Cos'è e quali sono le controindicazioni del fotoringiovanimento
PUBBLICATO IL 04 MAGGIO 2023
Più giovani con la luce: è questa la promessa del fotoringiovanimento, insieme di trattamenti medico-estetici innovativi e non invasivi che, attraverso l’utilizzo di particolari laser o fonti luminose, sono in grado di stimolare la pelle attenuando le rughe e donandole un aspetto più fresco. Approfondiamo l’argomento con il professor Antonino di Pietro, Direttore Scientifico dell’Istituto Dermoclinico di Palazzo della Salute – Wellness Clinic.
Che cos’è il fotoringiovanimento
“Fotoringiovanimento significa letteralmente ‘ringiovanimento con la luce’ - osserva il professor Di Pietro -. In particolare con questo termine si comprendono una serie di trattamenti medico-estetici che sfruttano l’azione biostimolante della luce emessa da diversi tipi di tecnologie e in particolare:
- Laser;
- Luce pulsata;
- Luce LED.
Queste 3 tecnologie differiscono per la lunghezza d’onda della luce utilizzata che agisce più o meno in profondità. Il laser emette un'unica lunghezza d'onda, mentre la luce pulsata è formata da diverse lunghezze d'onda che le permettono di penetrare più in profondità ed essere più selettiva. Anche la luce LED, infine, sfrutta diverse lunghezze d’onda benefiche (come la luce gialla, arancione e rossa), ma a differenza del laser e della luce pulsata è una luce atermica, ovvero che non genera calore, rendendo il trattamento ancora più confortevole.
Come funziona
“In generale nel fotoringiovanimento, le particolari lunghezze d’onda della luce che vengono utilizzate dalle diverse tecniche agiscono migliorando il microcircolo e stimolando la produzione di collagene ed elastina, sostanze fondamentali per la salute e la bellezza della pelle poiché le garantiscono sostegno ed elasticità - continua lo specialista -. La luce LED, in più, ha un’azione anche di riparazione delle cellule danneggiate”.
In questo modo si ottiene un ringiovanimento cutaneo con un effetto molto naturale e la pelle assume un aspetto più compatto, tonico e allo stesso tempo elastico.
Il trattamento prevede il passaggio ripetuto del laser, luce pulsata o LED sull’area da trattare, in modo che l’energia luminosa venga assorbita dagli strati sottocutanei e stimoli l’attività delle cellule.
La durata della seduta varia dai 15 ai 30 minuti, a seconda dell’indicazione dello specialista.
A cosa serve e quando lo si fa
Grazie al fotoringiovanimento si possono contrastare diversi inestetismi della pelle, soprattutto quelli caratteristicamente legati all’invecchiamento, in primis le rughe, ma anche in generale la lassità cutanea. A seconda però della lunghezza d’onda e della tecnologia utilizzata si possono trattare con successo anche cicatrici dovute all’acne, macchie cutanee e lentigo solari.
Il fotoringiovanimento può essere utilizzato per diverse parti del corpo e in particolare:
- viso;
- collo;
- décolleté;
- mani.
Le controindicazioni al trattamento
Il fotoringiovanimento è controindicato:
- nelle donne in stato di gravidanza o durante l’allattamento;
- in chi presenta lesioni cutanee.
Il fotoringiovanimento con fospidina e LED per potenziare i risultati
Applicazione di sostanze funzionali ad alta concentrazione, come la fospidina, unita all’utilizzo di potenti luci LED a uso medico per favorirne l’assorbimento e potenziare il trattamento: è questo il principio innovativo della cosiddetta metodica Dermo need®, messa a punto dal professor Di Pietro.
Utile per migliorare il tono, l’elasticità e il turgore della pelle in modo naturale, questa metodica stimola le funzioni cellulari nei loro fisiologici processi di rigenerazione e riparazione. Può essere effettuato:
- sulla pelle di viso e corpo;
- sul cuoio capelluto in caso di capelli fragili, sfibrati e diradati, di eccessiva caduta e di alopecia, anche in associazione con altri trattamenti come il PRP.