Sport e Neuroscienze: allenare il cervello per una migliore performance

PUBBLICATO IL 09 MARZO 2023

Le Neuroscienze sono la branca di studi che si occupa di analizzare le basi biologiche dei comportamenti e dell’intelletto attraverso l’analisi del funzionamento del sistema nervoso. Attraverso le Neuroscienze è possibile comprendere i meccanismi e le dinamiche che influenzano il cervello. 

Un campo di studi recente, dunque, la cui applicabilità è molteplice. Lo studio delle relazioni tra le funzioni cognitive dell’individuo e le caratteristiche delle aree neuronali coinvolte, infatti, permette di spiegare ed intervenire sui comportamenti e sulle attività degli individui.

Lo sport e le prestazioni agonistiche sono, ad esempio, un campo fertile di indagine e di azione per l’applicabilità delle neuroscienze. Ne parliamo con il Professore Stefano Pallanti, direttore e coordinatore del Centro di Neuroscienze per la Salute di Zucchi Wellness Clinic.

 

Cos'è una prestazione sportiva

Con il termine ‘prestazione’ si intende la modalità in cui viene portata a termine un’attività, relazionando il risultato ottenuto con le capacità fisiche e cognitive dell’individuo che la compie.

Nell’attività sportiva, si definisce ‘prestazione sportiva’ l’insieme di azioni finalizzate al raggiungimento di un obiettivo predeterminato, la vittoria della competizione agonistica, di un atleta o di una squadra. Questa finalità è definita da:

  • preparazione fisica;
  • competenze atletiche; 
  • capacità cognitive.

Ed è in quest'ultimo campo, le capacità cognitive, che le Neuroscienze entrano in ‘gioco’.

 

I fattori che influenzano la prestazione sportiva: l’importanza delle capacità cognitive

Come detto, esistono diverse variabili che definiscono il raggiungimento di un obiettivo sportivo e queste possono essere allenate e incrementate. Se la pratica e l’allenamento possono aiutare preparazione fisica e competenze atletiche, le neuroscienze vengono in aiuto nella definizione e nella implementazione delle capacità cognitive. Queste ultime, se ben sollecitate, possono andare a favorire la performance.

Gli atleti agonisti, e non agonisti, possono trovare un gap (divario) tra preparazione fisica e cognitiva: recenti studi hanno dimostrato, invece, che il cervello, se ben stimolato, è l’organo fondamentale per la buona riuscita nella pratica sportiva. “La prestazione può essere migliorata agendo con stimoli adeguati direttamente sul cervello e possiamo far lavorare quest’ultimo tramite l’impegno in specifiche attività fisiche”, chiarisce il Professor Pallanti.

 

Come migliorare le prestazioni sportive con le Neuroscienze

Gli aspetti mentali possono limitare o azzerare le capacità atletiche dello sportivo. L’incremento delle connessioni cerebrali, unito alla capacità del sistema nervoso di rigenerarsi in risposta agli stimoli applicati dalle metodiche neuroscientifiche, possono fare la differenza migliorando le prestazioni. 

“Tramite l’allenamento dei processi messi in atto con le neuroscienze è possibile preparare fisico e mente ad una performance ottimale – spiega il Professore –. Le metodologie delle neuroscienze possono essere, infatti, applicate per:

  • miglioramento delle prestazioni;
  • aumento delle energie;
  • ottimizzazione funzionale della prestazione sportiva”.

Le metodiche neuroscientifiche, quindi, vanno ad ‘allenare’ e sollecitare il cervello in modo da aiutare la pratica quotidiana in più sfaccettature. Molte sono le metodiche che possono intervenire nel miglioramento delle prestazioni sportive: “La Terapia di Neuromodulazione, ad esempio, è un insieme di tecniche diagnostiche e terapeutiche che utilizzano stimoli fisici, magnetici, elettrici e luminosi - chiarisce il Professor Pallanti -. Questi promuovono:

  • neurogenesi, il processo di rigenerazione di cellule nervose;
  • effetto antinfiammatorio e cicatriziale delle cellule;
  • plasticità neuronale, la facoltà del cervello di rigenerarsi;
  • creazione di nuove connessioni neuronali”.

 

La relazione tra neuroscienze e sport

“Oggi sappiamo che la prestazione sportiva migliora se lavoriamo direttamente sul cervello. Le tecniche di neuroscienza, come la Neuromodulazione e la TMS (Stimolazione Magnetica Transcranica), utilizzate con frequenze, intensità e localizzazioni precise, possono incrementare le potenzialità del cervello” conferma il Professor Pallanti.

Sono molteplici, dunque, i benefici che si possono ottenere nello sport tramite l’utilizzo di tecniche neuroscientifiche e molti sportivi a livello nazionale e internazionale ne fanno uso. La branca di studi, che si pensava così lontana dalla vita di tutti i giorni come le scienze neurologiche, trova ampio spazio nella identificazione di un percorso di miglioramento personale e di performance.

Attraverso il servizio di Neuroscienze per lo Sport, all’interno del centro di Neuroscienze per la Salute di Zucchi Wellness Clinic, tutti gli sportivi potranno seguire un percorso personalizzato e finalizzato al raggiungimento di obiettivi sportivi, come:

  • miglioramento della memoria e attenzione;
  • incremento delle capacità di recupero dopo gara;
  • riabilitazione dei danni cerebrali in sport da contatto;
  • gestione dell’ansia pre e post match.
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