Diabete e rischio cardiovascolare: quali sono le principali complicanze

PUBBLICATO IL 14 NOVEMBRE 2022

Che cos’è il diabete? Quali sono le caratteristiche, i fattori di rischio e le principali complicanze cardiovascolari? Ne parliamo in occasione della Giornata Mondiale del Diabete con la dottoressa Serenella Castelvecchio, Cardiologa e Responsabile del programma di prevenzione cardiovascolare e di medicina di genere dell’IRCCS Policlinico San Donato.

 

Che cos’è il diabete: caratteristiche, fattori di rischio e diffusione

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue, condizione nota come iperglicemia, e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.

È possibile distinguerne 2 tipologie: diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2. Tra queste, il diabete di tipo II è la forma più comune e rappresenta circa il 90% dei casi, dovuto all’incapacità da parte dell’organismo di utilizzare l’insulina.

In genere, il diabete si manifesta dopo i 30-40 anni. I principali fattori di rischio di sviluppare la malattia sono: 

  • aumento dell’età;
  • presenza di obesità;
  • mancanza di attività fisica.

 

Il rischio cardiovascolare per i pazienti diabetici

Il rischio di contrarre malattie cardiovascolari si manifesta con una probabilità da 2 a 4 volte più alta nelle persone con diabete rispetto al resto della popolazione. Di fatto, nei Paesi industrializzati, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nei pazienti con diabete mellito, generando un circolo vizioso di reciproco ed incrementato rischio.

 

Quali sono le principali complicanze cardiovascolari

Le principali complicanze cardiovascolari includono: 

Elevati valori di glucosio e di insulina non utilizzata nel sangue, unitamente alla presenza molto frequente di altri fattori di rischio concomitanti, come la dislipidemia, l’ipertensione e l’obesità, sono responsabili a loro volta dello sviluppo di: 

  • disfunzione endoteliale, dove l’endotelio è il tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni;
  • aterosclerosi precoce a rapida evoluzione, che solitamente interessa diffusamente le arterie coronarie, preposte a rifornire di sangue il muscolo cardiaco.  

Le coronarie sono di piccolo calibro e tortuose: le alterazioni metaboliche, nonché un maggior rischio di sviluppare complicanze trombotiche, che il diabete reca con sé, complicano anche le scelte terapeutiche in caso di malattia coronarica e conseguente cardiopatia ischemica. 

La complessità del quadro e l’elevato rischio di inefficacia delle strategie di rivascolarizzazione, sia chirurgiche che percutanee, fanno sì che spesso il quadro evolva verso uno scompenso cardiaco conclamato. Si stima, infatti, che il 15-25% dei pazienti affetti da scompenso cardiaco abbiano il diabete.

La complicanza vascolare a più precoce insorgenza è l’arteriopatia obliterata agli arti inferiori, con conseguente ischemia frequentemente associata a:

  • ulcera del piede;
  • gangrena;
  • rischio significativamente aumentato di amputazioni.

Sul versante cerebrovascolare, invece, il diabete si associa ad un significativo aumento del rischio di:

 

Come ridurre il rischio cardiovascolare 

“E se un corretto stile di vita è la prima linea per la prevenzione e il controllo delle complicanze cardiovascolari nei pazienti con diabete mellito, attualmente gli specialisti hanno a disposizione un ampio spettro di farmaci testati in termini di sicurezza ed efficacia, in grado di ottimizzare il profilo glicemico con il minor riscontro di eventi avversi”, conclude la dottoressa Castelvecchio.

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