibilità che un paziente sviluppi l’ipertensione arteriosa. Oltre che l’avanzare dell’età, anche condizioni di sovrappeso o obesità si associano spesso ad un’alterazione dei valori pressori. L’abuso di alcool, il fumo, alti livelli di stress e uno stile di vita sedentario sono inoltre tra i principali fattori che comportano un aumento della pressione. Vi sono anche abitudini, apparentemente “innocenti” come assumere continuativamente liquirizia (caramelle o bastoncini), che possono innalzare i valori pressione arteriosa.

Infine, anche il diabete o un’alimentazione poco sana e sbilanciata possono contribuire a determinare uno stato di ipertensione. Il primo passo per prevenire e curare questa condizione, quindi, è quello di seguire uno stile di vita più salutare ed equilibrato: scegliere un’alimentazione sana e povera di sale, mantenere un peso corporeo adeguato, effettuare regolarmente una moderata attività fisica ed astenersi dalle abitudini dannose per l’organismo, sono tutti atteggiamenti raccomandabili che possono contribuire a mantenere i valori pressori nella norma.

Diagnosi

L’aumento dei valori pressori non sempre comporta la comparsa di sintomi specifici. I segnali d’allarme possono essere: mal di testa, stordimento o vertigini, in particolare al mattino; vista annebbiata o offuscata; ronzii nelle orecchie; affanno o difficoltà respiratorie; perdita di sangue dal naso. Proprio a causa della sintomatologia lieve e piuttosto generica, in molti casi i pazienti non si accorgono di avere la pressione alta: con l’avanzare dell’età risulta quindi fondamentale effettuare regolarmente degli accertamenti, per evitare che essa degeneri in malattie più gravi. 

Il modo più semplice per diagnosticare l’ipertensione è quello di sottoporsi periodicamente alla misurazione della pressione: essa viene espressa attraverso 2 valori: la pressione sistolica o massima e la pressione diastolica o minima; i valori normali per la popolazione adulta sono compresi entro i 140/85 mmHg. Si parla quindi di pressione alta quando uno dei valori o entrambi risultano costantemente più elevati. In alcuni soggetti i valori pressori non risultano stabilmente elevati, ma possono presentare degli sbalzi nell’arco della giornata. In questi casi viene utilizzato un misuratore della pressione che viene indossato e, attraverso misurazioni automatiche ripetute, fornisce il monitoraggio della pressione arteriosa delle 24 ore (holter pressorio)

Cura

Esistono diverse cause a cui è possibile ricondurre l’insorgenza delle aritmie cardiache. In alcuni casi il disturbo è determinato dalla presenza di cardiopatie congenite o acquisite, mentre in altri soggetti esso può essere il risultato di altre patologie, come ipertiroidismo o malattie cardio-vascolari. Inoltre, esistono alcuni fattori predisponenti: ad esempio, l’abuso di alcool, l’assunzione di droghe, il fumo, un eccesivo consumo di caffeina o altre sostanze eccitanti, oppure l’utilizzo di alcuni farmaci, sono tutte abitudini poco sane che andrebbero eliminate per evitare effetti dannosi sul cuore.