Cos'è il cardiopalmo e di cosa è sintomo
PUBBLICATO IL 20 SETTEMBRE 2023
Quando si parla di cardiopalmo si intende comunemente una sensazione di fastidio a livello retrosternale e toracico, ma che, dal punto di vista medico, non rappresenta una terminologia corretta.
Analizziamo allora questa percezione fisica con il dott. Maurizio Tespili, Responsabile dell'Unità Operativa di Cardiologia Ospedaliera dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio e coordinatore dell’Area Cardiologica degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi.
Il cardiopalmo: sintomi e definizione
Il cardiopalmo viene normalmente descritto come:
- una palpitazione;
- un senso di mancanza di battito;
- un senso di frullio all’interno del torace.
Queste spiacevoli sensazioni però non sono di facile interpretazione e non sempre sono sinonimo di vere e proprie patologie.
“È possibile suddividere il cosiddetto cardiopalmo in differenti livelli - dice il dottor Tespili - e per ognuno di questi individuare il livello di coinvolgimento del cuore del paziente”.
Nello specifico:
- cardiopalmo benigno causato da extrasistoli
- cardiopalmo causato da aritmia
- cardiopalmo con sincope.
Cardiopalmo benigno
“Il cardiopalmo benigno è di solito causato da extrasistoli, cioè battiti anticipati rispetto all’abituale ritmo del cuore, benigne e prive di pericolosità – spiega il cardiologo –. Purtroppo, però, questo è un processo che si automantiene nei pazienti: i battiti anomali creano uno stato di ansia nel soggetto colpito e, spesso, questa condizione di agitazione causa l’aumento delle extrasistoli”.
Queste extrasistoli benigne possono essere avvertite a qualsiasi età e soprattutto di notte.
Cardiopalmo causato da aritmia
“In presenza di aritmie (tipo fibrillazione atriale o tachicardia atriale) si assiste ad una tachicardia particolarmente accentuata” spiega il dottor Tespili.
La sensazione di cardiopalmo avvertito dal paziente in questo caso si associa anche a:
- sudorazione profusa;
- capogiro intenso e vertigine;
- dolori al petto.
“In questo caso siamo in presenza di aritmie considerate non pericolose, ma che rientrano in una patologia chiara - specifica il cardiologo - e che richiedono valutazione specialistica”.
Cardiopalmo con sincope
“Il cardiopalmo, causato da aritmie pericolose, si associa di solito a un evento sincopale, cioè una perdita di coscienza e viene seguito solitamente da ricovero per indagarne le cause - afferma lo specialista –. In questo caso è necessario studiare la natura dell’evento con grande tempestività”.
Diagnosi del cardiopalmo
Le indagini strumentali a cui un paziente che giunge con cardiopalmo viene sottoposto sono 2:
- Holter cardiaco delle 24 ore;
- Loop recorder, un registratore di circa 2 cm installato ambulatorialmente sottopelle, che trasmette i rilevamenti cardiaci direttamente allo specialista tramite un cellulare in dotazione. Utilizzato sia per confermare le aritmie che per escluderle.
“L’holter cardiaco 24 ore a volte non riesce a rilevare le variazioni nell'attività cardiaca, magari perché in quelle 24 ore non c’è stata alcuna diversità; con il loop recorder, strumentazione in dotazione presso il nostro ospedale, per 3 anni invece il malato è sotto controllo degli specialisti - sottolinea il cardiologo –. Grazie all’introduzione dell’utilizzo dei loop recorder sono state scoperte molte aritmie che prima non si sospettavano; è dunque un grande aiuto alla lotta delle malattie cardiache”.
Cura del cardiopalmo
Non è possibile parlare di una cura specifica per il cardiopalmo; è possibile invece parlare di una cura delle aritmie una volta individuate.
“Il cardiopalmo non è definibile come una patologia, ma più come uno stato di alterazione della normale attività cardiaca. Non esiste dunque una terapia del cardiopalmo, ma c’è una terapia delle cause del cardiopalmo, quando queste sono dimostrate da indagini diagnostiche” conclude il dottor Tespili.