Emoglobina bassa: quali sono le principali cause?

PUBBLICATO IL 02 GIUGNO 2023

L’emoglobina è una proteina del sangue che si trova nei globuli rossi. La sua funzione principale è trasportare l’ossigeno in tutto l’organismo. Si parla di emoglobina bassa quando i valori sono < 120 g/l nelle donne e < 140 g/l negli uomini.

Insieme al dott. Maurizio Bonfichi, ematologo presso l’Istituto di Cura Città di Pavia, approfondiamo le cause, i sintomi e come intervenire.

 

Emoglobina bassa: le cause principali 

L’ emoglobina bassa può essere associata ad una minore produzione di globuli rossi, a una loro distruzione o ad una loro perdita.

Nello specifico, le cause di diminuita produzione dei globuli rossi possono essere: 

  • invecchiamento/incapacità del midollo osseo non più capace di portare a maturazione i globuli rossi; 
  • carenze vitaminiche o di minerali per diminuita introduzione o malassorbimento (come, ad esempio, mancata disponibilità di ferro);
  • cause endocrinologiche (distiroidismo, ipocorticosurrenalismo,..);
  • cause infettive;
  • tumori (neoplasie ematologiche in senso stretto o di altro ordine); 
  • insufficienza renale (associata anche a riduzione di produzione eritropoietina).

Le cause di distruzione dei globuli rossi possono essere ricondotte a:

  • cause meccaniche/vascolari;
  • alterazioni della forma dei globuli rossi (sferocitosi);
  • emoglobinopatie (come, ad esempio, anemia mediterranea);
  • carenze enzimatiche congenite (carenza di piruvato chinasi o glucosio fosfato deidrogenasi);
  • malattie autoimmuni primitivamente di origine ematologica o secondarie a forme reumatologiche, o infettive;
  • ipersplenismo;
  • coagulazione intravascolare disseminata;
  • porpora trombotica trombocitopenica (sindrome emolitico uremica); 
  • reazione trasfusionale; 
  • tumori ematologici/solidi. 

La perdita dei globuli rossi avviene essenzialmente per:

  • emorragie di tipo fisiologico (ad esempio, nel caso delle mestruazioni);
  • quadri patologici (es. ulcere/tumori dell’apparato digerente, traumi, interventi chirurgici ecc.).

 

I sintomi dell’ emoglobina bassa

Tra i sintomi più comuni dell’emoglobina bassa troviamo:

  • mal di testa
  • senso di affaticamento; 
  • insonnia
  • sensazione di cardiopalmo; 
  • tachicardia o addirittura aritmie
  • sensazione di mancanza di respiro/dispnea da sforzo; 
  • difficoltà di concentrazione.

 

La diagnosi

Per potere accertare la malattia è necessario che il paziente si sottoponga a un semplice esame del sangue, per valutare:  

  • il dosaggio dell’emoglobina, il numero dei globuli rossi, il loro volume e l’ematocrito (ossia la viscosità del sangue); 
  • il numero di globuli bianchi e la formula leucocitaria (ovvero la quantificazione percentuale dei diversi tipi di globuli bianchi presenti nel sangue ottenuta tramite il contatore automatico e, in casi specifici, convalidata al microscopio, dopo l’esecuzione di uno striscio di sangue periferico);
  • il numero e il volume delle piastrine.

 

Anemia: rimedi e tempi di recupero 

Con il termine anemia si intende quella condizione in cui il soggetto presenta un numero di globuli rossi nel sangue circolante inferiore al range di normalità e conseguentemente valori di emoglobina bassi.
“L’anemia è curabile, ma la sua completa risoluzione dipende da ciò che l’ha causata” precisa il dott. Bonfichi. Le tempistiche per il raggiungimento della guarigione dipendono appunto dalla causa stessa dell’anemia.

“Un’alimentazione non equilibrata e povera di vitamine, quali B12 e di acido folico, può indurre ad una condizione di anemia più o meno severa che si risolve in poco tempo (massimo qualche settimana) con una dieta specifica, associata a integratori ad hoc (soprattutto vitamine B del gruppo B, acido folico e/o ferro), normalizzano rapidamente la situazione - specifica il medico -. Tra gli alimenti consigliati: carne (in particolare quella rossa), pesce, uova e verdura fresca. Anche i legumi e la frutta secca, sostanze ricche di ferro, sono utili a normalizzare e mantenere nei range i valori di emoglobina nel sangue.

Lo stesso dicasi per una carenza di ferro legata a cause alimentari (qui la durata della terapia sostitutiva può anche essere di 2–3 mesi), anche se valori accettabili dell’emoglobina si raggiungono in poche settimane – continua il medico -.

Se l’anemia è legata all’assunzione di alcuni farmaci (tra cui, ad esempio, alcuni antibiotici, antiinfiammatori, farmaci anti tumorali), la loro sospensione può, nella maggioranza dei casi, portare rapidamente a un miglioramento del sintomo.

Se l’anemia è molto severa, oltre alla somministrazione di eritropoietina, una sostanza capace di migliorare efficacemente alcune condizioni di anemia, può rendersi ugualmente necessario il supporto trasfusionale.  Le trasfusioni diventano indispensabili anche in quelle forme in cui la malattia è associata a forme ematologiche gravi (come forme severe ‘di anemia mediterranea’, morbo di Cooley, aplasie, leucemie e altri tumori del sangue), tumori, gravi forme infettive e gravi forme immunologiche” conclude lo specialista.

Cura e Prevenzione