Tachicardia, quali sono le cause e come rimediare

PUBBLICATO IL 07 GIUGNO 2021

A tutti sarà capitato più volte nel corso della vita di avvertire un’accelerazione del ritmo cardiaco. Magari in seguito a una forte emozione o a un esercizio fisico intenso, ad esempio dopo una corsa. La sensazione è quella di avere un ‘tamburo interno’ che batte velocemente e che rimbomba nel torace e a volte in gola. 

La parola tachicardia deriva dal greco: tacùs, significa veloce e cardia, cuore. Infatti, chi soffre di questa condizione ha il battito cardiaco accelerato.

Il dott. Cesare Storti, Cardiologo responsabile del Servizio di Cardiologia ed Elettrofisiologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia, spiega quando preoccuparci e come eliminare questa fastidiosa sensazione.

I tipi di tachicardia

Esistono tipologie differenti di tachicardia e sono:

  • tachicardia sinusale;
  • tachicardia parossistica;
  • tachicardia ventricolare.

La tachicardia sinusale

“Si parla di tachicardia sinusale quando si ha un innalzamento della frequenza cardiaca al di sopra di 100 battiti al minuto - spiega il cardiologo -.

E’ una condizione fisiologica:

  •  nei neonati e nei bambini;
  •  in caso di sforzo fisico o psichico;
  •  in caso di reazioni emotive;
  •  nelle situazioni di ipertono simpatico.

Può anche essere causata da altre situazioni patologiche quali:

  • febbre;
  • l’anemia;
  • ipertiroidismo”.

La tachicardia parossistica

La forma parossistica, invece, consiste in un improvviso e repentino aumento della frequenza cardiaca, in genere senza una causa apparente.

La durata può variare da pochi minuti a diverse ore e talvolta può richiedere l’accesso al Pronto Soccorso per poterla interrompere.

Si manifesta solitamente in pazienti con il cuore strutturalmente sano, ma con una anomalia congenita che lo predispone a questo tipo di aritmia.

“E’ una sorta di filo elettrico – continua il dottore - che in particolari condizioni crea una specie di cortocircuito e fa partire il ritmo del cuore improvvisamente, a frequenze superiori ai 140 battiti al minuto. E’ anche molto invalidante, ma di solito non è  pericolosa per la vita”.

La tachicardia ventricolare

Da ultima la forma ventricolare rappresenta l’aritmia più temibile, perché può anche portare alla morte improvvisa. E’ secondaria a patologie cardiache:

Proprio per la sua pericolosità, è fondamentale saperla riconoscere precocemente in modo da prevenirla”.

Come riconoscerla

“Per fare una diagnosi corretta – spiega il dott. Storti - è necessario sottoporre il paziente ad una visita aritmologica nel corso della quale:

  •  viene eseguito un elettrocardiogramma;
  •  viene valutata l’esecuzione di altri esami quali Holter, ecocolordoppler cardiaco e/o test da sforzo”.

Come si cura

“A seconda della tipologia di tachicardia si imposterà la terapia più adeguata. In alcuni casi la cura sarà:

  • farmacologica;
  • tramite uno studio elettrofisiologico.

La cura con i farmaci

Nella forma sinusale, potrebbe non essere necessaria alcuna terapia se non eliminare la causa della tachicardia, per esempio, curando lo stato d’ansia, l’anemia, ecc...

I farmaci più utilizzati sono quelli antiaritmici o betabloccanti, validi per tutte quelle forme in cui l’aritmia è di carattere transitorio.

Quando invece la terapia non è in grado di guarire, ma deve essere somministrata per tutta la vita, allora si rende necessario lo studio elettrofisiologico e l’ablazione transcatetere”, commenta lo specialista.

Lo studio elettrofisiologico

“Lo studio elettrofisiologico consiste nell’introduzione di elettrocateteri all’interno del cuore, attraverso il sistema venoso e si rende necessario quando i farmaci non sono sufficienti a risolvere la patologia. 

Con opportune stimolazioni – spiega il dottore - viene riprodotta l’aritmia, localizzato il punto d’origine e, viene eliminato il focolaio aritmogeno tramite l’ablazione transcatetere con degli impulsi di radiofrequenza.

Questa procedura, se eseguita in centri specializzati, ha elevatissime percentuali di successo con minime possibilità di complicanze ed è in grado di risolvere definitivamente il problema aritmico, liberando il paziente dalla schiavitù dei farmaci".

 

Cura e Prevenzione