PMA eterologa: come funziona e perché farla al Policlinico San Marco
PUBBLICATO IL 05 DICEMBRE 2024
Si sente sempre più spesso parlare di fecondazione eterologa, ovvero l’insieme delle tecniche di procreazione medicalmente assistita che usa gameti maschili da un donatore e/o gameti femminili da una donatrice.
“La fecondazione eterologa rappresenta oggi un’alternativa importante per le coppie che desiderano diventare genitori, quando ci sono problemi di infertilità di uno o entrambi i partner.
Grazie a tecniche sempre più avanzate di crioconservazione delle cellule umane (vitrificazione), a crioprotettori sempre più performanti e all’esperienza biologica di vitrificazione e coltura degli embrioni umani, nell’ultimo anno il nostro Centro ha raggiunto un tasso di successo di circa il 70% sul numero di procedure (embriotransfer) e dell’85% sul numero di pazienti proprio nelle procedure di fecondazione eterologa” spiega la dottoressa Nicoletta Maxia, biologo responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita del Policlinico San Marco, dove è possibile seguire percorsi di fecondazione assistita sia omologa, sia eterologa, con il Sistema Sanitario Nazionale o in regime privato.
I tipi di fecondazione eterologa
“Quando si parla di fecondazione eterologa, si può far riferimento a:
- fecondazione eterologa femminile o ovodonazione: quando è la donna a ricorrere agli ovociti di una donatrice. Questi verranno fecondati dagli spermatozoi del partner maschile della coppia per ottenere degli embrioni che verranno poi trasferiti nell’utero della partner femminile;
- fecondazione eterologa maschile: quando è previsto l’impiego di spermatozoi donati che verranno utilizzati per fecondare gli ovociti della partner femminile della coppia;
- doppia donazione: se si utilizzano ovociti e spermatozoi entrambi provenienti da donatori compatibili.
Perché ricorrere alle tecniche di fecondazione eterologa
Le ragioni che inducono una coppia a utilizzare gameti ‘esterni’ sono molteplici. Per quanto riguarda l’ovodonazione, le motivazioni includono:
- una ridotta riserva ovarica;
- insufficienza ovarica primaria o prematura;
- assenza permanente di ovulazione a seguito di interventi chirurgici;
- declino della fertilità correlato all’età.
La donazione dei gameti maschili, invece, viene impiegata in caso di:
- condizione di azoospermia assoluta, ovvero quando gli spermatozoi non sono presenti né nel liquido seminale né nel testicolo del paziente;
- oligospermia di grado severo e/o ripetuti fallimenti con gli spermatozoi del partner della coppia.
Infine, vi possono accedere anche uomini e donne portatori/portatrici di anomalie cromosomiche tali da non essere compatibili con la vita o con elevato rischio di trasmissione ai figli.
Come funziona il percorso della fecondazione eterologa
Per accedere a un percorso di PMA, innanzitutto è necessario certificare la diagnosi di infertilità, attraverso una prima visita.
“La prima visita consiste nell’inquadramento della coppia da parte dell’équipe. L’incontro si avvale di una consulenza ginecologica e di una consulenza biologica - sottolinea la dottoressa Maxia -.
Lo scopo della consulenza ginecologica è quello di formulare una diagnosi di infertilità, studiare eventuali percorsi diagnostici e terapeutici di cicli intrapresi ed elaborare un nuovo programma terapeutico.
Durante la consulenza biologica, invece, verranno spiegate nello specifico le varie tecniche di PMA e, dopo l’esecuzione in sede di uno spermiogramma del partner maschile, verrà valutato e commentato il referto”.
Durante la prima consulenza, qualora necessario, possono essere richiesti eventuali approfondimenti clinici specialistici: consulenza psicologica, nutrizionale, genetica, andrologica o infettivologica.
Successivamente gli step della procedura di fecondazione eterologa sono:
- pianificazione del percorso specifico e personalizzato con prescrizione degli esami propedeutici al trattamento;
- valutazione dei risultati dei test diagnostici e attivazione del percorso dopo visione e spiegazione dei consensi informati;
- accurata selezione del donatore/donatrice in base ai risultati dei test genetici e alle caratteristiche della coppia;
- trasferimento dalle Banche fornitrici di gameti presso la sede del Policlinico;
- preparazione della paziente tramite stimolazione ormonale, monitoraggi ecografici della crescita follicolare e controlli ormonali;
- esecuzione della procedura;
- Embryo-transfer;
- test di gravidanza.
Le tecniche utilizzate presso il Centro del Policlinico San Marco
Le tecniche di fecondazione assistita eterologa effettuate dal Centro di PMA del Policlinico San Marco, comprendono:
- eterologa maschile di I livello, con inseminazione intrauterina (IUI) con seme da donatore;
- eterologa maschile o femminile di II livello con FIVET o ICSI/IMSI/PICSI (con seme di donatore o ovodonazione);
- eterologa doppia con donazione di liquido seminale e ovociti.
FIVET, ICSI, IMSI, PICSI: cosa sono
“La FIVET consiste nel mettere in contatto gli spermatozoi (precedentemente trattati in laboratorio) con gli ovociti prelevati, attraverso micro-iniezione. Si tratta di una tecnica molto usata nella fecondazione omologa, molto meno invece in quella eterologa per la quale, nella maggior parte dei casi le tecniche di elezione sono ICSI/IMSI/PICSI - spiega la dottoressa Maxia -.
Nella ICSI un singolo spermatozoo viene iniettato direttamente all’interno del citoplasma dell’ovocita.
La IMSI, invece, prevede la selezione morfologica di uno spermatozoo a forti ingrandimenti con i quali è possibile individuare accuratamente le sue anomalie morfologiche, quasi impossibili da riconoscere a minori ingrandimenti come quelli effettuati con la ICSI.
Infine la PICSI è una tecnica che si basa sulla capacità degli spermatozoi di legarsi all’acido ialuronico. Questo legame è possibile solo da parte degli spermatozoi maturi nel loro DNA (intatto) e che mostrano un corretto processo di spermatogenesi. Questa attitudine di legame si traduce in un particolare comportamento nella motilità dello spermatozoo permettendone così la ‘selezione’”, continua l’esperta.
Perché rivolgersi al centro di PMA del Policlinico San Marco
Il Centro di PMA del Policlinico San Marco si avvale di un’équipe composta da ginecologi, biologi e ostetriche di elevata esperienza e professionalità. Inoltre, il Centro collabora con altre figure:
- un medico urologo con competenze in andrologia;
- un medico genetista;
- un medico infettivologo;
- uno psicologo al fine di completare il quadro clinico qualora ce ne sia necessità.
“La sinergia delle varie competenze nei diversi ambiti permette che a ogni coppia siano riconosciute delle caratteristiche peculiari, in modo da sviluppare un intervento esaustivo e personalizzato” sottolinea la dottoressa Maxia.
Inoltre il centro esegue le procedure di crioconservazione di gameti ed embrioni anche per pazienti HBV o HCV positivi ed è in continuo aggiornamento sulle tecniche, sulle apparecchiature e sulla formazione del personale medico e paramedico.
“Grande attenzione è riservata all’identificazione della ‘finestra di impianto’, ovvero il momento migliore, per ogni singola donna, per trasferire l’embrione. Scegliere il momento giusto, infatti, può fare la differenza, insieme alla qualità dell’embrione stesso, aumentando in modo significativo le probabilità di successo”, conclude l’esperta.
Come contattare il Centro di PMA
Iniziare un percorso di PMA eterologa è necessario prenotare una prima visita al 348.3772896 attivo dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 17.00.