Quali esami fare per il cuore?

PUBBLICATO IL 01 FEBBRAIO 2023

L’attenzione alla propria salute è fondamentale per mantenere uno stato di benessere e prevenire l’insorgenza di numerose patologie cardiovascolari. Spesso, ad ogni modo, ci si domanda quali sono i controlli medici da effettuare per tenere sotto controllo il cuore, nonché a partire da quando e con quale frequenza sottoporvisi.

Approfondiamo questa importante tematica con il dottor Luigi Oltrona Visconti, specialista in Cardiologia della Casa di Cura La Madonnina.

 

Perché effettuare controlli cardiovascolari periodici?

“Sottoporsi a controlli medici con regolarità riduce il rischio di sviluppare molte patologie o consente, ad ogni modo, di diagnosticarle precocemente. Esistono solide evidenze scientifiche, infatti, a favore della riduzione del rischio di malattie cardiovascolari importanti quali, ad esempio, infarto, angina pectoris, scompenso cardiaco, ictus etc., con un periodico e preciso riconoscimento del proprio profilo cardiovascolare e la conseguente attuazione di eventuali strategie per migliorarlo”, spiega il dottor Oltrona Visconti.

 

A che età iniziare i controlli?

Lo specialista fa notare come non esista un’età prestabilita in cui iniziare ad effettuare screening cardiologici, in quanto le prime valutazioni possono essere eseguite già in età gestazionale o infantile, se si evidenziano sintomi o una predisposizione familiare verso alcune patologie. 

In linea generale e in assenza di manifestazioni cliniche, i primi screening cardiovascolari andrebbero effettuati prima dei 18 anni. Si può affermare, infatti, che:

  • in età infantile/adolescenziale, lo screening cardiovascolare va a ricercare patologie congenite, quindi presenti alla nascita, che possono essere anche asintomatiche;
  • in età adulta, si ricercano patologie acquisite, quindi insorte successivamente, a volte anche a causa dell'avanzare degli anni e di uno stile di vita scorretto.

 

Quali esami effettuare per la prevenzione cardiovascolare

La tipologia di controlli a cui sottoporsi varia in base all’età e al sesso. Si può fare una distinzione in 3 macro-fasce di età:

  • under 18;
  • uomini over 35, donne over 45;
  • over 60.

I controlli per gli under 18

In assenza di sintomi o patologie in famiglia, per i giovani sotto i 18 anni andrebbe effettuata almeno 1 visita medica con:

  • elettrocardiogramma;
  • ecocardiogramma (nel caso emergano anomalie durante la visita e l’elettrocardiogramma);
  • misurazione della pressione arteriosa.

L’Elettrocardiogramma (ECG) ed ecocardiogramma

Una visita cardiologica con elettrocardiogramma, che consente di valutare l’attività elettrica del cuore, è particolarmente indicata in età infantile/adolescenziale, anche in vista di qualche attività sportiva intrapresa dal/lla ragazzo/a.

Se durante l’auscultazione e il test dovessero emergere delle anomalie, il cardiologo può prescrivere anche ulteriori accertamenti, fra cui un ecocardiogramma, che tramite una sonda ad ultrasuoni è in grado di visualizzare  il cuore nelle sue varie componenti e i vasi sanguigni ad esso associati, in modo indolore.

Misurazione della pressione arteriosa

Durante la visita cardiologica, lo specialista procede anche ad effettuare la misurazione della pressione arteriosa. Se i valori riscontrati sono:

  • nella media, la loro misurazione può essere effettuata con minor assiduità;
  • superiori o inferiori alla media, le misurazioni andranno intensificate di frequenza secondo consiglio del medico (almeno 1 volta l’anno, ogni 6 mesi o con cadenza più ravvicinata).

I controlli per gli uomini over 35 e le donne over 45

In generale si può affermare che, raggiunti i 35 anni per gli uomini e i 45 anni per le donne, sarebbe opportuno effettuare screening a livello cardiologico grazie alle quali il medico può inquadrare la persona in base alle carte internazionali del rischio cardiovascolare, tramite cui viene attribuito un preciso punteggio di rischio a seconda di fattori, quali età e sesso.

