
Pavimento pelvico: agli Istituti Clinici Zucchi un ambulatorio per mantenerlo in salute
PUBBLICATO IL 16 GIUGNO 2025
Una muscolatura poco conosciuta, ma fondamentale per il benessere di tutti, uomini e donne. È il pavimento pelvico, un insieme di muscoli e legamenti che sostiene organi importanti come vescica, utero e retto, e che ha un ruolo cruciale nella continenza, nella sessualità, nella postura e persino nella respirazione.
Agli Istituti Clinici Zucchi di Monza è attivo un ambulatorio dedicato alla sua riabilitazione. Ne parliamo con la dott.ssa Sara Molteni, fisioterapista e referente dell’ambulatorio per il pavimento pelvico.
Cos’è il pavimento pelvico
“Possiamo immaginare il pavimento pelvico come un’amaca che chiude la parte bassa del bacino, dal pube fino al coccige - spiega la dott.ssa Molteni -. È fatto principalmente di muscoli, ma anche di tessuti connettivi.
La sua funzione principale è garantire la continenza urinaria e fecale, ma contribuisce anche alla sessualità, alla postura e al sostegno degli organi interni”.
Quando può indebolirsi il pavimento pelvico
“Eventi come il parto, la menopausa o la chirurgia possono compromettere la sua funzionalità. Anche la sedentarietà, il sovrappeso, professioni che richiedono un notevole sforzo fisico o sport come il sollevamento pesi o che prevedono salti, come la ginnastica artistica o la pallavolo, possono aumentare il rischio - dichiara la specialista -.
Manca in questo ambito una cultura della prevenzione; per esempio, a livello sportivo, le atlete spesso hanno perdite di urina, ma il problema viene sottovalutato”.
Quali sono i sintomi a cui fare attenzione
Le spie di un pavimento pelvico in difficoltà possono essere diverse e coinvolgere sia uomini sia donne. Tra i sintomi più comuni:
- perdite involontarie di urina (incontinenza);
- dolori durante i rapporti sessuali (soprattutto nelle donne giovani);
- difficoltà nell’evacuazione;
- incontinenza fecale;
- cistiti o candidosi ricorrenti;
- sensazione di urgenza minzionale, ovvero il bisogno frequente e improvviso di urinare.
“A volte, abitudini scorrette come andare troppo spesso in bagno ‘per prevenzione’ o trattenere l’urina troppo a lungo possono alterare le funzionalità di questa muscolatura”.
Come prevenire l’indebolimento del pavimento pelvico
Ecco alcuni consigli pratici:
- evitare le minzioni ‘preventive’ e ascoltare davvero lo stimolo;
- non trattenere troppo l’urina quando la vescica è piena;
- evitare spinte eccessive durante l’evacuazione;
- usare un piccolo sgabello sotto ai piedi quando si va in bagno per migliorare la postura e ridurre lo sforzo.
La riabilitazione del pavimento pelvico: come funziona agli Istituti Clinici Zucchi
Il percorso inizia con una prima valutazione individuale, durante la quale si analizzano i sintomi, la postura e il tono muscolare. Si costruisce poi un programma personalizzato di esercizi, spesso integrato con:
- tecniche di respirazione;
- lavoro sulla consapevolezza corporea.
Questi esercizi hanno l’obiettivo di sviluppare e migliorare la coordinazione tra respirazione, muscolatura addominale e muscolatura del pavimento pelvico per renderlo più elastico al resto del corpo.
H3 Biofeedback ed elettrostimolazione: quando la tecnologia aiuta
“Per alcune persone sentire e controllare la muscolatura pelvica non è semplice: per questo motivo nella maggior parte dei casi ricorriamo a uno strumento molto utile, il biofeedback.
Attraverso una sonda vaginale o anale collegata a uno schermo, il paziente può vedere in tempo reale come lavora la muscolatura mentre esegue gli esercizi - spiega Molteni -. Questo permette di correggere i movimenti, migliorare la consapevolezza corporea e ripetere correttamente gli esercizi anche a casa.
Un altro strumento che abbiamo a disposizione è l’elettrostimolazione, che può essere utilizzata in abbinamento agli esercizi per rafforzare la muscolatura. È un supporto in più nei casi di maggiore debolezza che utilizza impulsi elettrici per stimolare i muscoli del pavimento pelvico, migliorando progressivamente il tono e la funzionalità”.
Quanto dura il percorso di riabilitazione agli Istituti Clinici Zucchi
“Ogni seduta presso il nostro ambulatorio ha una durata di circa 45 minuti. I cicli riabilitativi prevedono generalmente da 5 a 10 incontri.
Nei casi di patologie croniche come la vulvodinia o il dolore pelvico persistente il percorso può essere più lungo e modulato in base alle esigenze individuali”.
Non solo donne, il pavimento pelvico interessa anche gli uomini
Prendersi cura del pavimento pelvico significa migliorare concretamente la propria quotidianità: sentirsi a proprio agio con il proprio corpo, prevenire fastidi come perdite di urina o dolori nella zona genitale, migliorare la vita sessuale e le performance sportive.
“Purtroppo, c’è ancora l’idea sbagliata che il pavimento pelvico riguardi solo le donne, magari dopo il parto - sottolinea la dott.ssa Molteni -. Ma è un pregiudizio che deve essere superato. Anche gli uomini possono soffrire di incontinenza, difficoltà evacuative o dolori legati a interventi chirurgici, come quelli alla prostata. È importante rompere i tabù e affrontare il problema senza vergogna con un percorso riabilitativo del pavimento pelvico.
Molti pazienti, infatti, arrivano in ambulatorio con pudore, perché si tratta di una zona intima. Ma la riabilitazione pelvica è un percorso serio, personalizzato e svolto in un ambiente accogliente e rispettoso, dove l'empatia e la professionalità aiutano a sentirsi a proprio agio. Investire nella salute del pavimento pelvico significa migliorare la propria autonomia, prevenire disagi e riscoprire un benessere profondo, a ogni età e in ogni fase della vita”.
Come accedere all’ambulatorio presso gli Istituti Clinici Zucchi
È possibile accedere al servizio:
- in regime SSN, dopo una visita fisiatrica. Per informazioni o prenotazioni telefonare allo 039 8383 666;
- in regime privato o con fondi assicurativi, con prescrizione di qualunque specialista (urologo, ginecologo, proctologo, medico di base). Per informazioni o prenotazioni telefonare allo 039 8383 888.