
Al Policlinico San Donato, immagini dettagliate e diagnosi veloce per la salute del cuore con la TAC a conteggio di fotoni
PUBBLICATO IL 23 GIUGNO 2025
Individuare un edema nel muscolo cardiaco, tracciare con precisione la distribuzione dello iodio all'interno del cuore per rilevare un’ostruzione delle arterie coronarie o un tessuto danneggiato, distinguere i depositi di calcio per identificare delle calcificazioni vascolari, osservare con chiarezza anche le sottili pareti dei ventricoli o riconoscere in tempo reale la placca che ha causato un infarto: oggi tutto questo è possibile, grazie alla TAC a conteggio di fotoni, in una sola scansione e in pochi secondi.
All’IRCCS Policlinico San Donato, grazie a questa tecnologia di ultima generazione chiamata TAC spettrale a conteggio di fotoni (Photon Counting CT, PCCT), il team della Radiologia e diagnostica per immagini, guidato dal dott. Pietro Spagnolo, ha fatto un salto in avanti in termini di precisione diagnostica, rapidità di acquisizione e quantità di informazioni ricavabili.
"Non si tratta solo di immagini migliori – spiega il dottor Spagnolo –, ma di un vero cambio di paradigma: ogni singolo punto tridimensionale del cuore ‘voxel’, cioè ogni piccolo volume che lo compone, viene analizzato con una risoluzione energetica e spaziale senza precedenti.
Questo ci permette di valutare aspetti complessi come la composizione dei tessuti o la perfusione del sangue, anche in condizioni cliniche complicate".
I vantaggi della TAC a conteggio di fotoni: dettagli millimetrici e diagnosi immediate
Grazie ai detettori spettrali di nuova generazione installati nel macchinario, sensori capaci di “contare” uno per uno i fotoni e misurarne l’energia, la PCCT (Photon Counting CT) non si limita a mostrare com’è fatto il cuore, ma analizza ogni suo punto per capire di cosa è composto.
Questo permette, ad esempio, di distinguere se in una zona c’è la presenza di iodio (segno che indica se arriva sangue e come), calcio (segno di indurimento delle arterie), tessuto grasso, acqua (come negli edemi) o tessuto cicatriziale del muscolo cardiaco. Tutti dati in grado di dare agli esperti informazioni preziose sulla salute del cuore.
Questa analisi offre una lettura dettagliata della “qualità” dei tessuti, paragonabile a quella della risonanza magnetica cardiaca, ma con una risoluzione molto più fine, submillimetrica, e una velocità di acquisizione di appena 5-10 secondi di scansione.
Parliamo di una risoluzione spaziale della PCCT superiore (fino a 0.2 mm) rispetto alla risonanza magnetica cardiaca CMR (6 mm), cosa che la rende ideale per studiare strutture sottili come il ventricolo destro o piccoli focolai di fibrosi/subendocardica.
Anche la velocità è un grande vantaggio, fondamentale per i pazienti instabili o con aritmie. La TAC a conteggio di fotoni (PCCT), grazie alla sua velocità di acquisizione e alla sincronizzazione precisa con il battito cardiaco (ECG-gating), riesce a ottenere immagini nitide anche se il cuore si muove velocemente o in modo irregolare, come avviene durante un’aritmia.
Questo è un grande vantaggio rispetto alla risonanza magnetica cardiaca (CMR), che può risultare meno affidabile in caso di battito irregolare (come nelle extrasistoli o nella fibrillazione atriale) oppure se il paziente non riesce a trattenere bene il respiro durante l’esame.
La PCCT non è limitata inoltre dalla presenza di metalli ferromagnetici come nel caso di pazienti portatori di dispositivi metallici come pacemaker, stent o protesi. La risonanza magnetica, invece, può risultare controindicata o pericolosa in presenza di metalli, comprese schegge che non si sa di avere in corpo, magari derivanti da incidenti o traumi. La TAC spettrale a conteggio di fotoni è sicura e consente una scansione completa e affidabile. Inoltre, grazie alla sua tecnologia avanzata, riduce significativamente le distorsioni o gli artefatti che normalmente il metallo provoca nelle immagini TAC tradizionali, garantendo così diagnosi più precise anche in condizioni cliniche complesse.
Un ulteriore vantaggio della TAC a conteggio di fotoni riguarda i pazienti claustrofobici o con difficoltà a stare in ambienti chiusi. A differenza della risonanza magnetica, che richiede di restare immobili all’interno di un tubo stretto per tempi prolungati, la PCCT è un esame rapido, eseguito all’esterno di un ambiente chiuso e con tempi di acquisizione molto brevi. Questo rende la procedura più tollerabile e accessibile a un maggior numero di pazienti.
Coronarie e danno al cuore: doppia diagnosi in un’unica scansione
L’eccellenza della PCCT si vede soprattutto nelle emergenze, come il dolore toracico improvviso. Grazie a questa tecnologia, in una sola scansione si possono valutare:
- le coronarie;
- il danno al muscolo cardiaco;
- la presenza di edema, ischemia, necrosi o fibrosi;
- il flusso sanguigno nel cuore in modo dinamico.
Questa doppia valutazione, delle coronarie e dei tessuti, permette di identificare immediatamente la placca che ha causato il problema (culprit lesion) e il danno che ne deriva, evitando esami invasivi o più complessi come la risonanza magnetica o l’angiografia.
Verso una nuova medicina di precisione
Questa nuova tecnologia permette di analizzare con grande precisione le cardiomiopatie complesse, ovvero le malattie del muscolo cardiaco.
È in grado di distinguere tra danni causati da problemi di circolazione del sangue (ischemici) e quelli di altra natura (non ischemici), come le caratteristiche tipiche della cardiomiopatia aritmogena o della miocardite.
Inoltre, grazie alla mappatura dello iodio e alla capacità di rilevare quanto mezzo di contrasto rimane nei tessuti, è possibile individuare con chiarezza le aree di fibrosi (tessuto cicatriziale) o di necrosi (tessuto morto), in modo simile a quanto si ottiene con una tecnica avanzata della risonanza magnetica chiamata “late enhancement”.
“Con la PCCT – sottolinea il dott. Spagnolo – abbiamo la possibilità di fare ricerca clinica avanzata e, allo stesso tempo, di fornire una risposta rapida, accurata e personalizzata per ogni singolo paziente, anche nei momenti critici”.
Più informazioni e meno radiazioni
Nonostante la grande quantità di dati generati, la TAC spettrale a conteggio di fotoni utilizza dosi di radiazione inferiori o comparabili rispetto alla TC convenzionale. Un aspetto fondamentale specialmente per pazienti giovani o da monitorare nel tempo.
Grazie a questo strumento innovativo, la Radiologia del Policlinico San Donato consolida il suo ruolo di riferimento nella diagnostica cardiovascolare ad alta tecnologia, aprendo nuove possibilità anche per la ricerca traslazionale e l’integrazione con la medicina personalizzata.