Calcoli delle vie urinarie: come eliminarli e prevenirli

Calcoli delle vie urinarie: come eliminarli e prevenirli

PUBBLICATO IL 25 GIUGNO 2025

Calcoli delle vie urinarie: come eliminarli e prevenirli

PUBBLICATO IL 25 GIUGNO 2025

La calcolosi renale è quella condizione caratterizzata dalla formazione di calcoli nelle vie urinarie: rene, uretere, vescica. I calcoli renali si formano quando alcune sostanze presenti nell’urina si aggregano formando cristalli. 

Affrontiamo l’argomento con il dott. Dimitrios Choussos, responsabile dell’unità operativa di Urologia dell’Istituto di Cura Città di Pavia, per capire come prevenirne l’insorgenza e quali cure si hanno a disposizione.  

 

Calcolosi: di cosa si tratta 

La calcolosi delle vie urinarie è una malattia con un’incidenza piuttosto alta. Infatti, si stima che ne soffrano circa il 10% degli uomini e il 5% delle donne, generalmente con età compresa tra i 30 e i 50 anni. In Italia sono circa 100mila i nuovi casi ogni anno, con un alto tasso di recidive.

Sono stati identificati geni che potrebbero essere coinvolti nella formazione di calcoli renali: è noto, infatti, che la nefrolitiasi ha una natura familiare e una significativa ereditarietà.

“L’urina – ci spiega lo specialista - è composta da acqua e da sostanze in essa disciolte che devono essere eliminate dall’organismo. Alcune di queste, come calcio, ossalati, acido urico e cistina, tendono alla cristallizzazione e possono raggiungere delle concentrazioni urinarie così elevate da renderne difficile la normale dissoluzione. Da qui la formazione di piccoli cristalli urinari che si aggregano, formando un calcolo più o meno grande”.

Il processo della cristallizzazione può essere contrastato dal magnesio e citrato, che sono importanti inibitori della formazione di calcoli nelle vie urinarie. Livelli ridotti di questi elementi nelle urine predispongono alla formazione di calcoli.

Tipologie di calcoli renali

I principali tipi di calcoli renali sono di:

  • calcio;
  • struvite (fosfato di ammonio e magnesio);
  • acido urico;
  • cistina.

I calcoli di calcio rappresentano il 75% dei calcoli renali. Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’incidenza della calcolosi è inversamente correlata all’entità dell’assunzione di calcio nella dieta dei soggetti con calcoli che si verificano per la prima volta. 

Altra tipologia di calcoli sono quelli di acido urico che essendo radiotrasparenti, possono essere individuati solo con un’ecografia. Rappresentano il 6% dei calcoli renali, sono associati a un pH urinario inferiore a 5,5 e a un elevato apporto di purine (che troviamo, ad esempio, nei legumi, nel pesce, negli estratti di carne, nei sughi). Circa il 25% dei pazienti con calcoli di acido urico soffre di gotta. 

La formazione di calcoli può dipendere anche da alcuni farmaci che precipitando nelle urine possono determinarne la comparsa. 

È importante sottolineare che la differente composizione dei calcoli incide sulle modalità di diagnosi e di trattamento.

 

Espulsione dei calcoli: spontanea o con intervento chirurgico? 

Una volta formatisi all’interno del rene, nella maggior parte dei casi i calcoli vengono espulsi spontaneamente attraverso le vie urinarie. Il transito di questi “sassolini” lungo le vie urinarie (rene-uretere-vescica-uretra), però, può provocare forte dolore (colica renale) e, in alcuni casi, se rimangono nel rene o nell’uretere è possibile che diano luogo a infezioni.

In generale, i calcoli di diametro pari o inferiore a 4 mm vengono espulsi spontaneamente, mentre per quelli di diametro superiore a 8 mm potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Con la terapia espulsiva medica (MET), i calcoli di dimensioni pari a 5-8 mm spesso vengono espulsi, soprattutto se localizzati nell’uretere distale. Più grande è il calcolo, minore è la possibilità di espulsione spontanea (e quindi maggiore è la possibilità che sia necessario un intervento chirurgico).

Le principali indicazioni per il trattamento chirurgico includono: 

  • dolore; 
  • infezione; 
  • ostruzione delle vie urinarie. 

L’infezione associata a ostruzione delle vie urinarie è una situazione estremamente pericolosa, con un rischio significativo di urosepsi e deve essere trattata in urgenza praticamente in tutti i casi. 

“La stragrande maggioranza dei calcoli sintomatici delle vie urinarie – spiega il medico - viene ora trattata con tecniche mini-invasive endoscopiche. L’escissione chirurgica a cielo aperto di un calcolo dalle vie urinarie è ora limitata a casi isolati e atipici”.

 

Gli interventi per la calcolosi 

Presso il nostro centro vengono trattate le varie forme di calcolosi urinaria renale, ureterale e vescicale e si eseguono interventi di:

  • ureterorenoscopia rigida e flessibile con litotrissia laser ad Olmio per la calcolosi ureterale e renale: si tratta di una tecnica endoscopica comunemente applicata per la rimozione dei calcoli. Un piccolo endoscopio, che può essere rigido o flessibile, viene introdotto nella vescica e risale l’uretere per visualizzare direttamente il calcolo e per frammentarlo con il laser;
  • nefrolitomia percutanea (PCNL) per calcoli renali di dimensioni superiore ai 2 cm;
  • mini e micro nefrolitolapassi percutanea per calcoli renali inferiori ai 2 cm;
  • cistolitotrissia endoscopica (litotrissia endoscopica per calcolosi vescicale).

 

Cosa fare per evitare la formazione di calcoli: l’importanza dell’alimentazione

È necessario, però, sottolineare come la più efficace arma contro la formazione dei calcoli renali sia l’adozione di adeguate misure di prevenzione. Tutti i pazienti che producono calcoli, indipendentemente dal proprio rischio individuale, dovrebbero seguire queste indicazioni:

  • assumere almeno 2,5-3 litri di acqua al giorno, per consentire una diuresi di 2,5 litri di urina nelle 24 ore e ridurre il rischio di sovrasaturazione urinaria con sali che formano i calcoli;
  • seguire una dieta bilanciata ricca in vegetali e fibre, evitando l’eccessivo consumo di supplementi vitaminici;
  • limitare l’assunzione di sale e proteine animali;
  • l’assunzione di calcio con la dieta non deve essere limitata oltre il normale. I livelli di calcio urinario sono normali in molti pazienti con calcoli di calcio e ridurre l’assunzione di calcio con la dieta in questi pazienti può in realtà peggiorare la loro calcolosi, poiché una maggiore quantità di ossalato viene assorbita dal tratto gastrointestinale in assenza di calcio intestinale sufficiente a legarlo. Una restrizione empirica del calcio nella dieta può anche influire negativamente sulla mineralizzazione ossea e avere implicazioni per l’osteoporosi, soprattutto nelle donne; 
  • evitare bevande contenenti fruttosio, che aumentano la produzione di calcoli renali;
  • seguire una dieta normocalorica: mantenere un peso forma, poiché il sovrappeso è associato a un aumentato rischio di formare calcoli.

“I pazienti motivati a prevenire la formazione di calcoli, quelli con recidive multiple e con un solo rene funzionante e tutti i bambini di età inferiore ai 16 anni affetti da nefrolitiasi, dovrebbero essere indirizzati a uno specialista nella prevenzione della nefrolitiasi. 

L’errore più frequente è trattare la calcolosi solo nella sua fase sintomatica, all’esordio della colica renale, perché la patologia si sviluppa soprattutto nei periodi silenti”, conclude lo specialista.