Cause, sintomi e rimedi della piorrea
PUBBLICATO IL 18 OTTOBRE 2022
La malattia parodontale, comunemente chiamata piorrea, è una patologia batterica che, a causa della risposta infiammatoria dell’organismo, porta al progressivo riassorbimento dell’osso alveolare, l’osso che mantiene i denti in funzione, con retrazione delle gengive e gravi problemi estetici e di masticazione.
La presenza di batteri che si accumulano dentro il solco gengivale produce un progressivo distacco della gengiva con riassorbimento dell’osso provocando la formazione di uno spazio, detto tasca parodontale, che favorisce ulteriormente l’accumulo e la crescita dei batteri con peggioramento della condizione dei tessuti.
Il professor Massimo De Sanctis, delle Smart Dental Clinic di Gruppo San Donato.
I sintomi della piorrea
La piorrea è una malattia inizialmente asintomatica. Quando inizia a manifestarsi, nelle prime fasi, si possono osservare:
- gengivite: infiammazione superficiale delle gengive che diventano gonfie, arrossate e sanguinano con facilità;
- sanguinamento gengivale: questo può evidenziarsi durante lo spazzolamento dei denti oppure la masticazione o può essere spontaneo, rilevato al mattino per la presenza di macchie di sangue sul cuscino;
- alito cattivo: l’alitosi, particolarmente nelle forme più avanzate, è dovuto alla fermentazione di alimenti, prodotto da alcuni batteri.
Con l’aggravarsi della piorrea, i denti:
- si allungano per la retrazione delle gengive;
- diventano instabili;
- talvolta modificano la loro posizione.
Anche la masticazione diventa difficoltosa e alcune volte dolorosa. Possono comparire ascessi ripetuti nelle zone di maggiore gravità, dove cioè è più profondo il distacco della gengiva (tasche).
La piorrea non provoca dolore nella maggior parte dei casi, tranne che nelle condizioni di ascesso.
Le cause della piorrea
La malattia parodontale viene definita come malattia multifattoriale, cioè alla sua comparsa partecipano numerosi fattori:
- batteri, detti parodonto-patogeni, che sono gli agenti eziologici primari;
- fattori genetici che provocano una ridotta capacità di difesa;
- fattori generali: i più frequentemente coinvolti sono il diabete ed il fumo.
Fumo e Malattia Parodontale
Esistono molti studi che dimostrano la correlazione tra fumo e malattia parodontale, il fumo:
- aumenta moltissimo la probabilità di incorrere nella piorrea (fattore di rischio);
- riduce in maniera importante la risposta alla terapia.
Il fumo, infatti, limita in maniera significativa la vascolarizzazione ed ha un effetto negativo sulla risposta immunitaria di difesa dell’organismo: la capacità di cellule come i polimorfonucleati di arrivare dal circolo sanguigno ed agire per distruggere i batteri (riduzione della chemiotassi, della produzione di enzimi e della fagocitosi) viene profondamente limitata.
La distruzione dei tessuti gengivali, inoltre, è correlata alla durata ed alla quantità di fumo cui sono stati esposti tessuti.
Diabete e Malattia Parodontale
La piorrea ha inoltre un rapporto particolare con il Diabete, tanto da definire una relazione bidirezionale: chi soffre di diabete ha un rischio 3 volte più grande di ammalarsi di piorrea e chi ha la piorrea aumenta la probabilità di avere diabete o di vederlo peggiorare.
Infatti, la reazione infiammatoria propria della malattia parodontale (piorrea) viene alterata dagli elevati livelli di glucosio nel sangue provocando un peggioramento delle condizioni gengivali. D’altra parte la piorrea può influenzare il diabete per le grandi quantità di prodotti dell’infiammazione e di batteri che possono entrare nel sangue circolante e raggiungere svariati organi, tra cui il pancreas, provocando reazioni infiammatorie con peggioramento delle sue funzioni.
Obesità e Malattia Parodontale
È ben documentato anche il rapporto tra obesità e parodontite: i soggetti obesi o in sovrappeso hanno una maggiore probabilità di avere la parodontite rispetto a persone normopeso. La motivazione biologica è costituita principalmente dal fatto che le cellule adipose producono grandi quantità di citochine pro-infiammatorie, che innalzano lo stato infiammatorio del soggetto con peggioramento della malattia parodontale. Nella stessa maniera, l’innalzamento dello stato infiammatorio aumenta l’insulino-resistenza, peggiorando il diabete.
Le conseguenze della piorrea se non curata
La malattia parodontale se non curata, quindi, provoca la perdita dei denti e partecipa all’insorgenza di malattie sistemiche. Inoltre, è un fattore di rischio significativo per:
- malattie cardiovascolari;
- nascite pre-termine nelle gestanti;
- diabete.
