Cos’è la stenosi lombare e come curarla

PUBBLICATO IL 11 GENNAIO 2023

La stenosi lombare, assieme all’ernia del disco, è una delle patologie che più di frequente colpisce l’area lombare, quindi la parte terminale della schiena. Una condizione che, oltre a causare dolore, a volte può degenerare, provocando invalidità importanti fino a richiedere l’intervento chirurgico.

Approfondiamo meglio i vari aspetti di questa patologia con il Dott. Alberto Debernardi, consulente neurochirurgo della Casa di Cura La Madonnina.

 

Cos’è la stenosi lombare?

“Per Stenosi lombo-sacrale o stenosi lombare (LSS – Lumbar Spinal Stenosis), dal greco antico ‘stenosis’ (‘stretto’), si intendono 1 o più restringimenti dello spazio che attraversa la colonna vertebrale nel mezzo e/o del forame intervertebrale laterale (cioè i punti di uscita dalla colonna dei singoli nervi), a livello della zona lombo-sacrale”, spiega il dottor Debernardi.

La colonna vertebrale, infatti, è un involucro osseo, tradizionalmente diviso in:

  • tratto cervicale (la parte alta);
  • tratto dorsale (la parte media); 
  • tratto lombare (la parte bassa).

Nel mezzo presenta una cavità (canale spinale o vertebrale) che contiene e protegge il midollo spinale e tutte le radici, ovverosia le strutture neurologiche che consentono il funzionamento di:

  • arti superiori;
  • arti inferiori;
  • sfinteri.

 

Sintomi e rischi della LSS

Il primo sintomo della Stenosi Lombare è quasi sempre la lombalgia, cioè dolore alla regione lombare, specialmente durante la stazione eretta o la deambulazione.

Con il progredire della patologia, poi, l’80% dei pazienti che ne sono affetti inizia a riscontrare ulteriori sintomi che interessano gli arti inferiori e si manifestano dopo un breve tratto di marcia a piedi o persino pochi passi. Tali sintomi impongono l’interruzione del movimento e sono conseguenza di un insufficiente apporto vascolare alle radici nervose (claudicatio neurogenica intermittens). Si tratta spesso di:

  • dolori radicolari, cioè che interessano 1 o entrambi gli arti inferiori, 
  • sensazione di debolezza;
  • disturbi della sensibilità come formicolio, bruciori o sensazione di corpo estraneo.

Avanzando la malattia, anche la sofferenza compressivo/vascolare delle strutture nervose e la sintomatologia legata alla deambulazione possono diventare permanenti; in alcuni casi, addirittura, solo parzialmente reversibili anche dopo trattamento chirurgico.  

 

Cause della stenosi lombare

Le cause alla base della patologia sono diverse, ma possono essere ricondotte principalmente a:

  • processi degenerativi: è la stragrande maggioranza dei casi, legati principalmente all’invecchiamento;
  • traumi e lesioni;
  • malformazioni congenite (molto raro);
  • altre patologie (tumori etc.).

 

Come si effettua la diagnosi

La diagnosi di stenosi lombare è prima di tutto clinica, andando ad unire, durante la visita neurochirurgica, esame obiettivo e sintomatologia riferita dal paziente. 

Deve, poi, essere confermata da approfondimenti in prima istanza neuroradiologici come:

  • Risonanza magnetica RM che consente di valutare:
  • grado di compressione delle strutture neurologiche;
  • presenza di stenosi singole o multiple;
  • eventuale instabilità vertebrale, condizione saltuariamente associata alla stenosi e caratterizzata da un eccessivo movimento delle vertebre tra loro;
  • Elettromiografia, che permette di esaminare il grado e le caratteristiche di sofferenza dei nervi a causa della stenosi.

In alcune specifiche situazioni possono essere utili anche la TAC Lombare e la Radiografia con proiezioni dinamiche.

 

Come si cura la stenosi lombo-sacrale

Il trattamento della LSS può essere di tipo:

  • conservativo: se la sintomatologia è limitata alla lombalgia e l’interessamento neurologico degli arti inferiori è di durata ed entità limitata;
  • chirurgica: se i sintomi sono presenti ormai da tempo, con irradiazioni agli arti inferiori e associati, nella fase più grave, a claudicatio neurogenica o interessamento sfinterico.

