PSA alto: quando preoccuparsi e quali controlli fare

PSA alto: quando preoccuparsi e quali controlli fare

PUBBLICATO IL 10 NOVEMBRE 2025

PSA alto: quando preoccuparsi e quali controlli fare

PUBBLICATO IL 10 NOVEMBRE 2025

Consulta l'Unità di Urologia dell’Istituto Clinico Beato Matteo

Prendersi cura del benessere urologico è importante. La prostata, è una ghiandola dalle dimensioni piuttosto ridotte situata sotto la vescica e davanti al retto e fa parte dell’apparato genitale maschile. 

Il PSA (Antigene Prostatico SPecifico) è una proteina prodotta dalla prostata con diverse funzioni, ed è uno degli indicatori più utilizzati per valutarne lo stato di salute. 

Vediamo con l’equipe del dott. Ioannis Goumas Kartalas, responsabile dell’Unità di Urologia dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano, cos’è e perché è importante monitorare regolarmente i valori del PSA per tenere sotto controllo la salute della prostata e intervenire in caso di alterazioni.

 

Cos’è il PSA (Antigene Prostatico Specifico)

Il PSA è una proteina prodotta dalla prostata e un enzima responsabile della liquefazione del liquido seminale

Contrariamente al pensiero comune, il PSA non è un marker tumorale, ma un marker d’organo, perché è sempre rilevabile in presenza della ghiandola prostatica e può avere valori alterati non solo in caso di patologia tumorale.

Un semplice esame del sangue permette di misurarne i valori del PSA, offrendo informazioni sullo stato di salute della ghiandola prostatica.

 

PSA alterato: cosa significa e quando preoccuparsi

Un valore di PSA più alto del normale non indica necessariamente la presenza di un tumore. 

L’alterazione del PSA rappresenta, però, un segnale da approfondire con il proprio urologo, che valuterà la storia clinica e gli eventuali fattori di rischio per decidere la necessità di procedere con ulteriori accertamenti.

È importante comunque sottolineare come il dosaggio del PSA sia uno degli elementi fondamentali per lo screening del tumore della prostata ma va sempre accompagnato alla visita urologica per permettere una valutazione completa e corretta. 

Secondo le linee guida internazionali, il dosaggio del PSA è consigliato: 

  • a partire dai 50 anni 
  • dai 45 anni in caso di familiarità per tumore prostatico 
  • e fino ai 75 anni circa

 

Cause più comuni di PSA elevato

Un PSA alto può dipendere da varie condizioni, non necessariamente gravi:

  • ingrandimento benigno della prostata (IPB), molto frequente con l’età e che non ha appunto un significato patologico;
  • infiammazione o infezione (prostatite);
  • recenti rapporti sessuali, visita urologica, ecografia transrettale;
  • tumore della prostata (una delle possibili cause appunto, ma in realtà non è la più frequente).

 

PSA alto: sintomi associati

Il PSA alterato di per sé non provoca sintomi diretti ma può accompagnarsi a: 

  • bisogno di urinare spesso;
  • getto urinario debole;
  • sensazione di urgenza o bruciore durante la minzione. 

Questi disturbi possono indicare una prostatite o un ingrossamento benigno della prostata, condizioni comuni che meritano una valutazione specialistica.

 

Cosa fare se il PSA è alto

Se l’esame del sangue mostra un PSA elevato, è importante non allarmarsi, ma rivolgersi allo specialista urologo.
Il medico può consigliare:

  • un controllo a distanza di tempo, magari dopo l’impostazione di una terapia anti-infiammatoria specifica;
  • esami più approfonditi , come, ad esempio, una risonanza magnetica o una biopsia prostatica;
  • una semplice terapia, nel caso in cui la causa sia benigna.

 

Le cure e i trattamenti disponibili

Il trattamento varia in base alla causa:

ingrossamento benigno della prostata: farmaci specifici e, se necessario, interventi mini-invasivi, che migliorano il controllo dei sintomi urinari e quindi la qualità di vita di chi ne soffre;

  • Prostrati o infezioni/infiammazioni: la terapia antibiotica in caso di evidenza di batteri a livello della prostata oppure solo decongestionante;
  • tumore prostatico: esistono oggi molte opzioni che vanno dalla sorveglianza attiva (ovvero un monitoraggio della patologia prima di intervenire con trattamenti invasivi), agli interventi chirurgici o radioterapici, fino alla terapia sistemica

In tutti i casi la terapia del tumore della prostata permette di ottenere ottimi risultati se la malattia viene diagnosticata precocemente. Da qui l’importanza di sottoporsi a controlli e esami con regolarità.