Tutte queste condizioni generali sono riconducibili alla presenza di grandi quantità di molecole pro-infiammatorie che vengono riversate nel circolo sanguigno raggiungendo alcuni organi bersaglio.
La diagnosi della parodontite
La diagnosi di malattia parodontale (piorrea) si fa molto semplicemente ed in maniera non invasiva utilizzando uno strumento millimetrato, la sonda parodontale, che viene fatto scorrere tra la superficie della radice e la gengiva e permette di valutare la presenza delle tacche e di misurare la gravità della lesione.
Naturalmente, per una valutazione della morfologia della distruzione ossea, occorrerà far seguire al sondaggio l’esecuzione di radiografie endorali.
Come si cura la piorrea
La prima fase della terapia consiste nella:
- rimozione dei batteri (placca batterica) e delle concrezioni minerali (tartaro) sopra e sotto gengivali;
- dare informazioni su come migliorare la qualità dell’igiene orale;
- attuare una precisa lotta al tabagismo;
- fornire corretti suggerimenti alimentari e corretti stili di vita.
Il paziente in seguito alle prime sedute di terapia locale, che come detto consistono in istruzioni di igiene orale, rimozione del tartaro sopra e sotto gengivale e di porzioni superficiali di radice (cemento) se infette, viene rivalutato per eventuali esigenze secondarie.
Questa prima fase terapeutica, che può rappresentare tutto quello che è necessario fare, viene svolta dal dentista o dall’Igienista dentale
Nei casi in cui a questa prima fase terapeutica non corrisponda l’eliminazione delle tasche o la risoluzione completa dei problemi tissutali, nei casi più gravi e più avanzati la terapia diventa di pertinenza dell’odontoiatra che si occupa principalmente di Parodontologia.
I risultati della terapia
La terapia avrà lo scopo di:
- ripristinare la salute parodontale e la masticazione;
- restituire estetica al sorriso del paziente attraverso tecniche chirurgiche specifiche.
In particolar modo la chirurgia viene utilizzata per:
- eliminare le tasche (chirurgia resettiva): questa tecnica ha l'obiettivo di eliminare gli spazi dove vivono i batteri (tasche), resecandole chirurgicamente o spostando la gengiva alla loro base. Talvolta questo impone anche un rimodellamento osseo;
- ricostruire l’osso alveolare (chirurgia rigenerativa guidata e indotta): in questo caso, un insieme di tecniche che utilizzano svariati biomateriali, osso sintetico, osso bovino, membrane, fattori di crescita, vengono usati secondo le loro indicazioni, dopo aver scollato la gengiva per ricostruire porzioni di osso distrutte dalla malattia;
- ricostruire le gengive (Chirurgia mucogengivale): in questo caso la chirurgia utilizza porzioni di tessuto prelevate in altra zona della bocca o tessuto sintetico o tessuto di derivazione eterologa per innestarle nelle zone dove le radici sono scoperte. Questi materiali, unitamente alle tecniche chirurgiche di scollamento gengivale che permettono il loro inserimento, consentono di risolvere la maggior parte delle retrazioni gengivali e degli inestetismi che ne conseguono.
Prevenzione della Malattia Parodontale
Come già detto la piorrea provoca la perdita dei denti: un percorso lungo che comincia con l’infiammazione gengivale, la mobilità progressiva dei denti, la loro migrazione, l’allungamento e quindi la caduta. Tutte queste fasi comportano gravi disagi alla masticazione, ma anche alla fonesi ed all’estetica. Numerosi studi sottolineano l’impatto della piorrea nella vita sociale del malato, questo vede molto limitata la capacità di correlarsi con gli altri perché spesso è costretto a non sorridere, mastica molto male e con disagio e frequentemente ha un alito cattivo.
È evidente quindi l’importanza della prevenzione di questa malattia che essenzialmente consiste in una corretta igiene orale.
Lo spazzolino è il principale strumento da utilizzare per la prevenzione delle malattie gengivali, questo va usato correttamente 2/3 volte al giorno. La corretta igiene orale prevede anche l’uso del filo interdentale o dello scovolino interdentale, poiché lo spazzolino non può raggiungere le superfici interdentali dei denti. Inoltre la qualità dello spazzolamento è più importante della frequenza: esistono numerose tecniche di spazzolamento ‘codificate’ e occorre utilizzare quella più indicata per il singolo paziente.
A chi rivolgersi per la prevenzione della piorrea
Il controllo della prevenzione è affidato in massima parte all’igienista dentale, un operatore sanitario laureato in scienze dell’igiene orale, che potrà non solo intervenire per prevenire l’insorgenza della malattia controllando la qualità dell’igiene orale, ma anche alcuni dei fattori generali, in particolare il fumo, per i quali potrà suggerire apposite strategie terapeutiche volte a sostenere corretti stili di vita.