Traumatologia dello sport al Policlinico San Pietro per la cura e il recupero degli infortuni sportivi

Traumatologia dello sport al Policlinico San Pietro per la cura e il recupero degli infortuni sportivi

PUBBLICATO IL 22 SETTEMBRE 2025

Traumatologia dello sport al Policlinico San Pietro per la cura e il recupero degli infortuni sportivi

PUBBLICATO IL 22 SETTEMBRE 2025

Secondo una recente statistica dell’Istituto Superiore della Sanità sono ben 300 mila le persone che ogni anno si presentano al Pronto soccorso per un infortunio subìto durante l’attività sportiva

Nel 46% dei casi durante una partita di calcio/calcetto,mentre la percentuale degli infortuni scende al di sotto dell’8% per gli altri sport. 

Il dottor Agostino Rossoni, medico dello sport della Clinica Ortopedica e Traumatologica del Policlinico San Pietro diretta dal professor Marco Bigoni, ci spiega cos’è la Traumatologia Sportiva e cosa può fare per gli infortuni sportivi, sulla base della solida esperienza nella gestione di atleti professionisti di diverse specialità sportive della Clinica Ortopedica e Traumatologica del Policlinico.

 

Che cos’è la Traumatologia sportiva?

La traumatologia sportiva è la branca specialistica dell’ortopedia che si occupa nello specifico dei traumi sportivi, come spiegano i due specialisti.

“La traumatologia dello sport si occupa degli infortuni muscolo-scheletrici legati all’attività sportiva e ha come obiettivo: 

  • la prevenzione
  • la diagnosi 
  • il trattamento
  • la riabilitazione. 

Oltre a curare, ha come finalità anche favorire il ritorno all’attività in piena sicurezza, riducendo il rischio di recidive”.

Il traumatologo dello sport affronta condizioni legate a:

  • traumi acuti (come distorsioni, fratture, lussazioni);
  • problematiche croniche dovute a sovraccarico funzionale (come tendinopatie, sindromi da impingement, lesioni da stress).

“L'approccio è multidisciplinare e può includere, a seconda dei casi, interventi chirurgici, trattamenti conservativi, terapie fisiche e riabilitative. 

Nell’ambito conservativo negli ultimi anni si sono sempre più diffusi trattamenti di medicina rigenerativa innovativi come infiltrazioni di PRP (plasma ricco di piastrine) e acido ialuronico, anche sotto guida ecografica, che si sono rivelati efficaci nel ridurre dolore e infiammazione e favorire il processo di riparazione dei tessuti”.

 

Di cosa si occupa la traumatologia sportiva

Tra le problematiche più comuni trattate nell’ambito della traumatologia sportiva ci sono:

  • distorsioni articolari;
  • lesioni dei legamenti;
  • lesioni muscolari
  • tendinopatie e tendiniti;
  • fratture da stress;  
  • borsiti e sindromi da sovraccarico funzionale;  
  • groin -pain  (pubalgia).

Gli infortuni più comuni nello sport

Ogni sport comporta sollecitazioni specifiche che espongono a infortuni caratteristici, legati ai gesti atletici, al terreno di gioco e all’intensità dell’attività:

