Tendinite da mouse e smartphone: consigli pratici, esercizi e azioni quotidiane per prevenirla

Tendinite da mouse e smartphone: consigli pratici, esercizi e azioni quotidiane per prevenirla

PUBBLICATO IL 09 SETTEMBRE 2025

Tendinite da mouse e smartphone: consigli pratici, esercizi e azioni quotidiane per prevenirla

PUBBLICATO IL 09 SETTEMBRE 2025

Smartphone, computer e mouse sono parti integranti delle nostre giornate e spesso li utilizziamo assumendo posizioni scomode, forzate, senza fare pause. 

Ripetute nel tempo, queste cattive posture possono sottoporre le articolazioni, soprattutto quelle delle braccia, a uno stress continuo, causando anche infiammazioni e fastidi persistenti. 

Quando si parla di disturbi legati alla tecnologia si cita spesso la tendinite da mouse o la tendinite da smartphone, ma si tratta di un termine generico e d è bene sapere che l’uso intensivo della tecnologia ha portato alla comparsa anche di altre patologie strettamente correlate.Comprendere questi disturbi è fondamentale per prevenirli e nel caso intervenire tempestivamente per gestirli al meglio. 

Ne parliamo con la dottoressa Cristina Beretta, fisiatra dell’Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Istituto Clinico San Siro, e il Filippo Saluzzo, fisioterapista presso lo stesso Istituto.

 

Che cos’è una tendinite da mouse o da smartphone

La tendinite è l’infiammazione di un tendine, la struttura che collega un muscolo a un osso. Può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, ma quando si parla di uso di pc e smartphone, i distretti più colpiti sono:

  • polso;
  • mano;
  • avambraccio;
  • gomito.

“Il problema principale nasce dallo sforzo ripetuto e prolungato di queste piccole articolazioni, in medicina si parla di stress meccanico ripetitivo. Facciamo sempre gli stessi movimenti, come scrivere messaggi con il pollice o cliccare con il mouse per molte ore al giorno; questi gesti sovraccaricano le articolazioni, specialmente se fatti in posizioni scorrette, come tenere il polso flesso verso il basso per guardare meglio lo schermo” spiega la dottoressa Beretta.

Se questi movimenti si ripetono giorno dopo giorno senza alcuna accortezza, possono causare diversi problemi, tra cui microtraumi, infiammazioni ai tendini, compressioni nervose e problemi alla postura generale.

 

Le patologie più frequenti legate a mouse e smartphone

Esistono alcune patologie molto comuni nei grandi utilizzatori di device. Tra queste possiamo ricordare:

  • Sindrome di De Quervain, un’infiammazione dei tendini del pollice, causata dal movimento di presa ripetuta (come tenere il telefono);
  • Sindrome del tunnel carpale, cioè la compressione del nervo mediano del polso, che provoca formicolio e debolezza;
  • epicondilite ed epitrocleite, delle infiammazioni a livello del gomito legate a movimenti ripetuti del polso;
  • dito a scatto, il blocco doloroso del movimento di un dito, dovuto all’infiammazione del tendine flessore.

 

Sintomi da non sottovalutare: le red flag del dolore digitale

“Il dolore è la prima red flag. Se mentre usi il mouse o il telefono senti fastidio o dolore, vuol dire che stai esagerando” spiega la fisiatra.

Oltre al dolore, gli altri sintomi da monitorare attentamente sono:

  • rigidità articolare, soprattutto al mattino;
  • gonfiore e calore localizzati;
  • formicolii notturni, tipici del tunnel carpale;
  • debolezza nella presa;
  • scatti durante il movimento delle dita.

 

Prevenzione della tendinite da mouse: consigli pratici

La buona notizia è che molte problematiche si possono prevenire con semplici attenzioni quotidiane. Basta un po’ di attenzione e qualche modifica alla propria routine lavorativa e digitale. 

La dottoressa Beretta consiglia:

  1. usare un mouse ergonomico. “Questo accorgimento mantiene il polso in posizione neutra, riducendo la pressione sul nervo mediano e prevenendo il tunnel carpale e le tendiniti”;
  2. allineare polso e avambraccio. “Quando usiamo mouse o tastiera, il polso non deve essere né piegato verso l’alto né verso il basso. Serve una linea retta dal gomito alla mano”;
  3. regolare l’altezza di scrivania e monitor. “Questo aiuta non solo le mani, ma anche spalle e cervicale. Il monitor deve essere all’altezza degli occhi, e la scrivania all’altezza dei gomiti”;
  4. fare pause ogni 30 minuti. “Ogni mezz’ora bisogna fare una pausa. Anche solo per cambiare posizione, muoversi, alzarsi un minuto. Non solo per le braccia, questo vale anche per chi soffre di lombalgia”;
  5. cambiare spesso posizione delle mani. “Alternare mano destra e sinistra, usare mouse ambidestri, cambiare la presa sul telefono, o utilizzare accessori per tenere il device in posizione neutra sono strategie molto utili”;
  6. non tenere lo smartphone con una sola mano troppo a lungo. “Tenere il telefono con il polso flesso è innaturale. Meglio usare 2 mani o accessori che sollevano e stabilizzano il dispositivo”.

 

Stretching ed esercizi per polso e mano

Anche stretching ed esercizi mirati aiutano a mantenere elastici e forti i tendini.

“Uno stretching semplice ma costante è fondamentale. Questo è un esempio: allungare il braccio con il palmo verso il basso e piegare la mano all’ingiù per allungare gli estensori del polso. Fare, poi, il movimento opposto (verso l’alto) per i muscoli flessori” afferma Saluzzo.

Altri esercizi consigliati sono:

  • circonduzioni del polso in entrambe le direzioni;
  • uso di palline morbide da stringere o rotazione delle sfere di Baoding, 2 palline metalliche da girare nel palmo;
  • aprire e chiudere le dita lentamente.

“Sono tutti esercizi semplici, ma che migliorano la mobilità e prevengono l’irrigidimento delle articolazioni. Perché siano efficaci è sempre utile eseguire i movimenti lentamente e mantenerli per almeno 5/10 secondi ciascuno” spiega il fisioterapista.

In un mondo dove la tecnologia è onnipresente, prendersi cura di mani e polsi è un atto di salute quotidiana. Bastano pochi minuti al giorno, gesti semplici ma regolari, per prevenire dolori e problematiche.“Le mani sono uno degli strumenti più importanti che abbiamo – ricorda la fisiatra –. Prendersene cura con piccoli accorgimenti può fare davvero la differenza”.

 

Quando rivolgersi a uno specialista

Se i sintomi persistono nel tempo, è importante non sottovalutarli e rivolgersi a uno specialista.

“In caso di dolore cronico o disturbi evidenti, bisogna valutare terapie differenti che possono essere fisiche, farmacologiche o l’eventuale uso di tutori. Nei casi più gravi e persistenti, può anche essere necessario un intervento chirurgico” conclude la dottoressa Beretta.