Cause e rimedi dell'acne cistica
PUBBLICATO IL 28 FEBBRAIO 2023
L’acne è una patologia dermatologica molto comune tra la popolazione mondiale e riguarda circa l’85-90% degli adolescenti.
Questa condizione infiammatoria, che interessa in particolar modo l’unità pilosebacea (il follicolo pilifero), può presentarsi in molteplici forme, ognuna caratterizzata da specifiche manifestazioni, lesioni e gravità. Una delle forme più severe di questa malattia cronica è l’acne cistica o nodulocistica.
Ce ne parla la dottoressa Elena Guanziroli, dermatologa presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza e la Casa di Cura la Madonnina.
Cos’è l’acne cistica
“L’acne cistica o nodulocistica, così detta perché talvolta le tipologie di lesioni si associano, è una forma particolarmente severa di acne, caratterizzata dalla presenza di cisti” spiega la dottoressa Guanziroli.
Esistono numerosi sistemi di classificazione per l’acne (Global Acne Grading System, ad esempio) che prendono in considerazione le tipologie di lesioni che la patologia lascia al paziente, restituendo un punteggio in base alla gravità. Da questi dati si ottengono degli indici utili per una migliore e corretta caratterizzazione della malattia.
Secondo questi sistemi classificativi l’acne nodulocistica si caratterizza per essere una delle forme più gravi di acne per la tipologia di lesioni (tende a lasciare esiti cicatriziali), contraddistinta spesso dalla presenza concomitante di cisti e noduli (processi infiammatori).
“Con il termine cisti vengono identificate delle lesioni che:
- hanno delle dimensioni maggiori di 5 mm di diametro;
- hanno un colorito roseo in superficie;
- non sono caratterizzate dalla presenza di pus e materiale purulento;
- esitano lasciando una cicatrice.
Queste spesso si associano a lesioni nodulari (o noduli) che invece:
- hanno un colorito più acceso, eritematoso e rosso in superficie;
- dimensioni che arrivano anche ad alcuni centimetri di diametro.
I noduli spesso derivano dalla rottura delle cisti follicolari per reazione da corpo estraneo, quindi formano dapprima un processo suppurativo, quindi granulomatoso, e infine fibrotico, lasciando anche essi un esito cicatriziale” chiarisce la specialista.
L’acne conglobata
Le lesioni nodulari e cistiche possono confluire, talvolta in un'unica zona corporea e ricreare il tipico aspetto degli ascessi, ovvero conformazioni di pus sterile. “Questo avviene più frequentemente nel sesso maschile e caratterizza il quadro della così detta acne conglobata (caratterizzata da lesioni ascessualizzate confluenti)” definisce la dottoressa Guanziroli.
Questa tipologia di acne severa può riguardare diversi distretti corporei:
- volto;
- tronco;
- parte toracica sternale superiore;
- parte dorsale superiore;
- radice degli arti superiori.
“Talvolta assistiamo a delle localizzazioni di acne conglobata nodulo cistica a livello del cuoio capelluto che configurano la cosiddetta follicolite dissecante, in cui si formano grosse cisti ascessualizzate che danno origine ad aree cicatriziali alopeciche” spiega la dermatologa.
Quali sono le cause
L’acne nodulocistica è considerata una patologia multifattoriale, ovvero sono molteplici le cause che possono determinarla. Tra le cause, giocano un ruolo importante:
- ipercheratinizzazione follicolare;
- colonizzazione microbica, in particolare la presenza del battere cutibacterium acnes;
- produzione eccessiva di sebo, l’iperseborrea;
- complessi meccanismi infiammatori a livello dell’unità pilo sebacea;
- fattori neuroendocrini;
- meccanismi genetici.
“Oltre ai fattori patologici, che condizionano la formazione delle lesioni, esistono altri elementi che possono aggravare o riattivare la patologia: lo stress potrebbe essere un fattore peggiorativo”, chiarisce la specialista.
Quali sono i rimedi più efficaci
Le linee guida indicano come cura dell'acne nodulocistica, la forma più severa e grave, l’utilizzo di una terapia sistemica.
“Quando sono presenti lesioni, diffuse e numerose, è difficile intervenire semplicemente con una terapia locale. L’indicazione per l’acne nodulocistica, classificata come acne grave, è l’utilizzo dell’isotretinoina, un farmaco per bocca, un retinoide, derivato dalla vitamina A. È un farmaco che va usato con prudenza e sotto stretto controllo medico, poiché gravato dalla possibilità di una serie di effetti collaterali” specifica la dottoressa Guanziroli.
È un farmaco cheratogeno e deve essere strettamente monitorato; nelle donne in età fertile, ad esempio, occorre accompagnarlo all’utilizzo di anticoncezionali.
Per l’utilizzo di questa terapia bisogna valutare accuratamente il paziente candidato; tra le altre cose, il monitoraggio prevede una serie di esami ematici che vanno a monitorare:
- funzionalità epatica
- metabolismo lipidico
- funzionalità muscolare
“Il trattamento standard è basato sull’isotretinoina e il suo effetto dovrebbe essere duraturo nel tempo - continua la dermatologa -. Quando poi, oltre all’elemento cistico, si associano elementi nodulari, talvolta si vanno ad introdurre terapie antibiotiche sfruttandone anche l’effetto antinfiammatorio”.
Come prevenire l’acne cistica grave
Esistono alcuni accorgimenti che possono prevenire la comparsa dell’acne cistica nella sua forma più grave, e questi sono:
- evitare lo sfregamento (da parte di indumenti, attrezzature sportive,…) in aree coinvolte già dalla patologia in fase iniziale. Lo sfregamento, infatti, crea maggiore possibilità che si inneschi un processo infiammatorio;
- evitare l’applicazione di sostanze occlusive per la pelle; queste possono favorire la formazione di lesioni ritenzionali comedoniche e microcistiche, che sono normalmente il primo stadio della patologia;
- trattamento precoce delle manifestazioni acneiche.
“Seguendo questi accorgimenti possiamo prevenire la patologia grave andando ad agevolare il processo di cura e di guarigione delle lesioni” conclude la specialista.