Procreazione assistita: l’importanza del supporto psicologico
PUBBLICATO IL 10 SETTEMBRE 2024
Nel 2023 in Italia ci sono stati 14.364 parti con l’aiuto della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), questo impressionante numero corrisponde al 3,7% del totale delle nascite. L’8,9% di questi parti sono stati parti plurimi e il 18,13% sono nati da donne con un’età superiore a 40 anni.
“Non si tratta solo di numeri relativi a nuovi nati. Questi numeri parlano anche di coppie che
hanno affrontato la difficilissima esperienza della PMA” sottolinea la dottoressa Paola Bernuzzi, psicologa di Palazzo della Salute Wellness Clinic, dove si occupa in particolare di supporto alle coppie anche durante percorsi di PMA.
PMA: un percorso spesso emotivamente difficile
Secondo le ultime stime, circa il 15% delle coppie italiane si trova in una condizione patologica di infertilità, ovvero non riesce a procreare entro un tempo di 12-24 mesi.
“Le coppie che si rivolgono a un centro di PMA portano nei loro cuori una forte speranza di genitorialità, ma anche una grande quantità di emozioni forti da dover gestire: dolore, paura, rabbia, ansia, sensazione di impotenza, fragilità, sensazione di incompletezza, di essere sbagliati, vergogna. Nella maggior parte dei casi la coppia sceglie di non parlarne con i propri familiari e tanto meno con un professionista - continua la dottoressa Bernuzzi -.
Purtroppo, la probabilità di successo delle procedure di PMA si aggira solo attorno al 30%. E così molto spesso le coppie si scoraggiano, cedono sotto il peso della difficoltà, del dolore e della rassegnazione e decidono di abbandonare i tentativi”.
Il supporto psicologico: un diritto previsto per legge
La legge 40 del 2004 prevede il diritto a un supporto psicologico durante il percorso di PMA proprio per dare aiuto alle coppie nell’affrontare le numerose difficoltà che questo percorso implica. L’Istituto Superiore di Sanità, in particolare, distingue questo supporto in 3 diverse tipologie:
- decisionale;
- di sostegno;
- terapeutico.
Vediamo in cosa consistono.
Il supporto decisionale
“Il supporto decisionale ha lo scopo di far comprendere le implicazioni della decisione di far ricorso alla PMA. Il counseling psicologico supporta la coppia nell’accettazione della propria infertilità, ma la aiuta anche nell’accettazione della procedura che il ginecologo propone, nell’ambito di quelle ritenute dal medico adatte alla specifica situazione” spiega l’esperta.
Il sostegno psicologico
Il sostegno psicologico è di grande aiuto anche nei momenti di difficoltà relativi alle problematiche legate ai trattamenti o al fallimento di un tentativo.
Il sostegno terapeutico
“L’European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE) ha rilevato che le conseguenze psicologiche della diagnosi di infertilità si protraggono nel tempo, che le coppie hanno molta difficoltà nel gestire il desiderio di genitorialità e che la fatica nel sopportare l’incertezza di riuscita delle procedure di PMA è spesso fonte di abbandono del progetto genitoriale.
Si stima che circa il 20% delle persone che si sottopongono alle procedure di PMA sviluppi un disagio psicologico che merita uno specifico aiuto” sottolinea la dottoressa Bernuzzi.
I vantaggi di un adeguato supporto psicologico
“Le Linee Guida della European Society of Human Reproduction and Embriology indicano che un adeguato intervento psicologico possa:
- ridurre lo stress;
- migliorare la qualità della vita e il benessere;
- favorire la predisposizione psicologica al trattamento.
Migliorare la predisposizione psicologica alla PMA influisce sul risultato delle procedure: si valuta che aumenti del 15% circa i successi - continua la dottoressa Bernuzzi -.
Spesso le donne in attesa di sottoporsi alla fecondazione assistita tendono a evitare di incontrare donne in gravidanza o, più in generale, evitano situazioni che ricordano loro la maternità. Tali evitamenti sono associati a maggiori livelli di stress e a una peggiore relazione di coppia. Una visione obiettiva delle situazioni con un’adeguata esposizione alle situazioni legate alla maternità favorisce, invece, la diminuzione dei livelli di stress.
Le donne che hanno un atteggiamento mentale positivo e che hanno anche altri obiettivi di vita, oltre a quello di diventare madri, mostrano livelli di stress inferiori rispetto a chi fa della maternità l’unico scopo di vita. Il supporto di uno psicologo specializzato in tutte queste situazioni e in questi percorsi è fondamentale per ridurre i disagi che questa esperienza di vita comporta” conclude la dottoressa Bernuzzi.