Glaucoma: la malattia silenziosa che può compromettere la vista

Glaucoma: la malattia silenziosa che può compromettere la vista

PUBBLICATO IL 10 LUGLIO 2025

Glaucoma: la malattia silenziosa che può compromettere la vista

PUBBLICATO IL 10 LUGLIO 2025

Il glaucoma è una delle principali cause di cecità irreversibile nel mondo. 

Si tratta di una malattia dell’occhio che danneggia progressivamente le fibre del nervo ottico. Quest’ultimo funziona come un “cavo” che trasmette al cervello le immagini raccolte dall’occhio. Quando queste fibre si danneggiano, si verifica una progressiva perdita della visione, inizialmente nelle porzioni periferiche del campo visivo

Nella maggior parte dei casi, il glaucoma è associato a un aumento della pressione intraoculare (pressione all’interno dell’occhio), ma non sempre: esistono anche forme con pressione normale, chiamate glaucomi normotensivi. Questo rende la diagnosi più complessa.

Il dott. Federico Fantaguzzi, oculista presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele (Centro Glaucoma - Unità Operativa di Oculistica), fa una panoramica della patologia dalla diagnosi al trattamento, con un particolare focus sull’approccio all’interno della nostra struttura.

 

Perché il glaucoma è una malattia pericolosa

Il glaucoma è una malattia silenziosa, particolarmente insidiosa perché, nelle fasi iniziali, non causa sintomi evidenti, né dolore.

Colpisce progressivamente la visione periferica, cioè quella che ci permette di percepire ciò che accade ai lati mentre guardiamo dritto davanti a noi. La visione centrale (quella usata per leggere, scrivere, riconoscere i volti) resta inizialmente intatta. 

“Spesso si paragona il glaucoma alla sensazione di ‘guardare attraverso un tubo’, ma questo paragone è fuorviante: se davvero si vedesse solo un piccolo cerchio al centro e tutto nero intorno, ce ne accorgeremmo subito - spiega il dott. Fantaguzzi -. 

In realtà, il danno visivo nel glaucoma è più subdolo: la sensibilità agli oggetti che ci circondano si riduce lentamente, come se le immagini ai margini apparissero meno nitide, sbiadite, quasi nascoste da una lieve foschia. Nelle fasi più avanzate, questi oggetti sembrano semplicemente ‘scomparire’ dal campo visivo. 

Per questo è difficile accorgersi del problema: la perdita è graduale, silenziosa e spesso già avanzata al momento della diagnosi”.

 

Le diverse forme di glaucoma

Esistono vari tipi di glaucomi, classificati in base all’aspetto dell’angolo iridocorneale, la zona in cui l’umore acqueo (il liquido interno dell’occhio) viene drenato. 

“Il glaucoma primario ad angolo aperto è la forma più comune – precisa l’oculista -. L’angolo appare aperto, ma il drenaggio non è efficace, e la pressione intraoculare può aumentare lentamente nel tempo.

Il glaucoma ad angolo stretto o chiuso è meno frequente in Europa; in questo caso l’angolo è molto stretto o si chiude, impedendo il deflusso del liquido. Ciò può causare sia aumenti di pressione cronici, sia aumenti improvvisi (attacchi acuti).

Esistono anche glaucomi secondari (legati a traumi, infiammazioni, farmaci, interventi chirurgici) e forme congenite, che si manifestano nei neonati e nei bambini, ma sono molto più rare”.

 

I principali fattori di rischio del glaucoma

Chiunque può sviluppare il glaucoma, ma alcuni fattori aumentano il rischio in modo significativo:

  • pressione intraoculare elevata;
  • familiarità;
  • età superiore ai 40 anni;
  • miopia elevata o ipermetropia marcata;
  • alcune malattie sistemiche (diabete, ipertensione, patologie vascolari).

 

Quanto è diffuso il glaucoma

Nel mondo, si stima che oltre 76 milioni di persone siano affette da glaucoma, e si prevede che questo numero supererà i 110 milioni entro il 2040. 

In Italia, si calcola che circa 1 milione di persone convivano con la malattia, ma solo la metà ne è consapevole – continua lo specialista -. L’altra metà non ha ancora ricevuto una diagnosi. Questo accade perché:

  • la malattia è asintomatica nelle fasi iniziali;
  • molti non si sottopongono a controlli oculistici regolari;
  • la diagnosi iniziale è difficile e può sfuggire.

