Check-up cardiologico: quando farlo e perché è importante per la prevenzione

Check-up cardiologico: quando farlo e perché è importante per la prevenzione

PUBBLICATO IL 26 SETTEMBRE 2025

Check-up cardiologico: quando farlo e perché è importante per la prevenzione

PUBBLICATO IL 26 SETTEMBRE 2025

Il cuore è il motore del nostro organismo e proteggerne la salute significa garantire il benessere di tutto il corpo. Troppo spesso, però, si tende a sottovalutare l’importanza della prevenzione cardiologica fino a quando non compaiono sintomi visibili. 

Infarto, scompenso cardiaco, ipertensione o aritmie, sono patologie che possono compromettere la qualità e l’aspettativa di vita, ma che nella maggior parte dei casi possono essere prevenute o diagnosticate precocemente grazie a controlli mirati e a uno stile di vita sano.

Per approfondire questo argomento, abbiamo intervistato la dottoressa Marianna Volpe, cardiologa e Responsabile dell’Unità di Riabilitazione Cardiologica dell’IRCCS Policlinico San Donato, uno dei centri di eccellenza a livello nazionale per la cura e la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

“La prevenzione del cuore non è un lusso, ma una necessità. Fare un check-up cardiologico significa prendersi cura del proprio futuro e ridurre in maniera significativa il rischio di eventi acuti come l’infarto o l’ictus”, sottolinea la dottoressa Volpe.

 

Importanza della prevenzione cardiovascolare

Le malattie cardiovascolari restano ancora ad oggi la principale causa di morte in Italia e nel mondo, con un forte impatto non solo sulla salute delle persone, ma anche sul sistema sanitario.

La buona notizia è che la gran parte delle malattie cardiache può essere prevenuta grazie a una corretta gestione dei fattori di rischio e a controlli periodici.

“Un check-up al cuore non serve solo a diagnosticare patologie già presenti, ma soprattutto a valutare il rischio individuale e a intervenire prima che compaiano problemi”, spiega la dottoressa Volpe.

Le giornate di prevenzione cuore, promosse da ospedali, fondazioni e associazioni, hanno proprio questo obiettivo: sensibilizzare le persone a sottoporsi a screening e visite specialistiche per proteggere la propria salute cardiovascolare.

 

Fattori di rischio per la salute del cuore

Non tutti siamo esposti allo stesso livello di rischio cardiaco, alcuni fattori sono modificabili, altri no. Conoscerli è il primo passo per attuare una strategia di prevenzione del cuore personalizzata.

I fattori di rischio non modificabili sono:

  • età avanzata;
  • familiarità con malattie cardiovascolari;
  • sesso (gli uomini sono più a rischio in età precoce, le donne soprattutto dopo la menopausa).

I fattori di rischio modificabili sono:

“Quando parliamo di prevenzione non possiamo limitarci al cuore in senso stretto. Il nostro apparato cardiovascolare è influenzato da tanti fattori: alimentazione, attività fisica, gestione dello stress. Tutti elementi che possiamo e dobbiamo migliorare”, precisa la dottoressa Volpe.

 

Stili di vita e abitudini utili alla prevenzione

Un approccio globale alla salute del cuore parte da scelte quotidiane semplici, ma fondamentali che è importante cercare di seguire e attuare. Parliamo di:

  • alimentazione equilibrata: preferire frutta, verdura, cereali integrali, pesce, legumi e limitare zuccheri, grassi saturi e sale;
  • attività fisica regolare: da esercitare almeno 150 minuti a settimana (camminata veloce, nuoto, bicicletta);
  • eliminazione del fumo: il tabacco è uno dei principali nemici della salute cardiovascolare e un cancerogeno certo;
  • controllo del peso: mantenere un indice di massa corporea (BMI) nella norma riduce la pressione e migliora la funzione cardiaca;
  • gestione dello stress: tecniche di rilassamento, meditazione, hobby e momenti di socialità aiutano a proteggere cuore e mente.

“Non esiste una pillola magica che possa sostituire uno stile di vita sano. La prevenzione del cuore comincia da quello che mettiamo nel piatto e da come scegliamo di vivere le nostre giornate”, sottolinea la dottoressa Volpe.

 

Esami diagnostici per il cuore

Accanto a stili di vita corretti, i controlli periodici sono essenziali per monitorare lo stato di salute del cuore e intervenire tempestivamente in caso di anomalie. Gli esami diagnostici cardiologici permettono infatti di: 

  • valutare la funzionalità del muscolo cardiaco; 
  • individuare eventuali fattori di rischio; 
  • diagnosticare precocemente patologie che, se trascurate, possono compromettere la qualità di vita. 

Dal semplice elettrocardiogramma alle indagini più avanzate come l’ecocardiogramma, i test da sforzo o la risonanza magnetica cardiaca, la scelta del percorso diagnostico dipende dall’età, dalla presenza di sintomi e dalla storia clinica del paziente. 

Effettuare controlli regolari non significa solo “scoprire un problema”, ma anche avere la certezza di mantenere il cuore in buona salute e prevenire complicazioni future.

Check-up completo cardiologico

Un check-up completo per il cuore significa eseguire una serie di esami che permettono di valutare la funzionalità cardiaca e individuare eventuali anomalie. Tra i più comuni troviamo:

  • visita cardiologica con anamnesi e valutazione clinica;
  • elettrocardiogramma (ECG) a riposo;
  • ecocardiogramma;
  • test da sforzo;
  • monitoraggio pressorio delle 24 ore (Holter pressorio);
  • Holter ECG per il controllo del ritmo cardiaco.

In base al profilo del paziente, il cardiologo può suggerire ulteriori approfondimenti diagnostici, come la TAC coronarica o la risonanza magnetica cardiaca.

“Ogni persona è diversa. Il check-up cardiologico deve essere personalizzato in base all’età, alla presenza di fattori di rischio e agli eventuali sintomi. Non esiste un pacchetto unico valido per tutti”, chiarisce la dottoressa Volpe.

Monitoraggio dei principali parametri

Alcuni parametri possono essere monitorati anche in autonomia o con controlli di routine dal medico di base. Parliamo di:

  • pressione arteriosa;
  • glicemia;
  • colesterolo totale e frazioni;
  • peso e BMI.

Questi valori, se alterati, rappresentano campanelli d’allarme da non trascurare e da approfondire con un consulto cardiologico.

 

Ruolo della prevenzione nella riduzione del rischio oncologico

Un aspetto meno noto, ma di crescente importanza, riguarda il legame tra cuore e prevenzione del cancro. Numerosi studi dimostrano che i fattori di rischio cardiovascolare sono spesso gli stessi che aumentano la probabilità di sviluppare tumori.

Sedentarietà, obesità, dieta squilibrata e fumo sono correlati non solo all’infarto, ma anche a diverse forme di cancro, tra cui quelle del colon, del seno e del polmone.

“Quando promuoviamo la prevenzione cuore, in realtà proteggiamo anche la salute generale, riducendo il rischio oncologico. È un approccio integrato che guarda alla persona nella sua globalità”, spiega la dottoressa Volpe.

Per questo motivo, un check-up completo per il cuore non ha solo un valore cardiologico, ma può rappresentare un’opportunità per intercettare condizioni di rischio che impattano su più fronti della salute.

La prevenzione cuore è una responsabilità personale, ma anche un impegno sociale. Significa ridurre la probabilità di eventi gravi, migliorare la qualità di vita e alleggerire il peso delle malattie croniche sulla collettività.

“Il cuore non aspetta. Investire oggi nella prevenzione significa guadagnare anni di salute domani”, conclude la dottoressa Volpe.