Cos'è la sesamoidite e come curarsi
PUBBLICATO IL 06 FEBBRAIO 2025
La sesamoidite è un'infiammazione del piede che si presenta tipicamente come un dolore acuto e localizzato al di sotto della base dell’alluce, il primo dito del piede.
Questa patologia dolorosa riguarda nello specifico le ossa sesamoidi del piede, 2 piccole ossa piatte, grandi solo alcuni millimetri la cui forma ricorda i semi del sesamo, da cui ne deriva il nome.
I sesamoidi si trovano sotto il primo metatarsale, ovvero l’osso che è posizionato prima della falange dell’alluce, e nonostante le loro ridotte dimensioni giocano un ruolo fondamentale nella regolazione dell'appoggio dell’avampiede sul suolo.
Analizziamo nello specifico la sesamoidite, il ruolo cruciale dei sesamoidi per la corretta meccanica del movimento dell’alluce e come curare le infiammazioni a carico di queste 2 piccole ossa con il dottor Alberto Bianchi, ortopedico all'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio e dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia al Policlinico San Marco.
I sesamoidi: cosa sono e a cosa servono
“I sesamoidi sono 2 ossicine che, anatomicamente parlando, regolano l’appoggio del primo metatarsale.
I sesamoidi del piede, unitamente ai tendini vicini, creano un sistema complesso che permette al muscolo flessore lungo dell'alluce, che vi è ancorato, di garantire la mobilizzazione dell’alluce” spiega il dottor Bianchi.
I sesamoidi, data la loro posizione, concorrono strettamente al corretto funzionamento del primo metatarsale che è fondamentale per:
- la meccanica del passo;
- l’appoggio del piede;
- la regolazione dell’equilibrio.
La loro presenza e la loro posizione sono legate alle strutture circostanti del piede e di conseguenza sono coinvolti in alcune patologie del primo dito del piede, come, per esempio, l’alluce valgo e l’alluce rigido.
Cos’è la sesamoidite
“La sesamoidite in sé per sé è un'infiammazione, quindi non è una patologia a insorgenza spontanea. È solitamente la conseguenza di situazioni traumatiche che possono avere diversa origine” afferma lo specialista.
La sesamoidite può insorgere in relazione secondaria a patologie specifiche, come il piede cavo, che possono causare eccessivo stress per le ossa sesamoidi causando continui microtraumi, aggravandone i sintomi.
Tuttavia, la sesamoidite può presentarsi anche senza la presenza di patologie pregresse a carico del piede. Questo è il caso della sesamoidite da trauma o overuse (uso eccessivo).
Sintomi principali
Il sintomo tipico della sesamoidite è il dolore presente in maniera costante, ma che si acutizza tipicamente:
- all'appoggio;
- sotto sforzo.
“È un dolore clinicamente specifico, non diffuso, ma mirato nell'esatta posizione dei sesamoidi. Durante la visita il paziente, infatti, sa esattamente localizzare la sede del dolore sulla superficie vicino alla base dell’alluce” afferma lo specialista.
Le cause della sesamoidite
“I sesamoidi, oltre a subire compromissioni in seguito alla presenza di patologie specifiche, proprio perché sono importanti nella regolazione dell'appoggio del primo metatarsale, possono essere coinvolti nei traumi.
I traumi possono essere da:
- sforzo ripetuto (come overuse o l’uso ripetuto di scarpe non corrette);
- trauma diretto;
- sforzi ad alto impatto (attività sportive come marcia e corsa).
Questi traumi a loro volta possono causare, in alcuni casi, anche la frattura dei sesamoidi, dando origine a una patologia ancora più acuta” spiega il dottor Bianchi.
Come si diagnostica la sesamoidite
La sesamoidite è una patologia che si diagnostica attraverso un approccio clinico, ovvero tramite una visita presso un ortopedico specialista in chirurgia del piede e della caviglia.
“A supporto della clinica, laddove occorra un approfondimento, interviene l'imaging diagnostico - spiega lo specialista -.
Nel caso, per esempio, di una sesamoidite a seguito di una frattura può essere sufficiente l’esecuzione di una radiografia; in casi più complessi, dove la ricerca della causa della sesamoidite è da approfondire, possiamo avvalerci anche degli esami di secondo livello, come la risonanza magnetica o TAC, dove si possono riscontrare anche gli edemi e le infiammazioni delle strutture circostanti”.
I trattamenti indicati per la sesamoidite
“I trattamenti per la sesamoidite non sono quasi mai chirurgici. Tendenzialmente si cerca sempre di utilizzare l’approccio chirurgico come ultima soluzione, poiché potrebbe dare un risultato fallimentare, perché si andrebbe ad alterare il meccanismo di appoggio del primo metatarsale” afferma lo specialista.
I trattamenti principali per la sesamoidite sono comuni a quelli indicati per molte altre patologie del piede: “La prima regola della salute del piede con una patologia o un dolore acuto, come la sesamoidite, è il riposo - continua poi il dottor Bianchi –. In fase acuta è consigliato l'impiego di antinfiammatori per ridurre il dolore.
Ricordiamo, però, che è importante anche agire tramite alcune accortezze per alleviare questo tipo di infiammazione e, perché no, prevenirla laddove possibile”.
Alcuni semplici accorgimenti da adottare nella vita di tutti i giorni, sia per trattare la sesamoidite sia eventualmente prevenirla, sono:
- valutare attentamente il tipo di scarpa utilizzata quotidianamente;
- prediligere scarpe con un appoggio morbido;
- utilizzare plantari mirati per lo scarico dei sesamoidi che permettono di diminuire l'effetto di oveuse o plantari che vanno a modificare il difetto presente del piede (per esempio, nel caso del piede cavo).
“Possono poi essere indicate, come per tutte le forme di infiammazione dell'osso, delle terapie fisioterapiche come i campi magnetici pulsanti e le onde d’urto, perché riducono l'infiammazione” spiega il dottor Bianchi.
I tempi di recupero
È da specificare che la ripresa totale dalla sesamoidite, nonostante le possibili terapie, ha tempi di recupero variabili in relazione alla patologia.
“La ripresa è strettamente legata, infatti, anche all’individualità del paziente, al suo stile di vita, all’attività fisica che compie, all’età e alla conformazione delle strutture del piede” conclude il medico.