Questo rende ancora più importante una diagnosi accurata, eseguita con gli strumenti giusti”.

 

Come si diagnostica il glaucoma

La diagnosi si basa su una visita oculistica completa, ma tra gli esami fondamentali per la diagnosi del glaucoma includono:

  • tonometria ad applanazione di Goldmann. È il metodo più preciso per misurare la pressione intraoculare. Tecniche alternative come il tonometro a soffio sono meno affidabili;
  • esame del fondo oculare. Consente di osservare la testa del nervo ottico e valutarne lo stato, cercando segni come l’escavazione (una “depressione” centrale tipica del glaucoma);
  • pachimetria corneale. Misura lo spessore della cornea. È importante perché una cornea più sottile può far sembrare la pressione più bassa di quanto sia realmente, mentre una cornea più spessa può falsarla verso l’alto;
  • campo visivo computerizzato. Forse l’esame più importante. Senza aver fatto questo esame non si può porre diagnosi di glaucoma. Misura la sensibilità della vista nelle varie zone del campo visivo. Il glaucoma colpisce soprattutto la visione periferica. È utile sia per la diagnosi sia per monitorare la progressione della malattia;
  • OCT del nervo ottico. Permette di visualizzare in modo dettagliato le fibre nervose del nervo ottico. È un esame non invasivo, rapido e molto utile per individuare il glaucoma nelle fasi iniziali, anche prima della comparsa di difetti nel campo visivo;
  • curva tonometrica giornaliera. Si tratta di misurazioni ripetute della pressione durante la giornata, per individuare eventuali picchi pressori che potrebbero passare inosservati in una sola misurazione.

Quando fare gli esami

Dopo i 40 anni, è consigliato fare gli esami per la diagnosi del glaucoma. Anche in assenza di sintomi, è sempre consigliabile sottoporsi a una visita oculistica completa, che includa la misurazione della pressione intraoculare e l’osservazione del nervo ottico. 

Il consiglio è particolarmente importante nei pazienti che presentano fattori di rischio o una familiarità per il glaucoma o altri fattori di rischio, come miopia elevata, ipertensione o malattie vascolari. In questi casi, i controlli dovrebbero essere più frequenti e mirati.

Questi esami (campo visivo, OCT del nervo ottico, pachimetria corneale, curva tonometrica) risultano particolarmente utili nei pazienti cosiddetti ‘sospetti glaucomatosi’: si tratta di persone che, dopo una visita oculistica, presentano uno o più elementi suggestivi, come una pressione oculare elevata o ai limiti superiori della norma, un aspetto escavato del nervo ottico o una familiarità diretta per la malattia.

In questi casi, è fondamentale un approfondimento diagnostico con esami specialistici e la valutazione da parte di un medico esperto in glaucoma.

 

Diagnosi precoce al Centro Glaucoma del San Raffaele 

“Presso il Centro Glaucoma dell’Ospedale San Raffaele coordinato dal dott. Paolo Bettin – prosegue il medico - è possibile effettuare in un solo giorno tutti gli accertamenti necessari per lo screening del glaucoma, con il supporto di un’équipe dedicata che da anni si occupa della diagnosi e del trattamento di questa patologia”. 

Oltre la visita oculistica completa, il percorso prevede:

  • curva tonometrica;
  • pachimetria corneale;
  • OCT del nervo ottico;
  • campo visivo computerizzato.

Un approccio integrato che consente di formulare diagnosi tempestive e accurate, e avviare, se necessario, un percorso terapeutico personalizzato

 

Il trattamento del glaucoma

Le cure per il glaucoma variano in base allo stadio e alla risposta del paziente:

  • colliri ipotonizzanti: sono la prima scelta. Devono essere usati ogni giorno con regolarità. Ne esistono di vari tipi e talvolta si usano in combinazione;
  • laser trabeculoplastica selettiva (SLT): è un trattamento ambulatoriale, indolore, che migliora il deflusso del liquido interno dell’occhio. Può essere una valida alternativa o complemento ai colliri;
  • chirurgia: è riservata ai casi più avanzati o resistenti. Le tecniche includono la trabeculectomia, gli impianti drenanti, o gli interventi più recenti con dispositivi mininvasivi (MIGS).

“Il glaucoma è una malattia silenziosa, ma oggi abbiamo tutti gli strumenti per intercettarla precocemente e proteggerci. La prevenzione oculistica è il primo passo per difendere la vista”, conclude Fantaguzzi.