Tumore del testicolo: guida alla prevenzione, diagnosi e cura

Tumore del testicolo: guida alla prevenzione, diagnosi e cura

PUBBLICATO IL 31 OTTOBRE 2025

Tumore del testicolo: guida alla prevenzione, diagnosi e cura

PUBBLICATO IL 31 OTTOBRE 2025

Consulta l’Unità Operativa di Urologia II del Policlinico San Marco

Il tumore al testicolo è una patologia rara ma rappresenta il tumore più frequente nei giovani uomini tra i 15 e i 40 anni. 

La buona notizia è che oggi, grazie alle moderne strategie diagnostiche e terapeutiche, i tassi di guarigione sono superiori al 95% se la malattia viene individuata negli stadi iniziali. 

La diagnosi precoce tramite una visita specialistica urologica e la prevenzione, inclusa l’autopalpazione testicolare, giocano quindi un ruolo fondamentale ed è importante che i ragazzi, fin da giovani, imparino a riconoscere eventuali segnali di allarme. 

Ne parliamo con la dottoressa Gaia Colalillo, Specialista in Urologia dell’Unità Operativa di Urologia II del Policlinico San Marco

 

Cos’è il tumore del testicolo

Il tumore del testicolo è caratterizzato dalla proliferazione anomala delle cellule all’interno del testicolo. 

“Dal punto di vista istologico, i tumori testicolari si distinguono principalmente in seminomi e non-seminomi - osserva la dottoressa Colalillo - . 

  • I seminomi tendono a crescere lentamente e in genere rispondono bene alla radioterapia e alla chemioterapia;
  • i non-seminomi (carcinoma embrionario, il teratoma, il coriocarcinoma e il tumore del sacco vitellino etc.) hanno una crescita più rapida e richiedono un approccio terapeutico spesso più aggressivo”.

 

I fattori di rischio del tumore testicolare

Le principali condizioni che aumentano il rischio di sviluppare un tumore testicolare comprendono:

  • criptorchidismo (ovvero, mancata discesa di uno o entrambi i testicoli nello scroto che restano nell’addome o nell’inguine);
  • familiarità per questa patologia;
  • alcune alterazioni genetiche;
  • sindromi come la sindrome di Klinefelter, patologia dovuta a un'anomalia nei cromosomi;
  • un precedente tumore del testicolo, che aumenta il rischio di tumore all’altro testicolo” avverte la specialista.

 

I sintomi e i segnali di allarme da non trascurare

Imparare a riconoscere i possibili segnali di allarme è il primo passo per identificare tempestivamente l’eventuale presenza di un tumore al testicolo.  

“I sintomi più comuni includono:

  • nodulo o gonfiore indolore all’interno del testicolo;
  • sensazione di pesantezza nello scroto;
  • dolore sordo o improvviso;
  • cambiamenti nel volume o nella consistenza del testicolo. 

È importante sottolineare che non tutti i noduli testicolari indicano un tumore, ma ogni alterazione sospetta richiede una valutazione urologica tempestiva”.

 

Prevenzione: l’importanza dell’autopalpazione

La prima forma di prevenzione del tumore al testicolo è l’autopalpazione, una pratica che dovrebbe iniziare fin dall’adolescenza. 

“Le linee guida dell’European Association of Urology raccomandano l’autopalpazione mensile, palpando i testicoli con il sapone, così da familiarizzare con la normale consistenza e del volume dei propri testicoli, facilitando il riconoscimento di noduli sospetti - spiega la dottoressa Colalillo -. 

Importante ai fini della prevenzione, oltre all’autocontrollo, è:

  • trattare tempestivamente condizioni che possono favorire la comparsa del tumore al testicolo, come il criptorchidismo;
  •  mantenere uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata, limitando i cibi con eccessivi grassi saturi che aumentano l’infiammazione nei nostri organi, primo evento pre -canceroso in generale per tutti i tumori”.

 

Come fare correttamente l’autopalpazione testicolare

Adulti e ragazzi dovrebbero conoscere dimensioni e aspetto dei loro testicoli, effettuando l’autopalpazione:

  • almeno 1 volta al mese;
  • durante la doccia o dopo un bagno caldo, in modo che il sacco scrotale sia rilassato;
  • facendo ruotare delicatamente i testicoli tra pollice e indice.

Questa semplice manovra può fare la differenza nella diagnosi precoce. “Una volta la visita per il servizio militare prevedeva l’esame dei testicoli e permetteva di intercettare tumori al testicolo in fase iniziale. Oggi, non essendoci più la leva obbligatoria, è importante che i ragazzi imparino a controllarsi da soli”.

 

Diagnosi del tumore testicolare

La diagnosi precoce si basa su:

  • visita urologica (riscontro alla palpazione di nodularità sospetta);
  • ecografia testicolare;
  • esami del sangue con ricerca dei marker tumorali (AFP, beta-hCG e LDH);
  • TC addome e torace per la stadiazione del tumore;
  • orchifunicolectomia (intervento di asportazione di testicolo e funicolo spermatico) per conferma istologica.

 

Trattamento e cura del tumore del testicolo

Il trattamento del tumore al testicolo dipende dalla tipologia del tumore, dallo stadio della malattia e dai livelli dei marker tumorali. 

“La chirurgia è la prima scelta terapeutica nella maggior parte dei casi” sottolinea la specialista. 

Invece, l’iter terapeutico successivo all’intervento chirurgico dipende da:

  • risultato istologico (che identifica le caratteristiche cellulari del tumore);
  • stadiazione della malattia (ovvero se il tumore è confinato all’organo o ha già dato metastasi).

Ad esempio, nei seminomi in stadio iniziale si può scegliere tra sorveglianza attiva, radioterapia o chemioterapia profilattica; nei non-seminomi in stadio iniziale, la sorveglianza, la chemioterapia adiuvante o la resezione dei linfonodi retroperitoneali vengono personalizzate in base al rischio di recidiva; nei tumori avanzati o metastatici, la chemioterapia rappresenta il trattamento di riferimento; nei seminomi con linfonodi retroperitoneali coinvolti può essere indicata la radioterapia” spiega la dottoressa Colalillo.

 

Come si svolge l’intervento chirurgico

“L’intervento di orchifunicolectomia prevede la rimozione del testicolo colpito dal tumore con il funicolo spermatico. Viene eseguito attraverso un piccolo taglio a livello della regione inguinale, evitando quindi di aprire lo scroto per ridurre il rischio di diffusione delle cellule tumorali” continua la dottoressa Colalillo. 

La procedura dura circa un’ora e viene effettuata in anestesia generale o spinale

Una volta asportato, il tessticolo viene inviato per l’esame istologico per confermare la diagnosi e guidare eventuali trattamenti successivi. 

Durante lo stesso intervento è possibile anche inserire una protesi testicolare, per preservare l’aspetto estetico dello scroto. 

 

L’importanza dei follow up dopo un tumore testicolare

Il follow-up post-trattamento include, a seconda del tipo di tumore e dello stadio del tumore:

  • controlli clinici periodici
  • monitoraggio dei marker tumorali
  • ecografie e TC. 

“È importante sottolineare che ogni caso clinico va discusso collegialmente in un team multidisciplinare di specialisti composto non solo da urologi, ma anche da oncologi, radioterapisti e radiologi, al fine di identificare il migliore approccio terapeutico adatto alla storia clinica del singolo paziente” conclude la dottoressa Colalillo.