
I cristallini artificiali di ultima generazione per l’intervento di cataratta: le lenti trifocali
PUBBLICATO IL 16 APRILE 2025
L’intervento chirurgico di cataratta, la progressiva opacizzazione del cristallino, è oggi l’intervento chirurgico più eseguito nel mondo. In Italia, ogni anno, ne vengono effettuati più di 600.000, non solo su persone anziane (dopo i 70 anni), ma anche in quelle più giovani (cataratta giovanile).
Il successo dell’intervento dipende in particolare da 2 elementi: l’utilizzo di tecniche chirurgiche innovative e l’uso di cristallini artificiali il più personalizzati e performanti possibile.
Approfondiamo allora, questi 2 aspetti con l’aiuto del dottor Claudio Savaresi, responsabile dell’Unità di Oculistica del Policlinico San Marco, da anni punto di riferimento per la correzione di tutti i tipi di cataratta, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia e di lenti o cristallini artificiali customizzati in base alle caratteristiche ed esigenze del singolo paziente.
Recentemente, l’équipe del dottor Savaresi, tra i primi centri in Italia a introdurre l’utilizzo di lenti trifocali, ha sviluppato una tecnica particolare che consente di migliorare le prestazioni delle lenti precedenti con l’utilizzo di cristallini multifocali che permettono di mettere a fuoco sempre a 3 distanze, ma con performance visive significativamente migliori.
Come si svolge l’intervento di cataratta
L’intervento di cataratta prevede 2 fasi:
- la rimozione della lente naturale opacata, il cristallino;
- la sostituzione del cristallino naturale con una lente o cristallino artificiale (IOL, Intraocular Lense), realizzato con materiale trasparente biologicamente compatibile con i tessuti dell'occhio.
“Si tratta di una chirurgia piuttosto comune che richiede però molta esperienza e precisione, supportate da una costante ricerca di tecnologie che ottimizzino i risultati e garantiscano il massimo beneficio per il paziente - sottolinea il dottor Savaresi -.
In particolare, grazie proprio alle innovazioni in questo campo, la cataratta oggi viene affrontata sempre più spesso con un intervento precoce, anche su pazienti non in età avanzata e con capacità visiva non ancora compromessa del tutto, in modo da offrire al paziente il massimo beneficio e un risultato ottimale, anche considerando le sempre maggiori richieste e sollecitazioni visive legate ai devices elettronici come computer, smartphone ect..”, spiega lo specialista.
Rimozione delle cataratta con la Facoemulsificazione
“Entrando un po’ più nel dettaglio - continua l’esperto - per quanto riguarda la fase di rimozione della cataratta, la tecnica chirurgica oggi maggiormente utilizzata è la Facoemulsificazione: viene eseguita chirurgicamente una microincisione così da formare un passaggio tra la parte esterna dell’occhio e quella interna a forma di valvola, attraverso il quale impiantare il cristallino artificiale.
L’incisione è così piccola da non richiedere punti di sutura dopo l’intervento, preservando così maggiormente tutta la struttura oculare. Per la fase iniziale, questa tecnica può avvalersi anche dell’utilizzo del FEMTOLaser (FLACS - FacoLaserCataractSurgery), un laser estremamente preciso che garantisce risultati ancora più elevati”, spiega lo specialista.
Le lenti intraoculari trifocali utilizzate al Policlinico San Marco
Esistono diverse lenti intraoculari, più o meno avanzate. Una delle principali differenze è la ‘consistenza’, da cui deriva anche la tecnica chirurgica usata per impiantarle. Possono essere infatti:
- ‘rigide’: la lente richiede una più estesa incisione chirurgica con necessità di sutura che prolunga il tempo di recupero post-intervento;
- ‘pieghevoli’: come quelle utilizzate presso il Policlinico San Marco da anni, costituite da polimeri sintetici elastici che possono essere impiantate con microincisioni e senza punti di sutura e rispettano totalmente la naturale anatomia oculare.
“Recentemente, inoltre, abbiamo introdotto l’utilizzo di lenti multifocali di ultimissima generazione con un disegno rivoluzionario e, conseguentemente, con delle caratteristiche ottiche innovative rispetto a quelle solitamente usate fino a oggi - osserva il dottor Savaresi -.
Queste lenti presentano una lavorazione ottica particolare su una o su entrambe le superfici ottiche che permette di fornire al paziente la migliore visione per lontano, per vicino (ad esempio, per leggere o cucire) e per visione intermedia (ad esempio, per utilizzare computer o smartphone).
Le lenti garantiscono una buona risoluzione visiva anche in presenza di fonti luminose. L’effetto finale è l’eliminazione degli occhiali per qualsiasi distanza. Questo traguardo può essere raggiunto in presenza di un quadro clinico oculare ottimale anche con un’unica lente, eliminando quei fastidi come gli aloni notturni, normalmente associati all’utilizzo di lenti intraoculari trifocali della precedente generazione.
Si tratta di una vera e propria ‘rivoluzione copernicana’ per gli addetti ai lavori, perché per la prima volta si è arrivati a elaborare una lente in grado di rispondere a tutte le esigenze connesse agli interventi di sostituzione del cristallino senza molti compromessi”, conclude il dottor Savaresi.