Glicemia alta: quando preoccuparsi e cosa fare

PUBBLICATO IL 22 GIUGNO 2020

La glicemia alta, o iperglicemia, è una condizione da non sottovalutare. Approfondiamo l’argomento insieme all’esperta dell’Istituto di Cura Città di Pavia.

Per glicemia si intende la quantità di glucosio presente nel sangue (il principale substrato energetico del nostro organismo). Quando i livelli di quest’ultimo risultano elevati, iperglicemia, si corre il rischio di sviluppare patologie importanti, tra cui il diabete. 

La dott.ssa Ioana Savulescu, Responsabile del Servizio di Diabetologia e Endocrinologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia, spiega quali sono i valori normali della glicemia, quali sono le cause e i sintomi dell’iperglicemia e come contrastarla. 

L'iperglicemia e le sue possibili cause

Il valore normale della glicemia a digiuno viene mantenuto tra 70 e 100mg/dl. Si parla di iperglicemia quando vi è un innalzamento del glucosio nel sangue che può portare a conseguenze negative sul nostro stato di salute.

Se la glicemia determinata su prelievo ematico, a digiuno e in condizioni di tranquillità, si conferma > 126mg/dl in due diverse occasioni, allora è possibile fare diagnosi di Diabete mellito

Il diabete mellito è una patologia cronica gravata da complicanze, conseguente ad una ridotta produzione dell’insulina oppure ad un’inadeguata funzione di quest’ultima.

Iperglicemia transitoria

Esistono casi transitori di iperglicemia “da stress”: si riscontrano nel corso di patologie gravi come malattie cardiache di tipo infartuale, problematiche infettive o post-chirurgiche.

Iperglicemia per l’uso di farmaci

L’iperglicemia può essere anche conseguente all’assunzione di determinati farmaci ad effetto iperglicemizzante come: 

  • steroidi;
  • beta-bloccanti;
  • antipsicotici.

La glicemia alta può essere determinata anche dalla mancata o inadeguata assunzione di farmaci ipoglicemizzanti o insulina nei soggetti diabetici

In questi ultimi l’iperglicemia può derivare da oscillazioni fisiologiche ormonali come l’effetto alba e/o tramonto oppure essere effetto “rimbalzo” in seguito ad una condizione di ipoglicemia.

Iperglicemia secondaria

Va infine detto che l’iperglicemia può essere secondaria a:

  • patologie pancreatiche (pancreatiti, problematiche oncologiche); 
  • patologie endocrinologiche (ipertiroidismo, ipercorticosurrenalismo, acromegalia).

Iperglicemie da monitorare

Altre condizioni di disglicemia importanti perché identificano soggetti a rischio di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari, sono: 

  • l’Iperglicemia a digiuno (glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl); 
  • la ridotta tolleranza ai carboidrati (glicemia > 200mg/dl due ore dopo carico orale di glucosio 75g). 

Esse vanno identificate e trattate, perché con una giusta prevenzione è possibile rallentare l’esordio del diabete. La principale causa di iperglicemia nel mondo attuale è l’eccessivo consumo di carboidrati, spesso accompagnato da sedentarietà, obesità, stress e da uno stile di vita disordinato.

I principali sintomi dell’Iperglicemia 

L’Iperglicemia è spesso asintomatica o scarsamente sintomatica. I disturbi classici di incremento della diuresi (poliuria) e conseguentemente della sete (polidipsia) o calo ponderale involontario compaiono generalmente per valori elevati e prolungati nel tempo di iperglicemia. 

Più spesso l’iperglicemia si accompagna a: 

  • stanchezza; 
  • addominalgie;
  • improvvise alterazioni dell’umore che vanno dall’irascibilità alla depressione; 
  • comparsa di lesioni cutanee come macchie scure sulle gambe; 
  • arrossamento al volto; 
  • pelle secca;
  • difficile guarigione delle ferite. 

Questi sintomi, come pure problematiche sessuali sia nell’uomo che nella donna (deficit erettile, secchezza vaginale, rapporti sessuali dolorosi), sono ulteriori campanelli d’allarme.

Molto più spesso il diabete viene diagnosticato in seguito all’improvviso calo del visus, alla visione offuscata o difficoltà a concentrarsi su oggetti vicini. 

La sintomatologia neurologica può aggravarsi passando da debolezza, estrema stanchezza, sonnolenza fino a confusione mentale e perdita di coscienza (coma) col peggiorare dei valori glicemici. 

L’importanza dei controlli periodici

Il subdolo modo di presentarsi e decorrere fa sì che il diabete venga tardivamente diagnosticato, sottovalutato e trascurato. Ciò può portare nel corso degli anni allo sviluppo di complicanze sia cardiovascolari che oculari, renali, vascolari e neurologiche pluridistrettuali.

È per questo motivo che nei soggetti a rischio (familiarità per diabete, obesi, sedentari, con pregresso diabete gestazionale), si raccomanda il controllo periodico della glicemia su prelievo venoso (almeno annualmente se i valori restano nei limiti). Diversamente, si consiglia lo screening a partire dai 45 anni.

La soluzione ai problemi glicemici sta nella buona volontà di ciascuno di noi di adottare uno stile di vita sano. Per sapere come abbassare i valori della glicemia, leggi questo articolo. È buona norma, poi: 

  • seguire una dieta equilibrata, adeguatamente bilanciata nei componenti (dieta mediterranea);
  • svolgere una moderata, ma regolare attività fisica e perseguita con costanza;
  • raggiungere e mantenere il peso-forma; 
  • abolire il cibo spazzatura (bibite zuccherate, cibi ipercalorici, fast-food);
  • assumere moderatamente alcool; 
  • evitare di fumare.
Cura e Prevenzione