Ciò consente di attuare le strategie migliori per allontanare l’insorgenza di malattie cardiovascolari. In assenza di storia familiare e sintomi cardiovascolari, lo screening per le categorie di età indicate andrebbe effettuato ogni 2 anni, comprendendo: 

  • visita cardiologica con monitoraggio della pressione ed ECG;
  • ecocardiogramma e test da sforzo (nel caso di anomalie riscontrate durante la visita);
  • analisi del sangue.

Analisi del sangue 

Delle periodiche analisi del sangue di routine consentono la valutazione di numerosi elementi presenti nell’organismo umano (emocromo, glicemia, creatininemia, azotemia, sodio, potassio, uricemia, transaminasi, elettroforesi etc.) fra cui il colesterolo, i cui valori in età adulta devono essere monitorati con attenzione. 

Per fare questo, occorre misurare, tramite un prelievo a digiuno effettuato la mattina presto, l’intero assetto lipidico che comprende i valori di:

  • LDL (lipoproteine a bassa densità);
  • HDL (lipoproteine ad alta densità);
  • trigliceridi.

Solo in casi particolari (ad esempio, una nota dislipidemia, quindi alterazione della quantità di lipidi/grassi nel sangue, familiare) il medico potrà consigliare:

  • altri esami;
  • la ricerca di aterosclerosi in alcuni distretti (ad esempio, eseguendo l’ecocolordoppler carotideo);
  • un test genetico.

Per chi ha valori normali di colesterolo e non ha patologie cardiovascolari in corso, l’esame può essere ripetuto ogni 2 anni, ma la frequenza cambia e va decisa con il proprio cardiologo, in presenza anche di molteplici fattori di rischio fra cui:

Analisi del sangue per le donne

Un discorso a parte va fatto sulle donne. Per il genere femminile, infatti, gli ormoni rivestono un ruolo importante anche in relazione all’apparato circolatorio, proteggendo i vasi sanguigni dall’aterosclerosi che va a ridurne il volume interno od ostruirli. 

Per questo motivo sono opportune della analisi del sangue che vadano ad analizzare più approfonditamente coagulazione e, in base all’età, anche colesterolo in questi casi:

  • prima di intraprendere una terapia ormonale anche estroprogestica (pillola anticoncezionale);
  • in gravidanza;
  • dopo la menopausa

I controlli per gli over 60

In assenza di sintomi o patologie cardiache, dopo i 60 anni i controlli di screening cardiovascolare con visita comprensiva di elettrocardiogramma e misurazione della pressione, oltre che le analisi del sangue con controllo del colesterolo dovrebbero divenire una routine annuale.

 

Un corretto stile di vita

I controlli medici periodici sono fondamentali, ma oltre a questi, è importante seguire anche alcune sane abitudini per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari quali:

  • non fumare;
  • praticare una dieta a contenuto moderato di calorie e di grassi;
  • effettuare regolare attività fisica;
  • mantenere un peso corporeo appropriato.

“Bisogna ascoltare tramite la medicina e gli opportuni test diagnostici cosa i nostri cuori dicono, in quanto spesso ci parlano sottovoce, non dando alcuna avvisaglia di patologie, anche fatali, che possono manifestarsi improvvisamente”, conclude il dottor Oltrona Visconti.

 

Determinare scientificamente il proprio profilo di rischio 

È comunque importante che almeno una volta, raggiunti i 40 anni, sia per i maschi sia per le femmine, venga determinato da parte di un medico il profilo di rischio individuale, inserendo gli esiti degli esami sopra riportati in un quadro complessivo che comprende la familiarità e tutti i fattori di rischio, utilizzando le Carte internazionali del rischio cardiovascolare (universalmente riconosciute), che attribuiscono a ciascuno, in base all’età e al sesso, un preciso punteggio di rischio.

Comporre con precisione il proprio profilo di rischio con un medico ed applicare i provvedimenti conseguenti aiuta ad allontanare il rischio di malattie cardiovascolari.

Cura e Prevenzione