Pavimento pelvico e sport: cosa sapere

PUBBLICATO IL 03 LUGLIO 2024

È risaputo che l’attività fisica e sportiva sia fondamentale per la nostra salute. Ma per il nostro pavimento pelvico non si può generalizzare: esistono sport più o meno indicati che possono migliorare o talvolta peggiorare la condizione di quella particolare area. Ne parliamo con la dott.ssa Martina Monzio Compagnoni, fisioterapista pelvi-perineale dell’Istituto di Cura Città di Pavia.

 

L’attività sportiva e la salute pelvica 

Non sempre l’esercizio fisico è causa o soluzione delle disfunzioni del pavimento pelvico.

“Per le donne che hanno un pavimento pelvico in salute, lo svolgere attività sportiva non influenza negativamente sulla funzionalità perineale; per quelle che, invece, presentano una disfunzione del pavimento pelvico, l’esercizio fisico intenso ed eseguito scorrettamente può risultare deleterio e peggiorativo”, spiega la dott.ssa Monzio Compagnoni

La letteratura dimostra come le atlete donna hanno una maggiore possibilità di sviluppare disfunzioni del pavimento pelvico rispetto agli atleti uomini e rispetto alle donne che non praticano sport a livello professionistico. 

Circa 1 donna su 3 del mondo dello sport soffre di incontinenza urinaria e, spesso, questo porta l’atleta a dover abbandonare la carriera sportiva prematuramente o a doversi attrezzare con presidi per assorbire le perdite. 

Inoltre, risultano maggiormente frequenti nella donna sportiva anche un’aumentata frequenza di: 

  • infezioni urinarie; 
  • stitichezza; 
  • dolore pelvico. 

 

Quali sport fare e quali no

Studi clinici dimostrano che vi è una certa correlazione tra la pratica sportiva e la possibilità di sviluppare la patologia a carico del pavimento pelvico. 

“Esistono sport che più di altri possono indebolire o compromettere la funzionalità dei muscoli pelvici, altri che ne determinano il rilassamento, ma in assoluto non vi è una regola generale, bisogna sempre valutare da caso a caso”, precisa la specialista. 

Di seguito un elenco di massima sugli sport più o meno indicati per chi soffre di problematiche pelviche. 

 

Gli sport più a rischio 

Ci sono alcuni sport che, praticati nel tempo, laddove non vi sia un corretto uso della muscolatura del pavimento pelvico, possono affaticare i supporti pelvici e fungere da fattori di rischio per lo sviluppo di condizioni patologiche. Tra questi:

  • la pallavolo
  • l’atletica
  • la pesistica
  • il crossfit
  • la ginnastica artistica
  • la danza classica
  • più in generale, ogni attività sportiva che comporti il ripetuto crearsi di un’aumentata pressione interna all’addome.  

 

Gli sport meno indicati

Tra gli sport meno indicati troviamo:

  • pallavolo: a causa delle continue sollecitazioni, la pratica di questo sport può portare a ipotonia dei muscoli pelvici, a incontinenza urinaria, cistiti e alla formazione di emorroidi;
  • bicicletta, spinning, equitazione: lo sfregamento della parte pelvica con la sella porta a una sollecitazione dei nervi di quella zona, in particolare del nervo pudendo; 
  • palestra: tra le pratiche sportive meno adatte per chi soffre di patologie a carico del pavimento pelvico. No ad addominali, crunch, sollevamento pesi e squat. 

 

Gli sport più indicati

Tra gli sport che fanno bene al pavimento pelvico ci sono:

  • nuoto e canottaggio: nuotare o praticare canottaggio non comporta alcun problema per la muscolatura pelvica, fatta eccezione per alcuni stili come, per esempio, la rana;
  • camminata, nordic walking: dalla camminata veloce a quella lenta o con l’ausilio di bacchette per cadenzare il passo, non esistono controindicazioni particolari; 
  • yoga e pilates: diversi sono i benefici apportati da una pratica costante di queste 2 discipline che contribuiscono al rilassamento psicofisico e alla consapevolezza muscolare. È bene, però, fare attenzione alle posizioni statiche: mantenere per troppo tempo, soprattutto nello yoga, una eccessiva contrazione muscolare potrebbe essere a discapito della salute del pavimento pelvico.  

 

Incontinenza urinaria nella donna sportiva 

Un dato sorprendente è quello che evidenzia come tra le atlete venga considerato ‘normale’ avere perdite di urina durante gli allenamenti o in gara, poiché il sintomo coinvolge gran parte di loro… 

Ciò significa che le atlete che presentano problematiche al pavimento pelvico devono abbandonare lo sport praticato? “Assolutamente no – risponde la dott.ssa Monzio Compagnoni -. Tuttavia, in caso di sintomi come pesantezza pelvica, dolore pelvico, perdite di urina/gas ai salti, agli atterraggi, durante la corsa, con il sollevamento di pesi, con lo svolgimento di addominali e altri movimenti, è opportuno sottoporsi a una valutazione del pavimento pelvico. Ciò per capire come gestire correttamente l’esercizio senza danneggiare il proprio pavimento pelvico, prevenendo così eventuali peggioramenti o la comparsa di disfunzioni”.

 

I trattamenti 

“Le proposte terapeutiche - spiega la terapista - sono molte e vanno dall’esercizio terapeutico mirato a pratiche ipopressive (che consistono nella contrazione muscolare addominale dopo completa espirazione), all’utilizzo di ausili medicali come biofeedback, elettrostimolazione

Presso il nostro ambulatorio, le pazienti acquisiscono strategie per gestire correttamente le pressioni intra-addominali nella quotidianità e durante il gesto sportivo, in base alle esigenze individuali e al tipo di sport praticato”.

Cura e Prevenzione