La terapia conservativa

La terapia conservativa si basa essenzialmente su:

  • farmaci (cortisonici e FANS);
  • infiltrazioni con ossigeno-ozono (ossigeno-ozonoterapia) che sfruttano le naturali proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche dell’ozono, per dare beneficio a livello neurologico e muscolare;
  • fisioterapia, per rinforzare la muscolatura.

Il trattamento conservativo, se eseguito nelle fasi iniziali della sintomatologia, garantisce un netto miglioramento clinico che perdura nel tempo e una preservazione delle funzioni neurologiche

Quali esercizi possono essere d’aiuto contro la stenosi lombare

Per quanto riguarda la fase conservativa, a seconda dei casi, il paziente può trovare giovamento nel praticare una moderata attività sportiva con esercizi che vadano a rafforzare la muscolatura della schiena come, ad esempio, possono essere quelli di sport quali yoga e pilates.

L’intervento chirurgico

“Esistono varie procedure chirurgiche per il trattamento della stenosi lombare, volte a decomprimere le strutture nervose interessate tramite la rimozione totale o parziale di alcune porzioni ossee e legamentose della colonna vertebrale (lamina, osteofiti, legamento giallo etc.) oppure andando a distanziare le vertebre. Il tutto con interventi di micro-chirurgia che, per quanto riguarda la stenosi singola, richiedono molto spesso una sola incisione della lunghezza di circa 2 cm”, spiega il dott Debernardi.

La laminectomia

Fra questi interventi, il gold standard per il trattamento della LSS è la laminectomia, che prevede la rimozione di una delle componenti ossee posteriori della vertebra: la lamina vertebrale.

L’operazione ha una durata chirurgica compresa tra i 30 ed i 60 minuti e può essere eseguita in:

  • anestesia generale, come avviene nella maggioranza degli interventi;
  • semplice sedazione, possibile esclusivamente in alcuni centri specializzati. 

La fusione vertebrale

Poiché, ad ogni modo, la rimozione di parte della struttura ossea della colonna vertebrale può determinare instabilità, può essere richiesta, in casi molto selezionati, anche una fusione vertebrale che vede, come indica l’espressione stessa, la fusione di 2 o più vertebre che vengono stabilizzate tramite piastre metalliche, viti e mezzi di sintesi.

 

Vantaggi dell’intervento di LSS in Madonnina

La Madonnina è una struttura specializzata in cui è possibile effettuare la procedura chirurgica di correzione della stenosi lombare godendo di alcuni vantaggi:

  • ricorrere alla modalità di anestesia in sedazione: quando le condizioni cliniche del paziente lo consentono, si può ricorrere a questa modalità, evitando l’intubazione endo-tracheale e i rischi connessi all’anestesia generale, soprattutto nei pazienti over 60 e/o con co-morbidità;
  • incisioni ridottissime, con conseguente:
  • minor danno dei tessuti cutanei e muscolatura;
  • ridotta esposizione delle strutture neurologiche e conseguente rischio di infezioni e complicanze;
  • tempi chirurgici più brevi;
  • somministrazione al paziente di un minor numero di farmaci;
  • ripresa post-operatoria più veloce ed efficace. 

Da non sottovalutare, infine, i vantaggi dal punto di vista estetico che una micro-incisione chirurgica comporta; incisione resa ancora meno ‘visibile’ grazie alla stretta collaborazione con i Chirurghi Plastici e Ricostruttivi della Clinica ai quali è possibile rivolgersi.

 

Il post-operatorio

“Già a poche ore dall’intervento chirurgico, il paziente è in grado di muoversi in autonomia e, dopo una breve osservazione di una notte, può generalmente essere dimesso. 

Non sono necessari, come spesso si crede, bustini e corsetti di supporto, ma è raccomandato un periodo di riposo di almeno 10 giorni, durante i quali, ad ogni modo, si ha solitamente facoltà di utilizzare l’automobile per brevi tragitti, effettuare moderate passeggiate e lavorare qualche ora alla scrivania. 

Grazie a un supporto fisioterapico si andranno, poi, a riprendere gradatamente le consuete attività quotidiane”, conclude il dottore.

Cura e Prevenzione