Mammografia, l’esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno

PUBBLICATO IL 20 APRILE 2023

Esclusi i tumori della pelle, il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nella popolazione femminile con il maggior numero di decessi in tutte le fasce di età ed è in assoluto la prima causa di morte per le donne tra i 35 e i 50 anni. La mammografia rappresenta l’esame fondamentale per la diagnosi precoce del tumore al seno. 

Ne parliamo insieme alla Dott.ssa Veronica Girardi, Medico Specialista in Diagnostica per Immagini, Responsabile del Centro di Senologia Diagnostica della Breast Unit certificata EUSOMA dell’Istituto Clinico S. Anna di Brescia.

 

Cos'è la mammografia

La mammografia è un esame diagnostico che serve per anticipare la diagnosi di tumore della mammella. Non è una difesa contro il tumore, non ne impedisce la comparsa, ma può salvare la vita alle donne. Sulla base di numerosi studi, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ritiene che lo screening mammografico riduca la mortalità di circa il 40% nelle donne che aderiscono ai controlli periodici. 

 

I programmi di screening mammografico

In  donne asintomatiche e in assenza di condizioni che determinano alto rischio (come per l’alta familiarità o la precedente radioterapia al torace), non vi sono indicazioni alla mammografia di screening prima dei 40 anni.

In tutta Italia sono attivi programmi di screening mammografico totalmente gratuiti per le donne tra 50 e 70 anni. Numerosi programmi come quello della Lombardia stanno estendendo la fascia di età dai 45 ai 74 anni. 

Si raccomanda a tutte le donne di aderire all’invito dei programmi di screening del Servizio Sanitario Nazionale. Questi, infatti, si giovano della doppia lettura: 2 radiologi senologi qualificati indipendenti leggono l’esame e hanno controlli di qualità certificati. 

Dopo i 74 anni, è corretto proporre l’esecuzione della mammografia periodica quando vi è un’aspettativa di vita di almeno 10 anni. Quindi, in Italia, per circa 10 anni dopo i 75, è consigliabile continuare il controllo periodico.   

 

Quando consultare il radiologo senologo qualificato

In assenza di sintomi (comparsa di nodulo, rientranza della cute o secrezione) si consigliano controlli mammografici periodici, eventualmente integrati da tutto ciò che il radiologo senologo può ritenere utile a complemento dell’esame mammografico standard: 

  • mammografia tridimensionale (la cosiddetta tomosintesi); 
  • visita clinica; 
  • ecografia; 
  • etc.  

In presenza di comparsa di sintomi mammari in qualsiasi fascia di età o nell'intervallo tra un controllo mammografico e l'altro, si raccomanda di chiedere la valutazione urgente del radiologo senologo qualificato che proporrà il percorso più indicato per gli accertamenti del caso.

 

Come funziona la mammografia

L’esame dura pochi minuti e viene eseguito con apparecchiatura radiologica che utilizza raggi X

Dopo esclusione di gravidanza possibile o accertata, l’esecuzione da parte di tecnici dedicati alla mammografia sottoposti a controlli di qualità certificati prevede compressione della mammella tra 2 piani che dura pochi secondi, garantisce l’immobilità della mammella e la riduzione dello spessore mammario per ridurre la dose radiante.  

La disponibilità di mammografie precedenti per confronto aumenta l’accuratezza diagnostica in quanto consente di identificare facilmente eventuali variazioni.

 

I limiti della mammografia

Bisogna aver chiaro che fare la mammografia di screening non significa evitare il tumore (prevenzione primaria), bensì identificare un’alterazione della mammella prima che abbia prodotto una manifestazione clinica, un sintomo o un disturbo. Si tratta di prevenzione secondaria, cioè di anticipare per quanto possibile la diagnosi in modo da identificare il tumore e permettere trattamenti meno invasivi. Per questo fare una buona informazione è molto importante per avere chiara questa distinzione. 

Inoltre, la mammografia non identifica tutte le lesioni mammarie. In una piccola percentuale possono non essere visibili alla mammografia. Pertanto, è opportuno continuare a fare l’autoesame delle mammelle e in caso di comparsa di nodulo, rientranza della cute o secrezione, rivolgersi subito al centro senologico o al curante.

 

L'importanza dell’informazione

Si conferma sempre di più la connessione tra informare correttamente e creare consapevolezza su quanto i nostri comportamenti e il nostro stile di vita possano incidere sul tumore della mammella. L’impegno è sui 3 campi della prevenzione

  • la primaria (la rimozione dei fattori di rischio); 
  • la secondaria (la diagnosi sempre più precoce mediante mammografia); 
  • la terziaria (il prendersi cura di chi abbia vissuto l'esperienza del cancro).
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