Come sopravvivere al colpo della strega

PUBBLICATO IL 21 MARZO 2022

Sintomi e cura degli episodi di lombalgia acuta

Il colpo della strega è una definizione che viene data alla lombalgia acuta. La sua etimologia, che risale all’epoca medievale, è molto curiosa: pare che le streghe che praticavano la magia nera fossero in grado di immobilizzare gli uomini che si inchinavano mentre facevano il gesto del baciamano. Si tratta, normalmente, di un episodio di blocco funzionale a livello lombare causato dal dolore improvviso che insorge, a volte, anche senza una causa specifica. Come imparare a distinguerlo e, di conseguenza, a trattarlo?

Ne parliamo con la dottoressa Cristina Beretta, fisiatra presso l’Unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa presso l’Istituto Clinico San Siro.

 

Le cause del colpo della strega

“Le cause del colpo della strega possono essere molteplici e, talvolta, secondarie a patologie già esistenti - spiega la dott.ssa Beretta -.

Può essere scatenato dal sollevamento di un peso, o da un sovraccarico funzionale; a volte può insorgere in pazienti totalmente asintomatici che magari, in quel momento, stanno svolgendo attività non sollecitanti e non eccessivamente impegnative, anche dal punto di vista dello sforzo fisico. Banalmente, ci sono delle situazioni in cui il paziente si blocca addirittura sollevando un semplice foglio di carta! 

Normalmente, la correlazione con il sollevamento di un peso rappresenta la causa più frequente e più evidente.  Anche in persone asintomatiche, con una vita particolarmente sedentaria, che sostengono sforzi continuativi, ma di minore entità, è possibile che si verifichi un accumulo di sforzi che possono sfociare improvvisamente in un blocco funzionale, quindi al colpo della strega. Questo può avvenire:

  • in una persona sana, cioè senza altre patologie in atto, sotto forma di episodio puramente muscolo-tensivo, che immobilizza il paziente;
  • in persone che magari presentano già una patologia discale, nei quali talvolta la sintomatologia può essere associata a un’irradiazione agli arti inferiori, prevalentemente monolaterale. 

Il colpo della strega colpisce allo stesso modo sia uomini, sia donne anche se, sicuramente, la lombalgia cronica è più frequente nelle donne, mentre la lombalgia acuta, non essendo legata a una patologia specifica, a volte può essere riscontrabile in entrambi i sessi. Il target di età più colpito è sicuramente quello adulto (dai 20 anni in sù)”.

 

I sintomi 

La sintomatologia del colpo della strega è un dolore trafittivo a livello lombare che impedisce il movimento. Se non irradia alle gambe, tendenzialmente comporta una sensazione di dolore localizzato a livello lombare che impedisce il movimento e che causa un blocco funzionale. 

“Se comincia ad avere un’irradiazione agli arti inferiori può trattarsi di un colpo della strega associato però a un’ernia discale - sottolinea la specialista -. 

Il vero colpo della strega, normalmente, inibisce talmente il movimento che anche la posizione seduta diventa un problema per cui il paziente è costretto a trovare le posture antalgiche più comode che gli permettano di provare meno dolore possibile. Talvolta, il dolore è così intenso che porta la persona ad allettarsi impedendole di svolgere qualsiasi tipo di attività”. 

 

Come diagnosticare il colpo della strega

Per la diagnosi di colpo della strega, è possibile evitare al paziente di procedere con indagini strumentali se la lombalgia:

  • si manifesta a seguito di uno sforzo;
  • si risolve semplicemente attraverso l’assunzione di antinfiammatori o di miorilassanti e non si manifesta più. 

Se la lombalgia acuta si innesta su una situazione di lombalgia cronica, piuttosto che recidiva in maniera frequente, le indagini strumentali diventano assolutamente necessarie. 

“Si comincia da una radiografia per valutare non ci siano patologie prevalentemente ossee come, ad esempio, l’anterolistesi (scivolamento di due vertebre) oppure che non ci siano riscontri radiologici suggestivi di possibile ernia discale come, ad esempio, la riduzione dello spazio tra le due vertebre - continua il medico -. 

In quel caso, nel momento in cui la sintomatologia rimane localizzata a livello lombare, non vi è una sintomatologia di tipo radicolare oppure il dolore si risolve con terapie specifiche, è possibile procrastinare l’eventualità di procedere con una Risonanza Magnetica; al contrario se l’irradiazione colpisce la gamba o l’inguine, a quel punto si procede con la RM”. 

La diagnosi è, quindi, prevalentemente clinica con l’ausilio di una diagnostica strumentale con gli obiettivi di:

  • indagare sulle cause;
  • valutare una prognosi;
  • stabilire il rischio di recidive. 

 

Come curare il colpo della strega

“Dal punto di vista della terapia, è fin da subito necessario cominciare un ciclo di antinfiammatori, associati a miorilassanti, che spesso risolve la sintomatologia nell’arco di pochi giorni. Quando ciò non accade, bisogna approfondire con accertamenti strumentali ed eventualmente sottoporsi a terapie fisiche come la massoterapia, la tecarterapia o la laserterapia che, in questi casi, hanno il compito di togliere l’infiammazione e di andare a ridurre la contrattura muscolare che sostiene il colpo della strega - conclude Beretta -.

Sono, quindi, terapie che vanno ad agire sul sintomo e che vanno eseguite nella fase di progressiva risoluzione o di cronicizzazione della situazione. 

Il colpo della strega di per sé non è una patologia chirurgica, ma è ovvio che, nel momento in cui la lombalgia acuta è sostenuta da una patologia da ernia discale che esordisce come lombosciatalgia acuta oppure nel caso in cui la lombalgia acuta esordisca come colpo della strega e sia sostenuta dall’anterolistesi, vi può essere un’indicazione chirurgica da valutare da parte dello specifico ortopedico della colonna o neurochirurgo”. 

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