Come funziona l'anestesia spinale e possibili problemi
PUBBLICATO IL 30 OTTOBRE 2023
Chiunque abbia dovuto affrontare un intervento sa che le preoccupazioni legate all’anestesia sono molteplici. Esistono differenti tecniche anestesiologiche dedicate a diverse procedure operatorie, ma i dubbi legati all’anestesia sono sempre tanti.
A spiegare l’anestesia spinale e l’azione che svolge, la professoressa Silvia Cirri, Responsabile dell'Unità Operativa di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell'IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio.
Anestesia spinale: che cos’è
L’anestesia spinale è una tecnica di anestesia regionale, caratterizzata dall’iniezione di anestetici e analgesici nello spazio subaracnoideo che circonda il midollo spinale.
È praticata dal medico specialista in Anestesia e Rianimazione e induce una temporanea perdita reversibile della sensibilità dolorosa, accompagnata o meno da paralisi motoria nella parte inferiore della schiena e lungo uno o entrambi gli arti inferiori.
“L’anestesia spinale consente di eseguire procedure chirurgiche senza alcuna sensazione dolorosa - conferma la professoressa Cirri -. È utilizzata per interventi sugli arti inferiori e parte bassa dell’addome, in genere per interventi chirurgici sotto l’ombelico per l’analgesia intra e postoperatoria”.
Le differenze tra anestesia spinale e anestesia epidurale
La differenza tra anestesia spinale ed epidurale sta nello spazio all’interno del canale vertebrale in cui viene iniettato l’anestetico locale:
- per l’anestesia spinale si utilizza lo spazio subaracnoideo, tra pia madre (meninge esterna) e aracnoide (meninge intermedia) dove è presente il liquido cerebrospinale;
- per l’anestesia epidurale si utilizza lo spazio peridurale, cioè lo spazio tra i 2 strati della dura madre (meninge interna), non pungendo perciò le meningi.
Come si esegue la procedura anestesiologica spinale
L’anestesia spinale si esegue attraverso una iniezione nello spazio compreso tra 2 vertebre del rachide.
“La posizione del paziente durante l’esecuzione è essenziale per il successo dell’anestesia e può influenzare il modo in cui l’anestetico si diffonde dopo la somministrazione” spiega l’anestesista. Possono essere utilizzate 2 posizioni per l’esecuzione:
- posizione seduta: il paziente siede sul bordo del lettino con la schiena rivolta verso l’operatore, i piedi appoggiati su uno sgabello, le spalle piegate per esporre la parte inferiore della schiena;
- decubito laterale: il paziente giace sul fianco, sul lato da operare, con la schiena sul bordo letto e di fronte all’operatore, spalle e gambe racchiuse in posizione fetale per far sporgere la parte bassa della schiena.
“Una volta individuata la posizione idonea si crea un campo sterile e si procede alla puntura con ago sottile - continua la specialista -. Il corretto posizionamento dell’ago è evidenziato dall’uscita del liquido cerebrospinale per caduta spontanea”.
Spesso all’anestesia spinale si associa una sedazione per aiutare il paziente a rilassarsi durante la procedura operatoria.
L’azione dell’anestesia spinale è quasi immediata, nel giro di qualche minuto, e la sua durata varia da 90 minuti a 4 ore, anche se la ripresa completa si osserva dopo circa 6 ore.
Quali farmaci vengono utilizzati nell’anestesia spinale
I farmaci utilizzati in questo tipo di procedura anestesiologica sono anestetici locali come:
- Lidocaina;
- Procaina;
- Bupivacaina;
- Ropivacaina.
“Il grado di blocco neuronale dipende dalla quantità e concentrazione di anestetico locale utilizzato e dalla sua baricità, cioè dalla sua densità rispetto al liquido cerebrospinale” afferma la Professoressa Cirri.
Complicanze e controindicazioni
Le complicanze dell’anestesia spinale possono derivare dagli effetti fisiologici sul sistema nervoso e cardiovascolare e possono anche essere correlate alla tecnica di posizionamento dell’ago.
Gli effetti collaterali possono essere minori e facilmente curabili come:
- ipotensione;
- bradicardia;
- nausea e vomito;
- cefalea.
Le complicanze gravi e permanenti sono rare e correlate a effetti fisiologici sul sistema cardiovascolare o neurologico come:
- lesione nervose;
- radicolopatie;
- grave ipotensione;
- ematoma epidurale con compressione dei nervi spinali;
- infezioni.
Esistono alcune controindicazioni all’utilizzo di questa tecnica e le principali sono:
- infezione locale nel sito di iniezione;
- disturbi della coagulazione;
- trombocitopenia;
- assunzione di anticoagulanti sistemici;
- stenosi aortica;
- allergia ad anestetici locali;
- ipovolemia.