  • calcio e calcetto: frequenti sono le lesioni muscolari (flessori e quadricipite), le distorsioni di caviglia e le lesioni ai legamenti del ginocchio (crociato anteriore, collaterali);
  • corsa e atletica: tra i traumi più comuni si annoverano le tendinopatie da sovraccarico, fascite plantare e fratture da stress;
  • tennis e padel: tipici sono il gomito del tennista (epicondilite), lesioni alla cuffia dei rotatori, problemi lombari da torsione ripetuta e distorsioni di polso e caviglia;
  • pallavolo: frequenti sono le lesioni alla spalla, le distorsioni di caviglia durante i salti, le tendinopatie del ginocchio (il cosiddetto jumper’s knee o ginocchio del saltatore), slogature o rotture di dita, polso e mano;
  • basket: diffusi sono i traumi distorsivi alla caviglia, le lesioni muscolari e problemi al ginocchio dovuti a salti e cambi di direzione improvvisi;
  • sci e snowboard: frequenti sono le lesioni al ginocchio (soprattutto legamento crociato) e le distorsioni, le fratture di polso e i traumi cranici;
  • nuoto: più che traumi acuti, possono insorgere sovraccarichi funzionali, in particolare lesioni da impingement o conflitto sub-acromiale alla spalla, tendiniti e dolori lombari;
  • sport da combattimento: tra gli infortuni più comuni ci sono ferite lacero-contuse, traumi cranici e traumi contusivi;
  • surf e windsurf: distorsioni, lacerazioni, fratture, lussazioni e lesioni al ginocchio sono alcuni dei traumi che capitano più frequentemente.

L’attività di prevenzione e ottimizzazione della performance

Un aspetto sempre più centrale della traumatologia sportiva è il ruolo nella prevenzione e nella preparazione atletica personalizzata. Il medico dello sport, insieme a fisioterapisti, preparatori atletici e nutrizionisti, infatti, lavora per: 

  • individuare precocemente squilibri muscolari o biomeccanici
  • costruire di conseguenza programmi di prevenzione personalizzati (riscaldamento, stretching, rinforzo mirato);
  • monitorare il recupero e prevenire sovraccarichi cronici

Tutto questo contribuisce da un lato a prevenire il rischio di infortuni, dall’altro a migliorare la performance. 

Nel caso di sportivi professionisti o comunque agonisti può essere utile anche una valutazione tendine achilleo e rotulea pre-stagione (pre-season)”. 

Questa visione integrata è oggi fondamentale non solo per chi pratica sport ad alto livello, ma anche per chi, dopo un infortunio, vuole ritornare a un’attività sportiva soddisfacente e senza rischi. 

Return to Play: il ritorno all’attività sportiva dopo l’infortunio

Il cosiddetto Return to Play, o “ritorno all’attività”, è il percorso strutturato che consente all’atleta di tornare all’attività sportiva dopo un infortunio in modo graduale, sicuro ed efficace. 

“Non è solo una questione di ‘sentirsi meglio’, ma di recuperare pienamente la funzionalità fisica, tecnica e psicologica, riducendo al minimo il rischio di ricadute - sottolineano i 2 esperti -. 

Il primo e imprescindibile step è una valutazione clinica e funzionale, durante la quale lo specialista verifica la guarigione dei tessuti e l’assenza di dolore o instabilità”.  

A seconda poi delle condizioni ed aspettative della persona il percorso può prevedere anche valutazioni e supporti più specifici:

  • test di forza, resistenza, equilibrio e mobilità, per confrontare il lato infortunato con quello sano;  
  • allenamento protetto prima della competizione, per simulare le condizioni di gara senza rischi in ambienti controllati;
  • supporto psicologico, per affrontare la paura del re-infortunio.

“Fondamentale per una piena ripresa è non anticipare i tempi, anche se il dolore è scomparso, ma riprendere gradualmente, seguendo le indicazioni del team medico e fisioterapico, curando anche gli aspetti nutrizionali e il recupero (sonno, idratazione) e monitorando le sensazioni durante e dopo l’attività (dolore, affaticamento)” concludono i 2 specialisti.

 

L’esperienza del Policlinico San Pietro nella traumatologia sportiva

Presso l’Ospedale di Ponte San Pietro, l’area di traumatologia dello sport, che gestisce sportivi di tutti i livelli, da quelli amatoriale fino a quelli professionisti, si avvale di tecniche innovative e di un team di grande esperienza composto da chirurghi ortopedici, medici dello sport, fisiatri, radiologi, per offrire un percorso completo, personalizzato e orientato al recupero ottimale.