Come l’alimentazione può influire su fertilità e sul successo della PMA

Come l’alimentazione può influire su fertilità e sul successo della PMA

PUBBLICATO IL 25 NOVEMBRE 2025

Come l’alimentazione può influire su fertilità e sul successo della PMA

PUBBLICATO IL 25 NOVEMBRE 2025

Consulta il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita del Policlinico San Marco

La fertilità è il risultato di un equilibrio tra fattori biologici, ormonali e ambientali. Tra questi, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale sia per la salute riproduttiva naturale sia nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)

Il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita e il Servizio di Nutrizione Clinica del Policlinico San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo, collaborano per offrire alle coppie un percorso personalizzato che integra cura medica, supporto nutrizionale e benessere psicofisico. 

Ma in che modo l’alimentazione può influenzare la fertilità? A che cosa bisogna fare attenzione in particolare? Lo chiediamo al dottor Michele Pastorelli, Biologo Nutrizionista del Policlinico San Marco.

 

Perché l’alimentazione è importante per la fertilità

I risultati degli studi sul legame tra dieta e fertilità suggeriscono che seguire un’alimentazione sana ed equilibrata può: 

  • avere un effetto favorevole sulla fertilità; 
  • migliorare le probabilità di concepimento;
  • migliorare gli esiti della Procreazione Medicalmente Assistita

Ma che tipo di dieta? “Non esiste una dieta universale ‘magica’ per la fertilità. Considerata la complessità del metabolismo umano, della genetica, del microbiota e degli stili di vita, infatti, è pressoché impossibile identificare un modello alimentare che sia valido per tutti - sottolinea il dottor Pastorelli -. 

Quello che però oggi sappiamo è che l’adozione di stili alimentari sani, sia per la donna sia per l’uomo, ha effetti positivi sulla salute generale dell’organismo e quindi anche sulla salute riproduttiva

Al contrario, modelli alimentari non salutari, come quelli ricchi di grassi saturi e carboidrati raffinati risultano correlati a minori probabilità di concepimento”.

Fertilità femminile e alimentazione 

La fertilità femminile è strettamente collegata, oltre che alla salute ovarica in senso stretto, a:

  • un equilibrio ormonale adeguato;
  • un corretto metabolismo dell’insulina;
  • un basso grado di infiammazione e stress ossidativo;
  • un microbiota intestinale in equilibrio. La disbiosi intestinale promuove infiammazione sistemica riducendo la competenza ovocitaria e influenzando il microbiota vaginale ed endometriale, con effetti negativi su impianto e mantenimento della gravidanza;
  • mantenimento di un peso il più vicino a quello ideale (BMI compreso tra 19 e 25). Il sovrappeso, l’obesità, ma anche il sottopeso sono associati a disfunzioni ovulatorie e a ridotta qualità ovocitaria e possono quindi ridurre le probabilità di concepimento. 

Tutti questi fattori possono essere controllati attraverso l’alimentazione e, in particolare, seguendo alcune linee guida generali tra cui:

  • ⁠prediligere la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce, olio extravergine di oliva e povera di grassi saturi;
  • ridurre zuccheri semplici e farine raffinate, che aumentano l’insulino-resistenza e l’infiammazione cronica;
  • aumentare l’apporto di antiossidanti, presenti in particolare in frutta rossa, agrumi, verdure a foglia verde e frutta secca;
  • assumere grassi “buoni” (Omega-3,6,9) da pesce azzurro, semi di lino, noci, olio EVO;
  • integrare eventuali carenze di ferro, acido folico, zinco e selenio, contenuti in verdura, frutta e legumi.

Fertilità maschile e alimentazione 

Anche la fertilità maschile è influenzata dallo stile alimentare. Una dieta inadeguata può:

  • peggiorare la qualità seminale;
  • aumentare i livelli di stress ossidativo;
  • danneggiare la struttura degli spermatozoi. 

Ecco allora alcuni consigli utili per l’uomo:

  • assumere alimenti ricchi di vitamina C (agrumi, kiwi, fragole, peperoni etc.), vitamina E (frutta secca, olio EVO etc.) e zinco (legumi, uova, lievito di birra etc.), utili per la motilità e morfologia degli spermatozoi;
  • evitare eccessi di alcol, grassi saturi e carni lavorate;
  • privilegiare proteine di alta qualità, come quelle contenute in pesce, legumi, carni bianche.

Attenzione agli interferenti endocrini

Gli interferenti endocrini sono sostanze (naturali o sintetiche) che possono influenzare il sistema endocrino (ossia il sistema composto da ghiandole e cellule deputate alla produzione di ormoni) e avere un effetto dannoso sulla fertilità sia femminile, sia maschile, così come sull’embrione e sulle sue possibilità di impianto.

Si trovano:

  • nei detersivi e saponi;
  • nei cosmetici;
  • nell'ambiente mediante l'inquinamento atmosferico;
  • negli alimenti attraverso i MOCA, cioè i materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti indispensabili per la lavorazione e il confezionamento.

Quali sono allora i consigli per evitarne l'assorbimento?

  • Scegliere alimenti di origine biologica certificata;
  • limitare l'acquisto di prodotti conservati nelle plastiche e negli scatolami metallici;
  • preferire alimenti conservati in contenitori di vetro;
  • utilizzare per la cottura padelle e pentole antiaderenti integre, d'acciaio, di terracotta o di vetro.

 

Cosa mangiare per favorire la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)

Un’alimentazione equilibrata è importante per favorire la fertilità anche qualora ci si prepari a un percorso di PMA o fecondazione assistita.

Una dieta corretta permette di affrontare il percorso di PMA nelle migliori condizioni fisiche possibili, ma può supportare anche durante e dopo le procedure per sostenere l’organismo e la gravidanza.

Cosa mangiare prima della fecondazione assistita 

Nei mesi che precedono un trattamento di fecondazione assistita, l’obiettivo è ottimizzare lo stato nutrizionale e favorire una condizione metabolica favorevole al concepimento, ovvero:

  • raggiungere un peso corporeo adeguato (IMC ideale tra 20 e 25);
  • correggere eventuali carenze nutrizionali (ferro, vitamina D, folati);
  • ridurre infiammazione e stress ossidativo;
  • migliorare la salute e il microbiota intestinali.

Un piano nutrizionale personalizzato può favorire la risposta ovarica e la qualità embrionale durante la stimolazione ormonale.

Cosa mangiare durante il ciclo di fecondazione assistita

Durante le fasi di stimolazione e prelievo ovocitario, il corpo è sottoposto a stress fisico e ormonale. Un’alimentazione mirata può aiutare a:

  • mantenere stabili i livelli energetici;
  • ridurre gonfiore, nausea e ritenzione idrica;
  • limitare gli sbalzi glicemici;
  • favorire uno stato anti-infiammatorio generale.

È importante bere acqua a sufficienza e limitare il consumo di sale, zuccheri semplici e alimenti industriali.

Cosa mangiare dopo il transfer e durante la gravidanza

Nelle settimane successive al transfer, la nutrizione serve a favorire l’impianto e sostenere l’embrione. Precauzioni utili per aiutare l’organismo anche in questa fase sono:

  • aumentare l’apporto di folati, ferro, calcio e proteine di qualità;
  • evitare alimenti crudi o non pastorizzati;
  • preferire pasti leggeri e frequenti per contrastare la nausea.

Una dieta bilanciata dopo la PMA contribuisce a ridurre il rischio di complicanze metaboliche e a una gravidanza sana.