Cross linking corneale per il trattamento del cheratocono: come funziona

PUBBLICATO IL 05 SETTEMBRE 2024

Il cross-linking corneale (CXL) è una delle tecniche innovative per trattare il cheratocono, una patologia progressiva della cornea che può portare a significativi problemi alla vista e, nei casi più gravi, alla necessità di un trapianto di cornea. 

Il CXL ha rappresentato una svolta fondamentale nel trattamento di condizioni della cornea come il cheratocono, in quanto ha permesso di cambiare scenario, offrendo ai pazienti la possibilità di veder rallentare o fermare la progressione della malattia. 

Il cross-linking è una procedura che comporta meno rischi di complicazioni, un tempo di recupero più breve e la possibilità per i pazienti di tornare rapidamente alle loro attività quotidiane.

A parlarcene il dottor Gaspare Monaco, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica all’IRCCS Policlinico San Donato, dove è possibile effettuare il CXL sia in regime di SSN (a condizione di rientrare in determinati criteri di patologia e velocità di progressione), sia in regime di convenzione/solvenza. 

 

A cosa serve

Il cross-linking corneale, noto anche come cross-linking del collagene corneale, è una procedura medica relativamente semplice e minimamente invasiva, utilizzata per trattare il cheratocono e altre condizioni che provocano l'assottigliamento e la deformazione della cornea. 

L'obiettivo del cross-linking è rafforzare il tessuto corneale per prevenire o rallentare la progressione della malattia.

 

Per chi è indicato

Il cross-linking corneale (CXL) è indicato per il trattamento di diverse condizioni oculari che comportano l'assottigliamento e la deformazione della cornea. Le indicazioni più frequenti sono date da:

  • cheratocono progressivo: caratterizzato da un peggioramento continuo della curvatura corneale e della visione. L'obiettivo è stabilizzare la cornea e rallentare o arrestare la progressione della malattia;
  • ectasia corneale post-chirurgica: dopo interventi di chirurgia refrattiva come LASIK o PRK, alcuni pazienti possono sviluppare ectasia corneale, una condizione in cui la cornea si assottiglia e si deforma. Il cross-linking può essere utilizzato per rinforzare la cornea e prevenire un ulteriore deterioramento;
  • degenerazione marginale pellucida: condizione rara in cui la cornea si assottiglia lungo il margine inferiore. Il cross-linking può essere utilizzato per stabilizzare la cornea e prevenire la progressione della malattia.

 

Come prepararsi

La preparazione per il cross-linking corneale è un processo cruciale per garantire l’appropriatezza, la sicurezza e l'efficacia della procedura.  Questa comprende:

  • esame oculistico completo:
    • valutazione della visione: test della vista per determinare la qualità della visione e la presenza di difetti refrattivi;
    • topografia corneale: mappatura della cornea per valutare la forma e la curvatura della cornea, fondamentale per diagnosticare la progressione del cheratocono;
    • pachimetria corneale: misurazione dello spessore corneale, importante per assicurarsi che sia sufficiente per eseguire la procedura in sicurezza (generalmente almeno 400-450 micron);
    • valutazione dell'integrità corneale: controllo per eventuali cicatrici, infiammazioni o infezioni oculari;

 

  • discussione con il medico: in questa fase, lo specialista fornisce le informazioni necessarie al paziente e gli fa firmare il consenso informato di presa visione dei rischi e i benefici della procedura;

 

  • indicazioni preoperatorie:
    • sospensione di lenti a contatto: i pazienti che indossano lenti a contatto morbide dovrebbero sospenderne l'uso per almeno 1 settimana prima della procedura, mentre quelli con lenti a contatto rigide dovrebbero sospenderle per 2 o più settimane, secondo le indicazioni del medico;
    • assunzione di farmaci: il paziente deve informare il medico su tutti i farmaci e integratori che sta assumendo. Alcuni farmaci potrebbero dover essere sospesi prima della procedura;
    • astinenza da trucco oculare: evitare l'uso di trucco oculare, creme o lozioni intorno agli occhi il giorno della procedura.

 

Come funziona l'intervento di Cross-Linking

Il Cross-linking è una procedura che rinforza la cornea mediante l’utilizzo combinato dei raggi ultravioletti (UV) e di un collirio a base di riboflavina (vitamina B2)

Esistono diverse tecniche di cross-linking (CXL), ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi, adattate per specifiche esigenze cliniche e condizioni del paziente. La scelta della tecnica dipende da vari fattori, tra cui la gravità del cheratocono, lo spessore della cornea, le condizioni generali dell'occhio e le preferenze del paziente.

Cross-Linking Standard (Epi-Off)

Nella tecnica del Cross-Linking Standard (Epi-Off), lo strato più esterno della cornea viene rimosso per permettere una migliore penetrazione della riboflavina. Successivamente l'occhio viene esposto alla luce UVA. Metodo molto efficace nello stabilizzare la cornea, ma richiede un tempo di guarigione più lungo e può causare un maggiore disagio post-operatorio. 

Cross-Linking Transepiteliale (Epi-On)

Nella tecnica del Cross-Linking Transepiteliale (Epi-On), l’epitelio della cornea non viene rimosso. Viene utilizzata una formulazione speciale di riboflavina che può penetrare l'epitelio intatto. Dopo l'applicazione della riboflavina, l'occhio è esposto alla luce UVA. Questa tecnica offre un recupero più rapido e meno dolore post-operatorio, oltre a un minor rischio di infezioni. Tuttavia, potrebbe essere meno efficace rispetto al metodo Epi-Off, specialmente nei casi di cheratocono avanzato.

