Sintomi e cause del criptorchidismo

PUBBLICATO IL 19 OTTOBRE 2022

Il criptorchidismo, o testicolo ritenuto, è il più frequente difetto genitale maschile e uno dei problemi più diffusi in pediatria. Nella maggior parte delle situazioni si risolve spontaneamente entro i primi 2 anni di vita e, solo in una piccola percentuale, è necessario intervenire chirurgicamente. 

In ogni caso è importante non sottovalutare il problema perché, se non corretto, può causare, ad esempio, problemi di fertilità in età adulta. Come ci spiegano il dottor Alessandro Piccinelli, responsabile dell’Urologia II del Policlinico San Marco, e il dottor Riccardo Galli, suo collaboratore.

 

Criptorchidismo monolaterale o bilaterale

“Per criptorchidismo si intende la mancata discesa di 1 o di entrambi i testicoli nella borsa scrotale, ovvero il sacco cutaneo contenente i testicoli, situato nello spazio delimitato dalla radice delle cosce, tra il perineo e il pube”, spiegano i 2 specialisti. Nel primo caso, che si verifica nell’85% dei casi, si parla di criptorchidismo monolaterale; nel secondo, ossia il restante 15% dei casi, di criptorchidismo bilaterale

“Normalmente, prima della nascita, il testicolo scende dalla cavità addominale, attraverso il canale inguinale, fino a raggiungere lo scroto, dove i testicoli poi si sviluppano e dove è presente una temperatura più bassa rispetto a quella addominale, condizioni ideali per la maturazione degli spermatozoi. Nel caso del criptorchidismo, invece, la migrazione del testicolo dalla cavità addominale allo scroto si arresta e questo può succedere a qualsiasi livello e in qualsiasi momento di questo ‘viaggio’”. 

 

Un problema all’inizio “silenzioso”

Il criptorchidismo, nella maggior parte dei casi, non dà particolari problemi e non dà segni di sé. “Solo raramente si manifestano disturbi quali dolore, febbre, malessere, senso di ingombro inguinale”. 

 

Le cause e i fattori di rischio

Le cause e fattori di rischio che possono determinare la comparsa di criptorchidismo sono molteplici e si distinguono in:

  • carenza ormonale
  • meccaniche: ostruzioni della via di migrazione del testicolo dalla cavità addominale allo scroto dovute, ad esempio, a canale inguinale chiuso, vasi sanguigni del testicolo troppo corti o dotto deferente troppo corto;
  • genetici: più rari.

Sono considerati fattori di rischio anche la nascita prematura, un basso peso alla nascita, l’inquinamento, fumo e alcol in gravidanza.

 

Come si diagnostica

La diagnosi, essenzialmente clinica, avviene durante la visita pediatrica. “Se è presente il criptorchidismo, la borsa scrotale risulta disabitata, ovvero priva di 1 o più testicoli. Sarà compito del pediatra a quel punto distinguere il criptorchidismo da altre patologie, quali l’anorchia (mancanza dei testicoli) e l’ectopia (testicolo posizionato in sedi diverse dalla via di migrazione)”, continuano gli urologi. 

Una volta rilevata l’anomalia, è possibile approfondire mediante alcuni esami che permettono di identificare la posizione dei testicoli: 

  • ecografia;
  • risonanza magnetica;
  • intervento laparoscopico esplorativo, nel caso di testicoli ritenuti nella cavità addominale.

 

Le conseguenze del criptorchidismo in età adulta

“Il criptorchidismo non deve mai essere sottovalutato o trascurato - avvertono gli specialisti -. Se non curato nei tempi consigliati può infatti causare:

  • funzionamento non corretto dei testicoli;
  • mancato sviluppo del tessuto seminale;
  • progressiva atrofia del testicolo;
  • scarsa o assente produzione di spermatozoi;
  • bassa produzione di ormoni (ipogonadismo); 
  • possibile formazione, seppur rara, di una massa anomala e/o tumorale ai testicoli.

 

La terapia chirurgica: quando operare 

Nella maggior parte dei casi di testicolo ritenuto non è necessaria alcuna terapia, poiché i testicoli si spostano naturalmente nello scroto durante i primi mesi di vita. “In circa il 75% dei bambini con criptorchidismo monolaterale, il testicolo ritenuto tende a scendere spontaneamente nello scroto entro i 2 anni di età”, confermano i 2 esperti. 

Se però il testicolo non scende spontaneamente entro il primo anno di vita, è necessario rivolgersi al pediatra in modo da poter trattare e correggere il criptorchidismo, sempre entro i 2 anni d'età. 

“La terapia ideale del criptorchidismo è chirurgica (orchidopessi) e ha la finalità di riportare e fissare nella sede naturale (borsa scrotale) il testicolo ritenuto. L’intervento si esegue praticando una piccola incisione che sarà chiusa con punti riassorbibili. Normalmente le dimissioni avvengono in giornata. 

È importante ribadire che, agire tempestivamente, comporta dei vantaggi non solo dal punto di vista delle complicanze future, ma rende più semplice l'intervento chirurgico grazie all'anatomia del bambino in questa fascia di età”, concludono il dottor Piccinelli e il dottor Galli.

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