Sintomi e cause dell'uveite all'occhio
PUBBLICATO IL 11 APRILE 2023
L’uveite è una infiammazione dell’occhio piuttosto rara che interessa l’uvea e i cui esiti possono essere anche severi. È quindi una patologia che non va trascurata. Ne parliamo con il Dott. Sandolo, responsabile dell’U.O. di Oculistica dell’Istituto di Cura Città di Pavia.
Di cosa si tratta e chi colpisce
L’uvea costituisce la membrana vascolarizzata e pigmentata dell’occhio ed è formata da 3 parti che sono:
- iride;
- corpo ciliare;
- coroide.
L’uveite, cioè l’infiammazione dell’uvea, può interessare l’iride (uveite anteriore), il corpo ciliare (uveite intermedia) o la coroide (uveite posteriore). L’infiammazione talvolta può coinvolgere tutte e 3 le parti fino ad estendersi alla sclera e alla retina.
Colpisce in genere soggetti adulti, ma anche i bambini possono soffrirne. È una patologia che può provocare anche danni alla vista importanti con effetti irreversibili sugli occhi. Nei casi più gravi se non si agisce tempestivamente, si può rischiare la cecità.
I sintomi dell’uveite
I sintomi dell’uveite possono differire a seconda del tipo di uveite (anteriore, intermedia posteriore). Le specialista le spiega nel dettaglio.
I sintomi delle uveiti anteriori
Le uveiti anteriori (iriti, iridocicliti, cicliti anteriori) sono le più frequenti. Arrossamento dell’occhio, particolare fastidio alla luce (fotofobia) sembrano sintomi comuni.
“In genere - precisa il dott. Sandolo –, l’uveite però è associata anche a diminuzione visiva e a dolore persistente. Il consiglio è di sottoporsi a visita specialistica se, dopo l’applicazione di colliri o lacrime artificiali decongestionanti, la situazione non migliora nel giro di qualche giorno”.
I sintomi delle uveiti intermedie
Le uveiti intermedie, cioè l’infiammazione della parte posteriore del corpo ciliare detta pars plana, costituiscono meno del 10% di tutte le uveiti. La sintomatologia è modesta con:
- lieve riduzione dell’acuità visiva;
- percezione di puntini scuri e/o filamenti (miodesopsie o mosche volanti);
- vago dolore se si associa una sclerite o una miosite dei muscoli estrinseci dell’occhio.
Per questo motivo spesso il paziente giunge all’osservazione dell’oculista quando presenta complicanze che compromettono la visione come la cataratta e l’edema maculare cistoide.
I sintomi delle uveiti posteriori
Le infiammazioni della parte posteriore dell’uvea sono le coroiditi, dette anche corioretiniti perché retina e corpo vitreo partecipano al processo infiammatorio. Nelle coroiditi non si ha dolore e fotofobia come nelle uveiti anteriori, ma sintomi visivi come:
- fotopsie (flash);
- visione distorta o metamorfopsie per l’interessamento retinico;
- miodesopsie dovuti alla vitreite.
Il paziente spesso avverte solo un annebbiamento visivo causato dall’intorbidamento vitreale e la visione è compromessa solo in caso di localizzazione maculare.
Le cause delle uveiti
Le cause delle uveiti non sono sempre di facile individuazione. Essendo un’infiammazione può avere un’eziologia infettiva (batteri o virus), traumatica, ma spesso rientra nel quadro clinico di numerose malattie autoimmuni sistemiche.
Diagnosi
“Per la diagnosi clinica delle uveiti – spiega lo specialista - è necessario sottoporsi a visita oculistica comprendente, oltre all’anamnesi:
- determinazione dell’acuità visiva;
- misurazione della pressione oculare;
- esame del segmento anteriore e del fondo oculare.
Non possono mancare esami strumentali come:
- la foto del segmento anteriore;
- la retinografia e la fluorangiografia retinica (FAG);
- la tomografia ottica a radiazione coerente (OCT);
- eventualmente l’Angio-OCT”.
La diagnosi eziologica, cioè della causa dell’uveite, costituisce spesso un problema clinico difficile ed irrisolto nonostante le indagini svolte. Se si escludono i casi in cui i dati anamnestici e clinici indirizzano verso una possibile causa (infezioni quali tubercolosi, herpes, malattie autoimmuni, traumi), bisogna ricorrere ad esami ematochimici, sierologici, immunologici.
La terapia
“Il trattamento delle uveiti anteriori - precisa lo specialista - si basa sull’uso di:
- midriatici-cicloplegici somministrati localmente in collirio;
- antifiammatori steroidei e non steroidei (FANS)”.
Per il trattamento delle uveiti più gravi è necessario un consulto multispecialistico (internista, infettivologo, reumatologo) e la terapia topica deve essere associata a quella sistemica.
“Quando la causa è batterica - spiega il dottore - bisognerà ricorrere ad antibiotici, se virale a farmaci antivirali. Se la causa è di tipo immunitario, sarà necessario assumere:
- farmaci cortisonici;
- immunosoppressori;
- farmaci biologici (anticorpi monoclonali)”.