
Come funzionano le iniezioni alla colonna vertebrale e quali vantaggi offrono
PUBBLICATO IL 20 MAGGIO 2025
Le iniezioni alla colonna vertebrale sono una soluzione terapeutica sempre più utilizzata per il trattamento del dolore alla schiena, specialmente in presenza di dolore cronico. Questo trattamento permette di ridurre l'infiammazione e il dolore, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita del paziente.
Ne parliamo con il dott. Massimo Barbieri, Responsabile del Centro di Terapia del Dolore dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio.
Cosa sono le iniezioni alla colonna vertebrale
“Le iniezioni alla colonna vertebrale rappresentano, a oggi, una terapia mirata per la gestione del dolore cronico alla schiena.
Si tratta di procedure mininvasive che consistono nell’iniezione di farmaci, in genere anestetici locali, corticosteroidi (cortisone) o entrambi, direttamente in corrispondenza delle strutture della colonna vertebrale che generano dolore”, spiega il dott. Barbieri.
Queste procedure trovano impiego in numerose patologie della colonna vertebrale, tra cui:
- ernie discali;
- protrusioni del disco;
- discopatie;
- artrosi vertebrale;
- lombosciatalgie;
- cervicobrachialgie;
- patologie vertebrali di origine virale;
- neuropatie e radicolopatie.
La caratteristica principale delle iniezioni alla colonna vertebrale è la selettività, per cui si va a trattare unicamente la struttura anatomica responsabile della sintomatologia dolorosa, concentrando il più possibile l’azione del farmaco su di essa e riducendo quindi l’assorbimento a livello sistemico.
Come si effettuano le iniezioni alla colonna vertebrale
“L’iniezione al rachide viene eseguita in una sala attrezzata, di fatto una piccola sala operatoria e viene eseguita sempre ed esclusivamente sotto controllo radiologico”, prosegue il dott. Barbieri.
L’utilizzo di tecniche di imaging a supporto ha l’obiettivo di:
- avere la maggior precisione possibile;
- rendere l’azione del farmaco più efficace e mirata;
- ridurre il rischio di complicanze”.
Prima della procedura, viene effettuata un’attenta valutazione del paziente, per selezionare la tipologia di iniezione più adatta. Tra le più comuni vi sono:
- iniezione dei rami posteriori dei nervi spinali, per l’identificazione della struttura e del livello da cui origina il dolore;
- infiltrazione delle faccette articolari, per le articolazioni posteriori della colonna vertebrale;
- iniezione epidurale, attraverso un approccio che può essere interlaminare, caudale o foraminale si iniettano i farmaci nello spazio epidurale spinale, in modo da raggiungere la radice nervosa responsabile del dolore.
“Esistono diversi tipi di iniezioni, anche se dall'esterno si fa fatica a capirlo, e ognuna di queste è indirizzata a gestire un dolore che origina da una singola parte anatomica, da una patologia o da una problematica clinica – spiega lo specialista -.
Durante l’iniezione, il paziente può percepire una sensazione di pressione o lieve fastidio, ma raramente avverte dolore vero e proprio, grazie anche alla somministrazione di un anestetico locale”.
Quali sono i benefici
L’obiettivo principale delle iniezioni alla colonna vertebrale è il controllo del dolore. Un minor dolore permette infatti al paziente non solo di vivere meglio, ma anche di partecipare più attivamente a un percorso di riabilitazione e rafforzamento muscolare.
In molti casi, l’effetto antidolorifico dell’iniezione si avverte immediatamente, grazie alla somministrazione del farmaco anestetico, mentre il beneficio effettivo del farmaco antinfiammatorio sopraggiunge dopo poche ore o giorni.
I benefici possono durare da alcune settimane a diversi mesi, a seconda della patologia di base e della risposta individuale. Talvolta, per mantenere il controllo del dolore, è necessario ripetere la procedura a distanza di tempo, generalmente con un ciclo di iniezioni da concordare con lo specialista in base alla patologia da trattare e all’intensità del dolore.
Un altro importante beneficio correlato a questa procedura è la riduzione della necessità di farmaci sistemici (come gli antinfiammatori o gli oppioidi), che nel lungo termine possono avere effetti collaterali significativi.
Inoltre, in alcuni casi, le iniezioni consentono di evitare o rimandare un intervento chirurgico, o di affrontarlo in condizioni cliniche migliori.
Controindicazioni o possibili complicanze
Come tutte le procedure mediche, anche le iniezioni vertebrali possono presentare delle controindicazioni o complicanze. Tuttavia, quando vengono eseguite da specialisti esperti in strutture adeguatamente attrezzate, il rischio è molto basso.
La principale controindicazione riguarda l’eventuale allergia ai farmaci impiegati, come anestetici, farmaci antinfiammatori o mezzi di contrasto.
Anche l’assunzione di anticoagulanti o antiaggreganti, qualora non fosse possibile una temporanea sospensione, può rappresentare una controindicazione all’esecuzione di queste procedure.
Tra le possibili complicanze si possono includere:
- infezioni;
- sanguinamenti;
- nei casi più gravi, lesioni a carico delle strutture nervose.
Per questo motivo, è fondamentale che le iniezioni vengano effettuate in centri specializzati, dove siano garantiti elevati standard di sicurezza e competenza.
In presenza di allergie note o patologie come disturbi della coagulazione, diabete o ipertensione, è indispensabile confrontarsi preventivamente con lo specialista per individuare l’approccio più adatto, in base alla propria condizione clinica.
“Gli effetti collaterali delle iniezioni al rachide sono rari e generalmente limitati a un dolore transitorio nella sede dell’iniezione, che tende a risolversi spontaneamente nel giro di poche ore o, al massimo, qualche giorno”, spiega il dott. Massimo Barbieri.
Le iniezioni vertebrali all’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio
Il Centro di Terapia del Dolore dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio è un punto di riferimento per il trattamento della lombalgia attraverso le iniezioni alla colonna vertebrale.
Fondamentale è la collaborazione con gli altri specialisti: “Collaboriamo strettamente con i chirurghi vertebrali – continua il dott. Barbieri –. Spesso sono loro a inviarci i pazienti che non presentano indicazione chirurgica, ma che possono trarre beneficio da un trattamento antalgico.
La terapia del dolore può inoltre essere utile anche dopo un intervento, per gestire il dolore post-operatorio persistente o cronico. Il nostro obiettivo è garantire un approccio multidisciplinare, finalizzato al miglioramento della qualità della vita dei pazienti”.
Strutturato secondo un modello Hub & Spoke, il Centro di Terapia del Dolore garantisce massima accessibilità sul territorio: le terapie specifiche vengono eseguite presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, mentre la prima visita può essere effettuata anche nella sede di Palazzo della Salute – Wellness Clinic.
Grazie a tecniche avanzate e a un’équipe altamente specializzata, il Centro si propone come un aiuto concreto per chi soffre di lombalgia e cerca soluzioni efficaci, sicure e personalizzate.
“Il nostro protocollo – conclude Barbieri - segue le linee guida delle Società Scientifiche internazionali: ciò che facciamo nel nostro centro è esattamente ciò che viene eseguito nei migliori centri di terapia del dolore".