Macchie solari: come evitare la formazione e cosa fare quando compaiono

PUBBLICATO IL 16 OTTOBRE 2020

L’esperto spiega le cause delle lentigo solari, la differenza con melasma e cheratosi seborroiche e i trattamenti disponibili per eliminarle.  

Le “lentigo solari”, comunemente chiamate “macchie della pelle” o “macchie solari”, sono fastidiosi inestetismi che si presentano come chiazze di forma irregolare, non ben definita, tipicamente nelle zone esposte al sole. Il loro colore può variare dal nocciola, al rossastro, al bruno, al marrone scuro, mentre le dimensioni possono essere di pochi millimetri fino ad uno o più centimetri.

Le sedi più comunemente colpite sono il volto, il decolletè, le spalle, il dorso delle mani, le avambraccia e tutte le sedi che, nel corso della nostra esistenza, sono state più esposte ai raggi solari.

Scopriamo assieme al dott. Nicolò Rivetti, Medico Dermatologo dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano (Pavia), le cause della loro formazione, come riconoscerle e come trattarle. 

Le cause della formazione delle macchie solari

Il sole è il principale responsabile della loro insorgenza. I raggi ultravioletti interferiscono infatti con la melanogenesi, ossia il meccanismo che porta alla sintesi della melanina (il pigmento che colora la nostra pelle), con incremento della produzione di quest’ultima e comparsa della lentigo solare.

Le persone più colpite

Le lentigo solari si manifestano indifferentemente sia negli uomini sia nelle donne. La popolazione di età superiore ai 60 anni è la più colpita, sebbene le lentigo solari possano insorgere anche prima dei quarant’anni di età, specialmente come conseguenza di reiterate scottature solari.

Che cosa è il melasma e in cosa si differenzia dalle lentigo solari

Il melasma è una iperpigmentazione acquisita del volto che interessa più comunemente le donne in età fertile. A differenza delle lentigo solari, che appaiono ben circoscritte rispetto alla pelle circostante, il melasma interessa in modo diffuso e simmetrico la regione centrofacciale, ovvero: 

  • fronte
  • naso
  • guance
  • labbro superiore
  • mento.

Le cause di questa condizione sono sconosciute, ma è possibile osservare il melasma maggiormente: 

  • in corso di gravidanza 
  • con un’assunzione protratta della pillola anticoncezionale

Questa osservazione fa supporre che alla base via sia una stimolazione ormonale in grado di incrementare la sintesi di melanina da parte dei melanociti. 

Cheratosi seborroiche: cosa sono e come riconoscerle

Di comune osservazione dopo i 50/60 anni di età sono le ‘cheratosi seborroiche’, che a differenza delle lentigo solari non sono piatte, ma sono rilevate e hanno un aspetto simile a quello delle verruche (sono infatti chiamate anche “verruche seborroiche”). Le cheratosi seborroiche possono nascere come tali oppure possono derivare da una lentigo solare, che da piatta può rilevarsi e divenire verrucosa. 

Le cheratosi seborroiche sono delle formazioni di colorito variabile dal rosa, al color carne, al marrone in tutte le sue sfumature, e possono comparire sia sul volto sia sul tronco. Si tratta di lesioni benigne, senza alcun potenziale maligno, tuttavia procurano spesso disagio estetico ai pazienti, specialmente se presenti sul volto, e per questo possono essere efficacemente trattate con le terapie che vedremo più avanti. 

Come eliminare le macchie solari

Le lentigo solari, così come il melasma o le cheratosi seborroiche, si possono eliminare con trattamenti come: 

  • peeling
  • sostanze schiarenti
  • crioterapia
  • laserterapia
  • dermoabrasione
  • diatermocoagulazione.

Peeling

Il peeling (dall’inglese to peel = spellare) è una tecnica dermocosmetica che consiste nell’applicazione cutanea di uno o più agenti chimici per un breve periodo (minuti), la cui azione consiste nel rimuovere gli strati cutanei superficiali e ottenere una rigenerazione della cute.

I peeling più utilizzati per il trattamento delle lentigo solari sono quelli a base di acido tricloracetico a bassa concentrazione o di acido glicolico; talvolta vengono usati anche peeling con acido piruvico o retinoico.

