Alluce valgo giovanile: perché viene e come curarlo

Alluce valgo giovanile: perché viene e come curarlo

PUBBLICATO IL 17 GIUGNO 2025

Alluce valgo giovanile: perché viene e come curarlo

PUBBLICATO IL 17 GIUGNO 2025

Ambulatorio di Ortopedia pediatrica dell'Istituto Clinico San Siro

L’alluce valgo giovanile è caratterizzato dalla deviazione in valgo (deviato verso l’esterno) del primo dito del piede nei bambini e negli adolescenti. È la stessa patologia che colpisce gli adulti e ha la tipica manifestazione che comporta un visibile spostamento laterale dell’alluce.

Il riscontro dell’alluce valgo giovanile, rispetto a quello che avviene in età matura, presenta alcune caratteristiche e problematiche proprie, strettamente legate alla fase di crescita e di sviluppo dell’età pediatrica. 

Ne parliamo con la dottoressa Eleonora Caboni, coordinatrice dell’ambulatorio di Ortopedia Pediatrica dell’Istituto Clinico San Siro e ortopedico presso l’Unità operativa di Ortopedia Pediatrica all’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio.

 

A che età insorge l’alluce valgo giovanile

“L’alluce valgo è una patologia più frequente di quanto si possa pensare tra i giovani e, quando è molto precoce, può comparire già in età infantile a partire dai 5-6 anni

Il periodo di maggiore insorgenza è, però, la pre-adolescenza e l’adolescenza, ovvero il periodo in cui i cambiamenti strutturali del piede possono accentuare ancora di più la deviazione dell’alluce”, spiega la dottoressa Caboni.

 

Le cause dell’alluce valgo giovanile

La causa principale di comparsa dell’alluce valgo giovanile non è ancora stata identificata. Quello che a oggi è chiaro sulla patologia è che ha un’origine multifattoriale, che combina:

  • predisposizione genetica;
  • familiarità;
  • predisposizioni anatomiche e disturbi biomeccanici;
  • attività fisica ad alto impatto, come calcio, basket, atletica e danza classica.

“La predisposizione genetica riveste un ruolo significativo: oltre il 30% dei pazienti pediatrici che presentano un alluce valgo ha un parente di primo grado affetto dalla stessa malformazione” aggiunge l’ortopedico.

Alcune patologie congenite possono determinare la comparsa di alluce valgo giovanile. Tra questi si possono individuare:

  • sindromi genetiche, come quella di Down in cui l’iperlassità legamentosa, tipica di questa condizione, aumenta la mobilità articolare, favorendo le deformità come l’alluce valgo;
  • patologie neurologiche, che causano debolezza muscolare o instabilità articolare e possono predisporre a deviazioni strutturali anche del dito del piede;
  • metatarso varo, ovvero la posizione ‘all’interno’ dell’avampiede rispetto al retropiede crea un’alterazione delle forze che agiscono sull’alluce, favorendone la deviazione in valgo.

“Molto spesso l’alluce valgo giovanile si accompagna al piede pronato valgo, il piede piatto flessibile, a causa del fatto che per la pronazione (rotazione verso l’interno) in eccesso del piede si crea troppa pressione a livello del primo raggio”, delinea la dottoressa Caboni.

Anche alcuni fattori esterni, come l’uso di calzature non idonee, possono contribuire all’insorgenza dell’alluce valgo nei bambini. “Scarpe troppo strette o con punta affusolata costringono l’alluce a una posizione innaturale, accentuando la deviazione”, spiega la specialista.

 

A quali segni prestare attenzione nell’alluce valgo giovanile

“L’alluce valgo giovanile non è una patologia grave e può essere considerata una variante della normale anatomia del piede. Per questa ragione, nella maggior parte dei casi, l’alluce valgo nei bambini è totalmente asintomatico”, spiega l’ortopedico.

Quando il quadro clinico diventa sintomatico i segni principali a cui è bene prestare attenzione sono:

  • dolore alla base dell’alluce;
  • difficoltà nella deambulazione, soprattutto durante attività ad alto impatto come corsa e salti;
  • limitazione funzionale, che si manifesta con difficoltà ad indossare scarpe strette o a camminare per lunghi periodi.

“Alcuni sport possono aggravare la sintomatologia – indica la dottoressa -. Attività come danza classica, atletica leggera o sport che richiedono un’elevata pressione sull’avampiede aumentano il rischio di dolore e peggioramento della deviazione del dito del piede”.

 

La diagnosi di alluce valgo nei bambini

La diagnosi di alluce valgo giovanile richiede un’attenta valutazione clinica da parte di un ortopedico specialista nelle patologie pediatriche.

Durante la visita vengono raccolte tutte le informazioni che possono ricondurre alla diagnosi di alluce valgo (familiarità, sintomi e attività praticate) e in contemporanea si eseguono indagini per scongiurare altre patologie.

“Il bambino viene sottoposto a una valutazione globale del piede. Andiamo a valutare l’appoggio, il cammino, la flessibilità del piede, ma soprattutto quello che andiamo a capire è la presenza di dolore e di limitazione funzionale”, spiega la dottoressa Caboni.

In caso di sospetto clinico, viene richiesto solitamente un approfondimento diagnostico. 

“Utile a confermare il sospetto di alluce valgo e a darci un quadro più completo della condizione in atto è la radiografia comparativa in carico dei piedi bilaterale, in proiezione anteroposteriore e laterale. Questo ci permette di valutare la deformità sui diversi piani dello spazio: un’informazione che ci interessa principalmente qualora si ritenesse necessario un approccio chirurgico”, afferma l’ortopedico.

 

Come si cura l’alluce valgo giovanile

Il trattamento dell’alluce valgo giovanile è nella maggior parte dei casi di tipo conservativo; solo in pochi casi, quando la deformità provoca dolore intenso e le limitazioni funzionali sono significative, allora è possibile valutare un approccio chirurgico.

L’approccio iniziale consiste in un’osservazione nel tempo con controlli periodici, generalmente a cadenza annuale o biennale, che consentono di monitorare l’evoluzione della deformità del dito del piede.

“Quello che spesso viene suggerito nelle prime fasi della patologia per alleviare i sintomi è di utilizzare dei distanziatori in silicone, posti tra l’alluce e il secondo dito: in questo modo si può evitare che l’alluce vada a disturbare le dita minori e che la prominenza della parte interna del piede non vada a sfregare nelle scarpe. È importante capire che questa accortezza non corregge l’alluce valgo, ma rende più semplice l’utilizzo delle calzature e camminare”, conferma la dottoressa.

L’uso di antidolorifici o antinfiammatori è raro e viene riservato a casi di dolore acuto, attentamente valutati dallo specialista. 

 

Quando ricorrere all’intervento

“La chirurgia è, invece, valutata solo in casi specifici, tra questi possiamo individuare:

  • dolore acuto persistente non controllabile con trattamenti conservativi;
  • deformità grave che limita le normali attività quotidiane.

L’intervento chirurgico, da eseguirsi sempre presso centri altamente specializzati nelle patologie ortopediche del bambino, prevede l’utilizzo di tecniche mininvasive. Questo garantisce una buona correzione della patologia unitamente alla premura di non lasciare mezzi di sintesi all’interno del piede del bambino o del ragazzo.

È però da sottolineare che neanche l’intervento può essere ritenuto definitivo per la cura dell’alluce valgo: infatti, ha un alto tasso di recidiva”, conclude la dottoressa Caboni.