Cross-Linking Accelerato

Il cross-linking accelerato può essere eseguito con o senza la rimozione dell'epitelio. La procedura utilizza una maggiore intensità di luce UVA, riducendo il tempo di esposizione totale. Questo metodo riduce significativamente la durata della procedura e aumenta il comfort del paziente. Tuttavia, gli studi sono ancora in corso per determinare se questa tecnica sia efficace a lungo termine quanto il metodo standard.

Cross-Linking Personalizzato

Nella variante del Cross-Linking Personalizzato, la distribuzione della luce UVA può essere modulata in base alla mappa topografica della cornea del paziente, offrendo un trattamento più preciso. La rimozione dell'epitelio può variare a seconda delle specifiche esigenze del paziente. 

Cross-Linking Pulsato

Il cross-linking pulsato somministra la luce UVA in impulsi piuttosto che in modo continuo. L'epitelio può essere rimosso o meno, a seconda delle necessità. Questa tecnica può ridurre il danno ai tessuti circostanti e permette una migliore penetrazione della riboflavina.

 

Tempi di recupero dopo l’intervento 

Il recupero dopo un intervento di cross-linking corneale può variare in base alla tecnica utilizzata e alle condizioni del paziente.

In ogni caso, per tutte le tecniche di cross-linking, nei primi giorni e settimane dopo l'intervento, la visione è solitamente offuscata e instabile. È normale sperimentare aloni e difficoltà con la visione notturna, ma questi sintomi tendono a migliorare nel tempo. 

Tra 1 e 3 mesi, la visione migliora gradualmente, con una possibile riduzione dell'astigmatismo irregolare e un miglioramento nella qualità visiva

Entro 6-12 mesi, la visione dovrebbe stabilizzarsi, con un significativo miglioramento rispetto al periodo preoperatorio. Tuttavia, il grado di miglioramento può variare da persona a persona.

I tempi di recupero del Cross-Linking Standard (Epi-Off)

Nei primi giorni dopo l'intervento, è normale sperimentare dolore, sensibilità alla luce, lacrimazione e una sensazione di avere un corpo estraneo nell'occhio. Questo dolore può essere gestito con farmaci analgesici prescritti dal medico. 

Nella prima settimana, mentre l'epitelio corneale si rigenera, la visione può essere molto offuscata e instabile. È importante seguire attentamente le istruzioni post-operatorie, compreso l'uso di antibiotici e colliri antinfiammatori.

Dopo 2 o 4 settimane, il dolore e il disagio diminuiscono significativamente, ma la visione potrebbe rimanere offuscata e migliorare gradualmente. Tra 1 e 3 mesi, la visione continua a migliorare, anche se possono esserci ancora fluttuazioni. La stabilizzazione completa della visione può richiedere fino a 1 anno.

I tempi di recupero del Cross-Linking Transepiteliale (Epi-On)

Questa tecnica tende a causare meno dolore e disagio rispetto al metodo Epi-Off perché l'epitelio non viene rimosso. Nei primi giorni, la visione può essere offuscata, ma il recupero è generalmente più rapido e meno doloroso

Durante la prima settimana, la visione può essere instabile, ma tende a migliorare più rapidamente rispetto alla tecnica Epi-Off. Nei successivi 1 o 3 mesi, la visione continua a migliorare con meno fluttuazioni. Come nel metodo Epi-Off, la visione si stabilizza completamente entro 6-12 mesi.

 

Cosa fare dopo l’intervento 

Dopo l'intervento, è fondamentale seguire alcune precauzioni per garantire una buona guarigione. È importante: 

  • indossare occhiali da sole per proteggere gli occhi dalla luce UV; 
  • utilizzare i colliri prescritti dal medico, inclusi antibiotici, antinfiammatori e lubrificanti, secondo le indicazioni; 
  • evitare di sfregare gli occhi per prevenire complicazioni; 
  • partecipare a tutte le visite di controllo post-operatorie per monitorare il recupero e intervenire in caso di problemi.

 

Vantaggi e benefici

Il cross-linking corneale offre numerosi vantaggi e benefici per i pazienti affetti da cheratocono e altre patologie corneali: 

  • rallentamento della progressione: il cross-linking può rallentare o arrestare la progressione del cheratocono, preservando la visione del paziente;
  • riduzione della necessità di trapianto di cornea: può ridurre la necessità di un trapianto di cornea in futuro nei casi avanzati;
  • stabilizzazione della cornea: la procedura rende la cornea più stabile e resistente alla deformazione.

 

Rischi e complicazioni

Il cross-linking corneale è generalmente considerato sicuro, ma come qualsiasi procedura medica, comporta alcuni rischi e potenziali complicazioni:

  • disagio temporaneo: dopo la procedura, si possono avvertire dolore, sensibilità alla luce e visione offuscata per alcuni giorni;
  • infezione, sebbene raro;
  • opacità corneale temporanea.

In conclusione, il cross-linking corneale è una procedura efficace. Tuttavia, è essenziale avere aspettative realistiche sul processo di recupero e sui tempi necessari per ottenere un miglioramento visivo. 

Rimane fondamentale seguire attentamente le indicazioni post-operatorie del medico e partecipare a tutte le visite di controllo, per ottenere un recupero ottimale.

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