Termoablazione noduli tiroidei: all’Ospedale Galeazzi -Sant’Ambrogio un'alternativa alla chirurgia tradizionale per i tumori alla tiroide
PUBBLICATO IL 24 SETTEMBRE 2024
È attivo presso l’Unità Operativa di Radiologia Diagnostica e Interventistica dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio un nuovo trattamento di termoablazione dei noduli tiroidei.
A parlarcene, il dott. Giovanni Mauri, Radiologo Interventista e Responsabile del Laboratorio di Ricerca sui trattamenti mininvasivi di imaging guidati della tiroide.
Cos’è la termoablazione e come funziona
La termoablazione è una procedura che utilizza il calore per distruggere i tessuti malati. In campo oncologico, viene impiegata da diversi anni per trattare tumori al fegato, ai reni, ai polmoni e, più recentemente, alla tiroide.
“Sotto guida ecografica – spiega il dott. Mauri - inseriamo un ago estremamente sottile nel contesto del tumore. L’energia termica emessa dall’ago riesce a distruggerlo, preservando tuttavia il tessuto sano circostante.
L’intervento viene eseguito in anestesia locale, in regime di day surgery, senza necessità di incisione chirurgica, e il paziente può tornare a casa nello stesso giorno”.
Quando è indicata la termoablazione dei noduli alla tiroide
Viene indicata per i microcarcinomi papillari, che rappresentano circa il 70-80% dei tumori maligni della tiroide. Questi tumori sono generalmente di piccole dimensioni (inferiori a 1 cm), hanno una crescita lenta e sono confinati alla ghiandola tiroidea, il che rende la termoablazione un'opzione ottimale.
È possibile effettuare la termoablazione anche sui noduli benigni che, pur non essendo pericolosi, possono crescere di dimensioni diventando visibili e, in alcuni casi, creare problemi alla deglutizione o alla respirazione.
“Questa procedura – continua Mauri - rappresenta un’opzione terapeutica mininvasiva che offre ai pazienti una soluzione efficace e sicura, riducendo al minimo il trauma fisico e psicologico associato alla chirurgia tradizionale.
Inoltre, a differenza della chirurgia tradizionale, questa tecnica consente di preservare la funzione tiroidea”.
Tuttavia, il trattamento con termoablazione è in costante evoluzione e gli studi clinici stanno esplorando nuove applicazioni anche per tumori di dimensioni maggiori o in stadi più avanzati. Come afferma Mauri: “Stiamo lavorando per estendere l’applicazione della termoablazione anche a tumori più grandi e a situazioni cliniche più complesse”.
I vantaggi della termoablazione dei noduli della tiroide
Il trattamento chirurgico tradizionale per i tumori della tiroide, come la tiroidectomia, comporta la rimozione totale o parziale della ghiandola tiroidea, con conseguente necessità di terapia ormonale sostitutiva per tutta la vita.
La termoablazione dei noduli, al contrario, offre la possibilità di mantenere intatta la funzione tiroidea, evitando ai pazienti l’assunzione a vita di ormoni sintetici. Questo rappresenta un notevole vantaggio in termini di qualità della vita post-trattamento.
Riassumendo, tra i vantaggi principali del trattamento con termoablazione troviamo quindi:
- intervento in anestesia locale, in regime di day surgery, senza incisione chirurgica;
- la procedura è indolore o comporta solo un lieve discomfort, che scompare nel giro di poche ore;
- ci sono minori complicanze associate alla chirurgia tradizionale;
- il trattamento non richiede incisioni, per cui si riduce il rischio di infezioni e cicatrici visibili;
- viene preservata completamente la funzione tiroidea.
La termoablazione per il carcinoma papillare della tiroide
Sebbene la termoablazione sia nata come trattamento per noduli benigni della tiroide, negli ultimi anni si è evoluta come un’opzione efficace anche per i tumori maligni, in particolare per il carcinoma papillare.
Grazie ai progressi tecnologici e alla precisione della guida ecografica, oggi è possibile trattare anche i tumori maligni tiroidei di piccole dimensioni con questa tecnica mininvasiva.
“I dispositivi per la termoablazione specifici per il collo sono stati sviluppati solo di recente, permettendoci di applicare la tecnica con grande precisione anche in aree delicate come la tiroide - sottottolinea Mauri -. Il successo di questa tecnica ha spinto la comunità scientifica a inserirla nelle linee guida europee sui trattamenti mininvasivi per il tumore della tiroide.
La termoablazione, infatti, ha ricevuto il riconoscimento della European Thyroid Association (ETA) e della Cardiovascular and Interventional Society of Europe (CIRSE), che hanno incluso la tecnica tra le opzioni terapeutiche raccomandate nei casi di microcarcinoma papillare confinato alla tiroide”.
L’innovazione della Radiologia Interventistica all’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio
“Il trattamento di termoablazione della tiroide rappresenta un grande passo avanti per la Radiologia Interventistica del nostro Ospedale – chiude il prof. Luca Maria Sconfienza, Responsabile dell’U.O di Radiologia Diagnostica e Interventistica -.
All’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio offriamo, infatti, già da tempo trattamenti terapeutici mininvasivi guidati dall’imaging, come l’irrigazione percutanea della tendinopatia calcifica, il trattamento ecoguidato delle tendinopatie o le biopsie ossee e dei tessuti molli. Il grande vantaggio di queste procedure è che non è necessario il ricovero, per cui i pazienti possono tornare in breve tempo alle loro attività quotidiane.
Guardando al futuro, il nostro Ospedale continuerà a investire nell'innovazione tecnologica e nelle procedure mininvasive, per offrire ai pazienti soluzioni sempre più sicure, efficaci e rispettose della loro qualità di vita".