Disfunzioni del pavimento pelvico e riabilitazione pelvica all’Istituto di Cura Città di Pavia

PUBBLICATO IL 03 GENNAIO 2024

Spesso chi soffre di disfunzioni legate al pavimento pelvico non ne è consapevole: questo perché troppo frequentemente si pensa che il dolore, la contrattura o al contrario l’eccessiva lassità di certi muscoli rappresentino una ‘normale’ manifestazione legata alla nostra predisposizione fisica, alla gravidanza o semplicemente al passare degli anni. 

Esistono valide opzioni di trattamento, percorsi personalizzati di riabilitazione in grado di fornire alla persona strumenti per migliorare e in alcuni casi risolvere completamente la problematica fisica invalidante. Ne parliamo con la dott.ssa Martina Monzio Compagnoni, fisioterapista pelvi-perineale dell’Istituto di Cura Città di Pavia.  

 

Ipotono e ipertono 

Le patologie che riguardano il pavimento pelvico possono essere caratterizzate per lo più da 2 condizioni: 

  • l’ipertono muscolare o iperattività; 
  • l’ipotono o debolezza muscolare pelvica.

Ipertono o iperattività pelvica – spiega la specialista - è quella condizione caratterizzata da una muscolatura quasi costantemente rigida e contratta. Tipicamente è presente, ad esempio, in chi soffre di dolore pelvico, come in caso di: 

L’ipotono, al contrario, corrisponde a una perdita del tono muscolare, che, se presente, può determinare la comparsa di: 

Tipicamente è presente, ad esempio, nel post parto e in alcune fasi della vita come la menopausa (ma non solo)”. 

Spesso queste disfunzioni vengono per molto tempo taciute da chi ne soffre per vergogna, portando ad un inevitabile aggravamento dei sintomi, fino a subire un sostanziale peggioramento della qualità di vita. 

 

I sintomi a cui prestare attenzione

“Tra i sintomi più frequenti che devono allertare chi ne soffre e richiedere il consulto di uno specialista riabilitatore del pavimento pelvico – prosegue la dott.ssa Monzio Compagnoni – ci sono anche: 

  • cistiti post-coitali; 
  • infezioni urinarie o vaginali ricorrenti; 
  • stitichezza cronica; 
  • sensazione di un ‘peso’ avvertito nella zona uro-genitale”. 

Attenzione al dolore

La presenza di dolore non deve mai essere considerata ‘normale’; il dolore è un sintomo soggettivo ‘per definizione’, legato a diversi fattori sociali ed esperienziali. 

“In condizioni fisiologiche – spiega la specialista - ha uno scopo protettivo nei confronti di possibili cause patogene. Se legato a una patologia, invece, il dolore può diventare ‘maladattivo’ e portare a fenomeni come: 

  • l’iperalgesia: aumento della sensibilità dolorifica
  • l’allodinia: presenza di dolore suscitato da uno stimolo che in condizioni di normalità non dovrebbe provocare una sensazione dolorosa”. 

Il dolore pelvico può essere: 

  • presente spontaneamente e costantemente;
  • provocato da particolari azioni e condizioni;
  • localizzato alla pelvi femminile e maschile; 
  • correlato a momenti specifici, come in caso di dispareunia e dismenorrea (dolore durante le mestruazioni), e a condizioni patologiche come l’ipertono del pavimento pelvico. 

 

Chi ne può soffrire

Sappiamo che è importante prendersi cura del pavimento pelvico, ma non è ancora chiaro a tutti che le patologie legate a quest’area possono interessare la popolazione femminile, ma anche quella maschile e che non vi è un’età specifica per soffrirne. 

Sicuramente le donne ne sono maggiormente colpite per via della loro peculiare anatomia, oltre che per le variazioni ormonali che si verificano nel corso di tutta la vita. La fase post parto e la menopausa sono indubbiamente i momenti ‘clou’ per la comparsa di problematiche pelviche. Ma non sono i soli. “Anche in adolescenza e in età pediatrica è infatti possibile sviluppare disfunzioni pelviche. 

Questo si traduce in una sottovalutazione dei sintomi, in un ritardo diagnostico che fa evincere solo in un secondo momento patologie che si trasformano in quadri anche piuttosto severi – sottolinea la dott.ssa Monzio Compagnoni -. 

Ne sono un esempio forme di incontinenza urinaria ‘lieve’ considerate erroneamente normali in gravidanza o nel post parto. Anche l’eccessiva secchezza vaginale in menopausa va presa in considerazione: potrebbe essere sintomo di una sindrome genito-urinaria associata spesso a disfunzioni del pavimento pelvico. Lo stesso vale – continua la specialista - per l’incontinenza e i prolassi che si presentano nelle giovani donne sportive o in donne (e uomini) che eseguono attività lavorative usuranti, e che sollevando pesi ed eseguendo attività ‘ad alto impatto’, ‘sfiancano’ progressivamente la muscolatura pelvica”. 

 

Quando rivolgersi allo specialista

Nel caso si pensi di avere una problematica relativa alla sfera addomino-pelvica, sarebbe opportuno non temporeggiare, ma recarsi tempestivamente da uno specialista. 

“Per quanto qualsiasi disfunzione pelvica possa essere trattata efficacemente anche a distanza di diversi anni dalla sua comparsa – spiega la dottoressa – è consigliabile non attendere un peggioramento ulteriore dei sintomi. La letteratura dimostra infatti che più precocemente viene individuata una disfunzione, tanto maggiori saranno i risultati ottenuti dal percorso riabilitativo!” 

 

I corsi per la riabilitazione pelvica all’Istituto di Cura Città di Pavia 

Presso il nostro Istituto, con l’inizio del nuovo anno, partiranno dei corsi dedicati alla salute pelvica femminile: gruppi di donne in menopausa e gruppi di donne che in seguito al parto sentono la necessità di migliorare la loro funzionalità pelvica. 

“Credo molto nell’accesso delle cure per tutti e la formula che abbiamo pensato vuole venire incontro alle donne. Tramite piccoli gruppi, le donne potranno essere seguite personalmente, in modo tale da eseguire un programma personalizzato, ed in meno di 10 sedute potranno acquisire consapevolezza della propria muscolatura, imparare semplici esercizi e indicazioni utili da poter adottare nella vita di tutti i giorni, per preservare la salute del proprio pavimento pelvico”. 

Cura e Prevenzione