La sindrome di Wolff-Parkinson-White: cos’è e come si cura
PUBBLICATO IL 01 OTTOBRE 2021
Il sintomo principale è la tachicardia occasionale in un cuore non necessariamente malato. L’esperto spiega come riconoscere questa malattia cardiaca e come trattarla.
La sindrome di Wolff-Parkinson-White è una patologia cardiaca ereditaria, congenita, frequente nei giovani sani, che può dare origine a episodi di tachicardia parossistica.
Assieme al Dott. Amarild Cuko, Responsabile del Servizio di Elettrofisiologia e Aritmologia Clinica dell'Istituto Clinico San Rocco, conosciamo più da vicino questa malattia non sempre facile da diagnosticare.
Di cosa si tratta
“La sindrome di Wolff-Parkinson-White è un’anomala conduzione cardiaca, determinata dalla presenza di vie accessorie o anomale che collegano atrio e ventricolo, localizzate in diversi e precisi punti del cuore.
Queste vie possono, in un dato momento, innescare e sostenere un circuito di rientro, creando il substrato per la tachicardia, il sintomo maggiormente riscontrabile con cui è solita manifestarsi”, spiega il medico.
Le persone più esposte
“Si tratta di una patologia molto frequente nei giovani sani, ovvero con un cuore non necessariamente malato, che in alcuni casi lamentano episodi di tachicardia (cardiopalmo) occasionale, mentre in altri non avvisano alcun disagio - continua lo specialista, membro dell’equipe guidata dal Prof. Carlo Pappone - .
Come detto in precedenza, rientra tra le sindromi cardiologiche ereditarie, anche se in questo caso, la modalità di trasmissione non è stata totalmente acclarata”.
I sintomi
Il cardiopalmo è il sintomo più frequente con cui si manifesta la sindrome di Wolff-Parkinson-White, ma è bene ricordare, a maggior ragione in questi giorni che si celebra la Settimana del Cuore, l'importanza fondamentale della prevenzione in ambito cardiovascolare.
Diagnosi e cura
La sindrome di WPW è diagnosticabile mediante mirati esami cardiologici, per cui come sempre, è bene sottoporsi periodicamente a test di screening anche se si gode di buona salute.
“Può essere di natura manifesta per cui facilmente riscontrabile tramite l’esecuzione di un elettrocardiogramma standard che permette di scorgere una via anomala (gli specialisti riscontrano un segno specifico detto onda delta).
In altre situazioni la sindrome WPW può essere occulta, qualora non sia visibile all'elettrocardiogramma di superficie, ma i pazienti ne riferiscono i sintomi.
In questi casi, oltre ad un'accurata anamnesi, è necessario ricorrere ad ulteriori accertamenti, come per esempio l’Holter ECG delle 24/h o il test da sforzo, sino ad arrivare allo studio elettrofisiologico endocavitario del cuore che si effettua in regime di ricovero utilizzando dei cateteri che, inseriti dalle vene periferiche fino ad arrivare al cuore, sono capaci di indurre la tachicardia, confermando la presenza della via anomala e in seguito di eliminarla con l’ablazione.
La terapia della sindrome di WPW è, infatti, la procedura ablativa che, se eseguita da aritmologi esperti, ha un successo nel 99% dei casi”.