Il peeling verrà applicato dal dermatologo esclusivamente sulla lentigo solare, evitando l’applicazione sulla cute sana circostante. Durante la seduta il paziente potrà avvertire una lieve sensazione di bruciore, a cui corrisponderà la successiva comparsa di arrossamento, che scompare tuttavia nei 4-5 giorni seguenti. La ripresa dell’attività lavorativa e degli impegni quotidiani è immediata, senza necessità di stare a riposo. 

L’effetto è garantito fino a che non ci si espone nuovamente al sole, per questo è essenziale proteggersi correttamente dai raggi UV.

È bene sapere che il peeling non può essere eseguito:

  • se la cute è infiammata
  • durante la gravidanza e l’allattamento

 Inoltre, non bisogna esporsi al sole o a lampade UV per tutta la durata del trattamento. 

Se il peeling non viene fatto da un dermatologo esperto, può provocare un’accentuazione delle macchie o lasciare cicatrici.

Sostanze schiarenti

Le sostanze depigmentati possono essere utilizzate con discreti risultati sia nel melasma che nelle lentigo solari.

Le creme cosmetiche schiarenti che si trovano in profumeria ed in farmacia, spesso a base di resorcinolo e di acido glicirretico funzionano discretamente bene, con risultati che si osservano generalmente a partire dalla seconda-terza settimana di trattamento, sebbene questo debba essere proseguito per mesi affinché i risultati siano più evidenti. 

Esistono infine sostanze utilizzabili solo su prescrizione medica, come l’idrochinone, molecola storica nel trattamento delle lentigo solari.

Crioterapia

La crioterapia prevede l’utilizzo di azoto liquido, un gas che viene refrigerato fino alla temperatura di -196°C. 

Posto a contatto con la pelle tramite un apposito dispositivo, l’azoto liquido permette di creare una vera e propria bruciatura da freddo che favorisce l'eliminazione della lentigo solare. Questo tipo di trattamento è assai efficace anche per il trattamento delle cheratosi seborroiche.

Nella zona trattata comparirà del rossore, seguito talvolta da una bolla e successivamente da crosticine. A guarigione avvenuta (circa 10 giorni), la lentigo solare non sarà più evidente.

Laserterapia

I laser più utilizzati per eliminare le lentigo solari e le cheratosi seborroiche sono: 

  • il laser Q- Switched: caratterizzato da un impulso di potenza elevata ma di breve durata, colpisce il bersaglio senza danneggiare il tessuto circostante.
  • laser CO2: agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole, senza danneggiare i tessuti circostanti.

Spesso sono necessarie più sedute per eliminare la lentigo solare, specialmente se questa è di grosse dimensioni. 

Anche in questo caso, come per la crioterapia, è normale che nelle successive 24 ore compaia arrossamento, gonfiore e crosticine, effetti comunque del tutto reversibili.

Diatermocoagulazione

Il diatermocoagulatore è un bisturi elettrico impiegato per la rimozione delle lentigo solari e delle cheratosi seborroiche

Questo strumento genera onde radio che colpiscono la pelle facendo vibrare le molecole d’acqua presenti nelle cellule. In questo modo si brucia la lesione e si distrugge superficialmente il tessuto senza ledere quello circostante.

Sebbene questa tecnica sia poco invasiva, richiede comunque l’utilizzo di una anestesia locale, e deve essere eseguita solo da medici specializzati. 

Tra gli effetti collaterali conseguenti a questa procedura vi può essere la comparsa di un lieve dolore, eritema e formazione di crosticine nella zona trattata, che tuttavia cadranno nella settimana successiva all’intervento.  

Dermoabrasione

La dermoabrasione è una tecnica che consente la rimozione meccanica e controllata degli strati superficiali della pelle, donandole un aspetto più levigato e regolare. Questa tecnica è generalmente utilizzata per trattare le cicatrici e le rughe più superficiali del viso e gli esiti da acne, ma può essere utilizzata anche per trattare le lentigo solari, sebbene non rappresenti una prima scelta terapeutica.

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