Perché viene il dolore al fianco destro o sinistro?

PUBBLICATO IL 26 APRILE 2022

Il dolore al fianco destro o sinistro è un sintomo clinico che può essere causato da svariate condizioni mediche, alcune più rilevanti, altre molto meno. Il termine ‘fianco’ fa anatomicamente riferimento alla parte laterale destra o sinistra dell’addome, compresa tra l’ultima costola e il margine superiore dell’osso iliaco, chiamato cresta iliaca (se si tratta del fianco destro) o compresa tra le ultime costole del tronco e la cresta iliaca di quel lato (se si tratta del fianco sinistro).

Molto spesso, il ventaglio di patologie che possono ricollegarsi a questo tipo di disturbo è talmente ampio che diventa quasi di competenza multidisciplinare, soprattutto legata alla chirurgia generale o all’urologia. Come fare a distinguere le diverse tipologie di dolore ma, soprattutto, come sapere a quale specialista rivolgersi?

Lo abbiamo chiesto al dottor Alberto Aiolfi, specialista in chirurgia generale presso l’U.O. di Chirurgia Generale dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio e al dottor Maurizio Cremona, responsabile dell’U.O. di Urologia sempre presso la medesima struttura di Gruppo San Donato.

 

Dolore al fianco destro

Il dolore al fianco destro può avere cause e caratteristiche diverse e, quindi, può essere ricondotto a condizioni mediche differenti. 

Le cause

“Le cause del dolore al fianco destro - spiega il dott. Aiolfi - originano in genere dagli organi e apparati che sono racchiusi in quest’area, tra cui: 

  • fegato;
  • colecisti e vie biliari;
  • stomaco;
  • pancreas;
  • rene e vie urinarie;
  • surrene;
  • colon ascendente;
  • cieco;
  • appendice;
  • ovaie e tube di Falloppio (nel sesso femminile);.
  • ossa, muscoli, articolazioni proprie dell’addome/fianco destro

Questo dolore si manifesta soprattutto in seguito a:

  • attività fisiche impegnative;
  • disturbi osteo-muscolari;
  • patologie dell’apparato genito-urinario;
  • malattie  del tratto gastro-intestinale;
  •  stress e cause psichiche;
  •  traumi addomino-lombari”. 

Le diverse caratteristiche del dolore al fianco destro

“Il dolore al fianco destro può presentarsi con diverse caratteristiche importanti per il medico al fine di individuarne la possibile origine - continua lo specialista - .  Il dolore può essere:

  • localizzato, condizione in cui il paziente riesce ben a identificare la sede del dolore, o può essere diffuso e mal localizzabile, in una regione non meglio definita;
  • percepito come una fitta, acuta e molto intensa, o come un dolore sordo, mal percepibile, di scarsa entità, ma fastidioso;
  • costante, sempre con la stessa intensità, o recidivante-remittente, che può comparire o scomparire durante l’arco della giornata;
  • legato a determinate condizioni, come ad esempio in seguito ad uno sforzo fisico o alla palpazione profonda del fianco, o presente sempre, anche in normali condizioni di riposo;
  • a seconda della modalità di insorgenza: acuto, se si manifesta improvvisamente in pochi minuti o secondi, o cronico, se persiste da lunghi periodi, come mesi o anni;
  • irradiato, caratteristica del dolore in cui c’è una zona definita di massimo intensità con propagazione in una zona di minor intensità.

Analizzare tutte queste caratteristiche del dolore è fondamentale per orientarsi all’interno di un sintomo che può essere causato da moltissime patologie. A seconda delle caratteristiche lo stesso sintomo può, quindi, essere la manifestazione di condizioni mediche estremamente diverse ed è pertanto fondamentale descriverlo al medico nella maniera più dettagliata possibile. A volte, anche piccoli dettagli possono essere determinanti”.

I sintomi associati

“Raramente il dolore al fianco destro si presenta come unica manifestazione clinica, anche se invece è spesso associato a una serie di altri segni e sintomi, tra cui febbre, nausea, vomito, perdita di peso, sangue nelle urine (ematuria), palpitazioni e tachicardia e respiro accelerato (tachipnea)”, aggiunge il chirurgo.

 

Dolore al fianco sinistro

Il dolore al fianco sinistro è un sintomo comune, che nella maggior parte dei casi non è espressione di nulla di particolarmente allarmante, ma è da considerare con attenzione perché in altri può essere la spia di problemi di salute più importanti.

