L’importanza dello sport nella prevenzione cardiovascolare

L’importanza dello sport nella prevenzione cardiovascolare

PUBBLICATO IL 18 MARZO 2025

L’importanza dello sport nella prevenzione cardiovascolare

PUBBLICATO IL 18 MARZO 2025

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Lo sport è un potente alleato in grado di tenere sotto controllo quei fattori di rischio cardiovascolari definiti modificabili.

A parlarci dell’importanza dell’attività sportiva nella prevenzione cardiovascolare e a darci consigli utili per affrontarla al meglio è il professor Daniele Andreini, responsabile dell’Unità di Cardiologia Universitaria e Imaging Cardiologico presso l'IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio e responsabile della sezione di Cardiologia dello Sport a Palazzo Della Salute - Wellness Clinic. 

 

Lo sport e i  fattori di rischio cardiovascolari modificabili 

I fattori di rischio cardiovascolari modificabili sono quelli su cui un individuo può intervenire attivamente, seguendo quanto più possibile uno stile di vita sano. Sono esempi di fattori di rischio modificabili: il colesterolo alto, i livelli glicemici, la pressione arteriosa, il peso, il fumo e la sedentarietà.

Lo sport ha un impatto dimostrato su alcuni di questi fattori di rischio modificabili. L’attività sportiva può agire, infatti, direttamente su:

Per quanto riguarda il colesterolo alto, o dislipidemia, invece, lo sport può essere considerato solo un valido alleato: “L’attività fisica consente a volte da sola, nelle fasi iniziali, di andare a sistemare questi fattori di rischio senza bisogno di farmaci o comunque, insieme ai farmaci, può contribuire a sistemarne le patologie” sottolinea il professor Andreini.

 

Gli effetti dell’attività sportiva sull’ipertensione arteriosa

“L’ipertensione essenziale, o idiopatica, rappresenta oltre il 95% delle forme di ipertensione riscontrabili tra la popolazione. Nella ipertensione essenziale non esiste una causa attribuibile al malfunzionamento di un organo o apparato e che possa determinare il rialzo di pressione - spiega il cardiologo -. È la classica ipertensione che viene diagnosticata tra i 40 e i 60 anni”.

L'ipertensione essenziale è uno tra i fattori di rischio cardiovascolare che può essere causa diretta di ictus

L’esercizio fisico, grazie alla stimolazione dell’apparato circolatorio, è capace di abbassare la pressione arteriosa evitando forme acute.

“L’ipertensione arteriosa trae giovamento da qualsiasi tipo di attività di endurance come: 

  • la camminata a passo spedito;
  • fare le scale; 
  • fare la cyclette a casa; 
  • passeggiare in montagna”.

 

Livelli di glicemia e sport

“La glicemia è la misurazione standard con cui si stima la presenza e la concentrazione dello zucchero, o glucosio, nel sangue – spiega Andreini -. I livelli di glucosio nel sangue se non corretti (quindi, troppo alti o troppo bassi) possono determinare complicanze anche pericolose per la salute”. 

L’esercizio fisico può intervenire positivamente sull’iperglicemia (livelli di zucchero nel sangue troppo alti): “Ha infatti un effetto detto ipoglicemizzante, capace cioè di abbassare la concentrazione di glucosio nel sangue. Lo sport stimola l’ingresso di glucosio nelle cellule dei muscoli eliminandolo dal sangue” afferma lo specialista. 

 

Dislipidemia e sport

Dislipidemia è un termine generico che comprende l'incremento dei livelli sia di colesterolo plasmatico, sia dei trigliceridi nel sangue. 

Ma approfondisce il cardiologo: “Quello che interessa di più, però, tra i vari parametri che possiamo monitorare è il colesterolo LDL, quello volgarmente definito colesterolo cattivo. 

Le particelle LDL altro non sono che quelle che trasportano il colesterolo del fegato depositandolo a livello della tonaca intima dei vasi, la parte più interna dei vasi, creando placche e sclerosi”.

Tuttavia, il 90% del livello di colesterolo LDL è determinato dalla produzione endogena a livello epatico e “lo sport può essere solo un valido alleato nel contrastarlo: la terapia, infatti, prevede sempre l’uso di farmaci dedicati”. 

 

I consigli del cardiologo

“L'attività fisica è dimostrata come un fattore protettivo per la salute cardiovascolare. Sono utili sia le attività aerobiche, di endurace, sia gli esercizi isometrici, di forza”. 

Gli sport e le attività consigliate dal professor Andreini sono:

  • camminata veloce (7-8 km/h);
  • corsa leggera;
  • ciclismo;
  • nuoto;
  • salire le scale;
  • passeggiate in montagna.

È utile conoscere le modalità con cui iniziare queste attività fisiche, soprattutto dopo i 40 anni, e perché questa sia effettivamente utile per il nostro cuore. 

Il cardiologo delinea un vademecum:

  1. partire piano: 2-3 volte a settimana per 30 minuti con camminata o cyclette a bassa intensità;
  2. aumentare gradualmente la frequenza: quando l’attività diventa un’abitudine, passare a 4-5 volte a settimana;
  3. una volta abituato il corpo allo sforzo fisico incrementare la durata: da 30 a 45-60 minuti per sessione;
  4. solo per ultimo, aumentare l’intensità, ad esempio, inserendo tratti in salita o aumentando la velocità.