Occhi che lacrimano: quando ricorrere all’intervento di dacriocistorinostomia endoscopica

PUBBLICATO IL 21 AGOSTO 2024

Attraverso le lacrime esprimiamo molte emozioni: felicità, tristezza, rabbia, dolore. In alcuni casi la produzione di lacrime può essere causata da fattori esterni (la classica cipolla, i pollini in pazienti allergici, fattori irritanti come polveri, saponi, cosmetici etc.) e da fattori locali (infiammazioni oculari) che stimolano le ghiandole lacrimali nel produrre le lacrime. Ma se il nostro occhio lacrima spesso e senza un apparente motivo? Potrebbe essere il campanello d'allarme di una patologia locale che provoca un’occlusione delle vie lacrimali

Presso il Policlinico San Pietro, grazie alla collaborazione tra l’Unità di Oculistica e di Otorinolaringoiatria, da qualche tempo è possibile effettuare la dacriocistorinostomia endoscopica, intervento di chirurgia delle vie lacrimali che ha come obiettivo risolvere l’occlusione. Nella Bergamasca, il Policlinico di San Pietro è una delle pochissime strutture a offrire la possibilità di sottoporsi a questo intervento.

Ne parliamo con il dottor Loris Belotti, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica del Policlinico San Pietro, il dottor Mario Papalia, responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria, e il dottor Giuseppe Aresi, responsabile Modulo Chirurgia Endoscopia Otorinolaringoiatrica del Policlinico San Pietro. 

 

L'ostruzione delle vie lacrimali: una delle possibili cause degli occhi che lacrimano 

“Le vie lacrimali mettono in comunicazione l'occhio con le fosse nasali: le lacrime entrano nei puntini lacrimali, percorrono le vie lacrimali attraversando le strutture ossee del massiccio facciale e sfociano nelle fosse nasali - spiegano gli specialisti -. 

In alcuni casi però questa comunicazione è interrotta perché le vie lacrimali si occludono e si crea un’occlusione delle vie lacrimali. Le cause dell’occlusione possono essere: 

  • infiammazioni locali ripetute;
  • età avanzata;
  • traumi oculari;
  • compressioni esterne.

Il risultato è un accumulo di lacrime che, non trovando via d’uscita nelle fosse nasali, finisce per essere riversato all’esterno dell'occhio. Oltre a una lacrimazione frequente a uno o entrambi gli occhi e il fastidio che questo comporta, il ristagno di lacrime nelle vie lacrimali (nel dotto e nel sacco lacrimale che è una sorta di serbatoio) può portare a infezioni oculari virali o batteriche”.

 

La diagnosi per l’occlusione delle vie lacrimali 

In caso di una lacrimazione senza apparente motivo, per prima cosa è fondamentale rivolgersi allo specialista oculista per una valutazione della pervietà (ovvero apertura delle vie lacrimali). “Attraverso il sondaggio e il lavaggio delle vie lacrimali si riesce a capire se e a quale livello è presente una ostruzione nel deflusso”, sottolinea il dottor Belotti

Qualora sia presente un’ostruzione delle vie lacrimali, successivamente è consigliabile eseguire una visita otorinolaringoiatrica. “La visita otorinolaringoiatrica, con l’esecuzione di una endoscopia nasale a fibre ottiche, permette di evidenziare anomalie anatomiche nasali che possano spiegare la ostruzione delle vie lacrimali” aggiungono il dottor Mario Papalia e il dottor Giuseppe Aresi. 

 

Quando è necessaria la dacriocistorinostomia con endoscopia

La dacriocistorinostomia si rende necessaria: 

  • se gli accertamenti diagnostici confermano la presenza di un’ostruzione delle vie lacrimali
  • se la lacrimazione risulta abbondante e molto fastidiosa; 
  • in caso di ripetuti episodi di infiammazione oculare o delle vie lacrimali. 

 

A cosa serve e come funziona l’intervento

“Si tratta di intervento chirurgico che serve per aprire le vie lacrimali e permettere il drenaggio fisiologico delle lacrime nelle fosse nasali ed è eseguito dall’otorinolaringoiatra in collaborazione con l’oculista. 

Per via intranasale, senza incisioni cutanee nella regione oculare e senza cicatrici al volto, con tecnica mininvasiva, eseguita con microtelecamere e microstrumenti chirurgici, si esegue l’esplorazione e la ricanalizzazione della via di drenaggio lacrimale, con scomparsa immediata della lacrimazione. 

Durante lo stesso intervento, qualora necessario, è possibile risolvere anche eventuali patologie rinosinusali concomitanti, come la deviazione del setto nasale, l'ipertrofia dei turbinati, la rinosinusite cronica”, concludono il dottor Giuseppe Aresi e il dottor Mario Papalia. 

 

Quanto dura l’intervento

L'intervento chirurgico dura in genere circa 20-30 minuti, tempo che aumenta se si trattano intraoperatoriamente anche anomalie anatomiche intranasali.

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