Le cause

Aerofagia, meteorismo, allenamenti molto intensi per i muscoli addominali e lievi contusioni ne rappresentano le cause principali - spiega il medico - . Tuttavia, questo disturbo può essere anche la conseguenza di patologie di una certa rilevanza clinica, talvolta perfino di emergenze mediche, come per esempio:

Quando preoccuparsi per il dolore al fianco sinistro

Come specifica il dott. Aiolfi: "Il dolore al fianco sinistro deve preoccupare quando:

  • è persistente;
  • non accenna a migliorare;
  • si presenta in modo acuto o compare in combinazione ad altri sintomi sospetti come febbre, nausea, vomito e sangue nelle urine

Il dolore al fianco sinistro è un sintomo che riconosce numerose cause, alcune più gravi di altre.

Anatomicamente, il fianco sinistro può suddividersi in due sezioni: una parte superiore, detta semplicemente fianco sinistro alto (o superiore), e una parte inferiore, chiamata fianco sinistro basso (o inferiore). Gli organi compresi entro i confini del cosiddetto fianco sinistro alto sono: milza, parte dell'intestino crasso, parte del pancreas, parte dello stomaco, parte superiore del rene sinistro, parte superiore (apicale) dell'uretere sinistro, parte del polmone sinistro, surrene sinistro”.

 

Come distinguere il dolore al fianco dalla colica renale

“Tra tutti i dolori che originano nel fianco, sicuramente il dolore renale è tra i più frequenti. Questi possono essere acuti o cronici. Tra quelli acuti, il più importante è sicuramente quello dovuto alla calcolosi, cioè alla cosiddetta colica renale - spiega il dott. Maurizio Cremona -. 

La colica renale è facilmente distinguibile rispetto agli altri tipi di algie, perché innanzitutto l’intensità con cui si manifesta è molto elevata: basti pensare che viene considerato il secondo dolore più forte dopo quello del parto! È un dolore che costringe quasi sempre la persona a recarsi in Pronto Soccorso e provoca irrequietezza con un’impossibilità di trovare la posizione più corretta. Quindi è un dolore facilmente distinguibile. 

Inoltre, vi sono anche altri sintomi specifici in grado di distinguere l’origine renale ovvero quelli legati ai problemi urinari. Questi possono essere ematuria (sangue nelle urine) oppure bruciore nella minzione. Quindi, la concomitanza con questi sintomi porta decisamente verso la colica renale. 

Oltre a questo, ci sono altri dolori che hanno invece un’intensità minore e che possono dipendere da problemi non acuti del rene; in questo caso, purtroppo, si tratta per lo più di problemi importanti che possono essere tumori oppure dilatazioni renali da stenosi o da altro, quindi dolori che tendono a dare problematiche renali prolungate nel tempo”.

In questo caso, l’accertamento dell’origine è più complicata, perché facilmente si può confondere con quelli, ad esempio, di origine intestinale o epatica. Altri dolori possono essere riconducibili anche a infezioni delle vie urinarie, quindi di tipo cronico, fino addirittura a situazioni di flogosi (gonfiore) o di shock settico.

 

Come si fa la diagnosi delle patologie urologiche

“Da un punto di vista diagnostico, l’esame strumentale che va effettuato in primis è l’ecografia, che aiuta a inquadrare in maniera più accurata la causa del dolore - prosegue l’urologo -. Se questa non fosse sufficiente, si può ricorrere a una TC, il tutto accompagnato da esami ematochimici che però, talvolta, possono non aiutare a fare questa distinzione”. 

I sintomi che aiutano a capire l’origine urologica del dolore al fianco

“Ci sono alcuni sintomi che fanno la differenza: ad esempio, in presenza di un dolore cronico poco caratterizzato che si accompagna a sangue nelle urine, sposta decisamente la diagnosi verso l’origine urologica. Questo fa parte della sintomatologia tipica che riconduce a un problema di rene o vescica. 

Una cosa che si sente spesso dire quando una persona ha male ai fianchi, è l’associazione ai reni, ma non è sempre così: i reni poche volte c’entrano con questa sintomatologia! Il dolore è sì localizzato nella zona dei reni, ma è più facile che si tratti di dolori articolari, del rachide o problemi intestinali (es. colite). Diciamo che sono dolori di riflesso”. 

I dolori di origine urologica, in caso di colica renale, partono dal fianco e si dirigono in basso verso il testicolo, nel caso dell’uomo, o verso le grandi labbra, nel caso della donna - conclude Cremona -. È una localizzazione molto tipica, che però deve essere precisa. Una volta individuata la causa, lo specialista provvederà con la terapia più idonea, sia essa conservativa, sia essa chirurgica”, conclude l’esperto. 

Cura e Prevenzione