Vertebroplastica: cos'è e per chi è indicata?

PUBBLICATO IL 17 OTTOBRE 2023

Gli anni passano e l’invecchiamento è per tutti un processo inesorabile. L'Italia è il Paese con l'età media più alta in Europa e ciò, in particolare per il mondo femminile, è un aspetto che predispone maggiormente al rischio di fratture ossee. 

Crolli vertebrali ne vediamo tutti i giorni - spiega il Dott. Michele Frigerio, specialista neuroradiologo dell’Istituto Clinico Città di Brescia - e nella maggior parte dei casi sono di natura osteoporotica. È una situazione a cui dobbiamo porre rimedio nel minor tempo possibile ed una soluzione può essere la vertebroplastica”. Il medico racconta in cosa consiste questa procedura e quando farla. 

 

Che cos’è la vertebroplastica percutanea

La vertebroplastica è un trattamento mininvasivo che consiste nell’iniezione di cemento medicale nel corpo vertebrale fratturato o schiacciato per ridurre il dolore e conseguire un consolidamento vertebrale.


Per chi è indicato questo trattamento

Il trattamento è indicato per tutti coloro che presentano queste situazioni:

  • frattura vertebrale dolorosa da osteoporosi refrattaria alla terapia medica;
  • frattura vertebrale dolorosa o osteolisi (perdita di sostanza ossea) a rischio di frattura per tumori benigni o maligni;
  • frattura vertebrale dolorosa associata ad osteonecrosi (malattia di Kummel);
  • frattura traumatica in paziente non osteoporotico con mancato consolidamento dei frammenti o degenerazione cistica.

 

Gli esami necessari per sottoporsi a questa procedura

Gli esami necessari prima di sottoporsi alla vertebroplastica sono la radiografia, gli esami ematici e soprattutto la risonanza magnetica lombosacrale. In ambito di crolli vertebrali è indispensabile, infatti, eseguire un iter diagnostico completo e approfondito.

 

Come si svolge l’intervento

È una procedura che non richiede alcun ricovero, perché eseguita in day hospital, e che si esegue in anestesia locale. Consiste nell'iniettare cemento osseo all'interno della vertebra lesionata. L'iniezione avviene grazie ad un ago metallico che si introduce nel punto esatto della frattura grazie alla guida combinata della tomografia computerizzata (TAC) e della fluoroscopia digitale. La sostanza iniettata tende a solidificarsi in poco tempo alleviando il dolore e riducendo sensibilmente il rischio di ulteriori cedimenti vertebrali. 

Il neuroradiologo, già abituato ad utilizzare le apparecchiature radiologiche, è lo specialista più indicato per eseguire questo trattamento anche se, in alcuni casi, questa procedura può eseguirla anche un ortopedico e un neurochirurgo.
 

Precauzioni e controindicazioni

Anche se si tratta di entrare con un ago in una vertebra allo scopo di iniettare il cemento medicale, ci sono dei parametri da seguire e bisogna sapere con precisione quale vertebra andare a curare per evitare che la situazione clinica peggiori. 

Le controindicazioni sono poche: 

  • uno stato infettivo in atto;
  • una compressione midollare;
  • un’infezione alla colonna vertebrale. 
  • presenza di coagulopatie (non risolvibili con terapie farmacologiche). 

Non vanno trattati con questa procedura i cedimenti asintomatici, perché la vertebroplastica è un trattamento mirato a ridurre il dolore e migliorare la qualità di vita del paziente.

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