Tomosintesi o Mammografia simil-3D: in cosa consiste e perché è meglio della 2D

PUBBLICATO IL 14 DICEMBRE 2023

La mammografia è l’esame chiave per la diagnosi del cancro alla mammella: il cancro a maggior incidenza stimata nella popolazione globale (55.700 nuove diagnosi solo in Italia nel 2022, con un aumento dello 0,5% rispetto al 2020). 

Secondo l’American Cancer Society, tuttavia, la sopravvivenza a 5 anni da una diagnosi in stadio localizzato e non invasivo è del 99% da cui risulta, quindi, il ruolo fondamentale di screening e controlli periodici al seno, effettuati tramite tecnologie sempre più moderne.

Il Dottor Pietro Panizza, Radiologo Senologo della Casa di Cura La Madonnina e Primario dell’Unità di Radiologia Senologica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, ci spiega in cosa consiste la Mammografia simil-3D o Tomosintesi, a cui è già possibile sottoporsi in Casa di Cura La Madonnina.
 

Cos’è la mammografia simil-3D o Tomosintesi

“La Tomosintesi o Digital Breast Tomosynthesis (DBT) - spiega il Dottore - è un’evoluzione della mammografia con tecnologia 2D. L’apparecchio per Tomosintesi è identico al mammografo 2D e prevede, allo stesso modo, la compressione della mammella; tuttavia, grazie a un movimento oscillante del tubo radiogeno (che produce raggi x), la tomosintesi consente di acquisire immagini da differenti angolature”.

In questo modo si ottengono immagini della mammella simil-3D, con acquisizione volumetrica ed elaborazione di numerose, sottili sezioni d’organo.

 

Quali sono i vantaggi

I vantaggi della mammografia simil-3D o Tomosintesi, rispetto alla tecnica tradizionale 2D, sono quelli di:

  • ridurre l’immagine di sovrapposizione dei tessuti ghiandolari, effetto che nella mammografia 2D può impedire di visualizzare una lesione;
  • eliminare, allo stesso tempo, le immagini di sovrapposizione che possono simulare una lesione che non c’è
  • ridurre i casi falsi negativi e falsi positivi;
  • ridurre il numero di approfondimenti della mammografia con ulteriori radiografie o con l’ecografia.

Alcuni studi hanno infatti dimostrato:

  • l’aumento del tasso di identificazione del tumore; 
  • la riduzione del numero di casi falsi positivi.

 

Quanto dura l’esame e cosa deve sapere il paziente

La durata dell’esame è simile a quella della mammografia 2D

La paziente non deve seguire procedure di preparazione particolari, ma è opportuno che il giorno dell’esame eviti di applicare creme e deodoranti nell’area delle mammelle

 

Quali sono i rischi

La mammografia con Tomosintesi non determina particolari rischi se non l’esposizione a una bassa dose di radiazioni ionizzanti. Queste dosi sono molto inferiori rispetto a quelle stabilite dalla ICRP (International Commission on Radiological Protection) e considerate sicure in quanto il rapporto rischio-beneficio è nettamente a favore del beneficio legato alla diagnosi precoce.

 

La diagnostica senologica in Madonnina  

La Casa di Cura La Madonnina ha recentemente potenziato l’area di diagnostica senologica acquisendo un Mammografo con Tomosintesi, unitamente ad un ecografo con sonde dedicate allo studio della mammella.

“Queste tecnologie favoriscono diagnosi mammarie precise e tempestive. Investendo su apparecchiature di ultima generazione, la Clinica avvia un processo di modernizzazione delle tecnologie diagnostiche, migliorando l'efficienza operativa e l’iter diagnostico” specifica il dottore.

 

Quando e quali controlli al seno effettuare

Effettuare controlli periodici è fondamentale nella lotta contro il cancro alla mammella, così da poterlo individuare in fase precoce. Per questo motivo, è buona norma:

  • effettuare l’autopalpazione, meglio nei giorni appena successivi all’inizio del ciclo;
  • sotto i 40 anni in donne asintomatiche e senza rischio familiare l’esame eseguibile senza rischio biologico è l’ecografia, non è definita una cadenza, solitamente il ginecologo o il senologo o il medico di famiglia la richiedono quando la visita clinica evidenzia alterazioni o semplicemente la valutazione del seno risulta complessa;
  • dai 40 ai 49 anni la mammografia andrebbe eseguita una volta l’anno;
  • dai 50 anni la cadenza della mammografia deve essere personalizzata e può variare da 1 a 2 anni.

In caso di alterazioni palpabili l’ecografia è l’esame più adeguato. Nel caso di immagini dubbie/sospette alla mammografia o di senso denso alla mammografia, il Medico Radiologo decide se completarla con l’ecografia.

 

Fattori di rischio per il tumore al seno

Per quanto riguarda il rischio di sviluppare il cancro al seno ci sono alcuni fattori su cui possiamo intervenire e altri su cui non è possibile agire.

Tra i fattori di rischio non modificabili troviamo:

  • genere femminile;
  • età: l’incidenza del cancro alla mammella aumenta con l’aumentare dell’età;
  • familiarità: la presenza di 1 o 2 tumori mammari in familiari di 1 e 2 grado;
  • ereditarietà: circa il 10% dei tumori mammari sono dovuti a mutazione genetica che comporta un rischio molto superiore di contrarre tumore mammario rispetto alla popolazione non mutata. Si sospetta nel caso ci siano almeno 3 familiari affetti da tumore mammario;
  • seno denso: aumenta fino a 6 volte il rischio di sviluppare il tumore.

I fattori di rischio modificabili, invece, sono:

  • abuso di fumo e alcol;
  • utilizzo di ormoni femminili;
  • sovrappeso e obesità;
  • dieta poco equilibrata e ricca di grassi;
  • sedentarietà.
Cura e Prevenzione