Tiroidectomia: come funziona l’asportazione della tiroide
PUBBLICATO IL 11 SETTEMBRE 2024
La tiroide è una piccola, ma essenziale ghiandola situata nella parte anteriore del collo, che svolge un ruolo cruciale in molte funzioni vitali del nostro corpo. Quando questa ghiandola non funziona correttamente e si ingrossa, le terapie farmacologiche potrebbero non essere sufficienti, rendendo necessaria la sua asportazione (tiroidectomia). Grazie ai progressi tecnologici, oggi la chirurgia tiroidea è sicura ed efficace.
Ce ne parla il dottor Matteo Annoni, esperto in chirurgia endocrina presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza.
Cos’è la tiroide
“La tiroide è una ghiandola endocrina che produce ormoni vitali per molte funzioni corporee, come la regolazione del metabolismo, del ritmo sonno-veglia e delle funzioni cardiovascolari - spiega il dottor Annoni -.
Alterazioni nel funzionamento della tiroide possono causare sintomi come palpitazioni, insonnia e cambiamenti di umore, che spesso necessitano di esami specifici per una corretta diagnosi”.
Quali sono le malattie della tiroide
Le malattie della tiroide si dividono in 3 categorie principali:
- malattie da funzionamento: la ghiandola può funzionare troppo (ipertiroidismo) o troppo poco (ipotiroidismo);
- malattie nodulari: presenza di noduli benigni, maligni o intermedi;
- malattia mista: combinazione di patologie nodulari e disfunzioni tiroidee.
Una delle patologie più comuni è la tiroidite di Hashimoto, un'infiammazione autoimmune che può inizialmente causare ipertiroidismo, seguito da ipotiroidismo permanente. Altre patologie includono il morbo di Basedow, caratterizzato da occhi sporgenti (esoftalmo).
La diagnosi delle malattie tiroidee
La diagnosi delle patologie tiroidee inizia spesso con esami del sangue, a cui si aggiungono successivamente:
- ecografia;
- scintigrafia;
- esame citologico di agoaspirato tiroideo;
- eventuali TAC o risonanza magnetiche.
Quando effettuare la tiroidectomia
È necessario asportare la tiroide (tiroidectomia) nei seguenti casi:
- in presenza di tumori maligni o benigni;
- quando avviene un aumento importante del volume della tiroide (gozzo tiroideo) che comprime gli organi vicini e causa una sensazione di soffocamento alla base del collo, abbassamento del tono della voce e difficoltà a deglutire;
- quando non si riesce a trattare l’ipertiroidismo con la terapia farmacologica.
Come funziona la tiroidectomia
“La tiroidectomia, che può essere totale o parziale, è un intervento che dura dai 40 ai 60 minuti e viene eseguito in anestesia generale - afferma il dottor Annoni -. Le nuove tecnologie, come il Neuromonitoring e il bisturi a radiofrequenza, hanno rivoluzionato questo intervento, riducendo significativamente i rischi di complicanze”.
Il Neuromonitoring permette di monitorare il nervo laringeo ricorrente durante l’intervento, evitando lesioni che potrebbero compromettere la voce e la respirazione. Il bisturi a radiofrequenza, invece, consente di tagliare e coagulare simultaneamente, controllando efficacemente il sanguinamento.
Post-operatorio e recupero
“Il recupero post-operatorio è generalmente rapido. I pazienti vengono dimessi dopo 2 giorni con la prescrizione di ormoni tiroidei sostitutivi. Le incisioni sono minime e le cicatrici quasi invisibili.
Controlli post-operatori vengono effettuati per garantire la completa funzionalità delle corde vocali e monitorare la ripresa del paziente” afferma Annoni.
L’eccellenza e l’innovazione degli Istituti Clinici Zucchi
Gli Istituti Clinici Zucchi, con la loro Unità Operativa Clinicizzata dell'Università di Milano-Bicocca diretta dal prof. Angelo Guttadauro, vantano un team di esperti in chirurgia tiroidea, tra cui il dottor Claudio Marradi, il dottor Matteo Annoni e il dottor Giovanni Colombo.
Con oltre 1.400 interventi annui, questa unità rappresenta un centro di eccellenza per la chirurgia mini-invasiva e sicura e utilizza le tecnologie più avanzate per garantire il massimo della professionalità e della cura ai pazienti.