Cos'è la tonometria oculare e quando andrebbe fatta?

PUBBLICATO IL 28 MARZO 2023

Insieme all’esperto scopriamo in che cosa consiste la tonometria oculare, tecnica diagnostica utilizzata per misurare la pressione interna dell’occhio, perché è importante monitorare il tono oculare, quando i valori possono dirsi normali e quando, invece, indicano una pressione borderline.

Ne parliamo con il dott. Gaspare Monaco, Responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica del Policlinico San Donato.

 

Tonometria oculare: che cos’è

La tonometria oculare è un esame non invasivo, né doloroso, effettuato durante le visite oculistiche di routine, che permette di valutare la pressione interna dell’occhio o tono oculare. 

La pressione intraoculare è misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e può essere influenzata dallo spessore corneale: una cornea sottile riporta dei valori più bassi, mentre una cornea spessa dei valori più alti. Anche terapie cortisoniche, traumi o interventi oftalmici possono modificare il tono oculare.

Valori troppo alti possono provocare danni irreversibili al nervo ottico: in questi casi, dunque, si rivela fondamentale ricorrere all’esame diagnostico.

Monitorare la pressione oculare è molto importante anche per la diagnosi di eventuali patologie come, ad esempio, il glaucoma

 

Quando si fa

Si tratta di un esame accessibile a tutti, compresi bambini e donne in gravidanza. È indicato in particolare per le persone che soffrono di glaucoma, in quanto la pressione oculare non deve necessariamente superare il valore soglia di 21 mmHg.

 

Il tonometro: tipi e funzionamento

Esistono diversi strumenti per la misurazione della pressione intraoculare, i più utilizzati sono: 

  • Il tonometro a soffio: la tonometria a soffio non prevede contatti, lo strumento viene avvicinato all’occhio del paziente e, una volta messa a fuoco la mira, viene prodotto un soffio d’aria che arriva fino alla cornea e viene captato da una fotocellula. Questa procedura dura pochi secondi, circa 15 per occhio.
  • Il tonometro ad applanazione di Goldmann: la tonometria ad applanazione di Goldmann richiede il contatto (per quanto si tratti di una forza molto lieve). Prima di iniziare l’esame viene applicato dell’anestetico per evitare fastidi al paziente durante la misurazione. Il cono viene, quindi, avvicinato all’occhio fino a entrarne in contatto: la pressione viene calcolata attraverso la resistenza dell’occhio allo strumento. Anche questa procedura richiede pochi secondi, circa 20 in totale.

La tonometria ad applanazione di Goldmann è considerata il gold standard a livello internazionale; tuttavia, è stata messa in discussione in quanto è stata dimostrata una correlazione tra pressione intraoculare e spessore corneale centrale. Una cornea sottile espone, infatti, ad una sottovalutazione della pressione, mentre una cornea spessa alla sopravvalutazione dei risultati.

Con il tonometro a soffio, invece, viene considerato anche lo spessore corneale del paziente: questo permette di correggere il valore di pressione secondo i dati reali dell’occhio ed essere più precisi nei risultati. 

 

Quali sono i valori normali della tonometria e cosa fare quando sono borderline

I valori normali di pressione intraoculare sono compresi tra 10 e 21 mmHg (millimetri di mercurio). 

Per i pazienti che presentano valori di pressione borderline si consiglia una curva tonometrica, ossia un esame diagnostico che consiste nella misurazione del tono oculare nell’arco della giornata per monitorarne l’andamento. 

Nei pazienti affetti da glaucoma o con pressione borderline, la curva tonometrica permette di capire se la pressione si mantiene entro i limiti normali durante tutto l’arco della giornata. Solitamente si effettuano almeno 3 misurazioni: 

  • la prima attorno alle 9.00 del mattino; 
  • la seconda alle 12.00;
  • l’ultima nel pomeriggio. 
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