Sintomi dell'ernia inguinale e come riconoscerla
PUBBLICATO IL 21 APRILE 2023
L’ernia inguinale è una delle patologie più comuni e frequenti soprattutto tra gli uomini, colpiti 8 volte di più rispetto alle donne. Si manifesta, in genere, con un fastidio o un dolore nella regione inguinale o nell’interno della coscia che a volte rende difficile svolgere le normali attività quotidiane.
Oggi per ‘curarla’ non servono più interventi invasivi come una volta: basta una piccola incisione. Come ci spiega il dottor Mauro Montuori, chirurgo dell’Unità di Chirurgia Generale del Policlinico San Pietro e di Smart Clinic.
Che cos'è l’ernia
“In generale con il termine ernia si intende la fuoriuscita di un organo addominale o di una parte di esso (intestino, colon, omento…) attraverso una debolezza della parete addominale, un ‘buco’ chiamato ‘difetto di parete’”, spiega il dottor Montuori.
Il luogo più frequente in cui si presenta questo difetto è la regione inguinale, in virtù della sua particolare funzione e anatomia: in questo caso, in genere, l’ernia è creata dalla fuoriuscita dalla sua sede naturale di una parte di un organo contenuto in addome, nel canale inguinale. “Altre sedi frequenti in cui può manifestarsi sono:
- zona crurale, quando i visceri addominali fuoriescono dalla loro cavità e penetrano nel canale femorale;
- zona ombelicale, quando una piccola porzione di intestino o di omento fuoriesce attraverso i muscoli addominali dove si trova la cicatrice ombelicale.
Esiste poi una forma particolare di ernia che si può verificare in corrispondenza di una pregressa cicatrice e prende il nome di laparocele”.
Le cause dell'ernia inguinale
Il cedimento o indebolimento della parete addominale può essere legato a un difetto congenito oppure causato da una combinazione di fattori come:
- l'invecchiamento;
- l'affaticamento muscolare;
- la pressione costante sulla zona dell'inguine che si verifica, ad esempio, con il sollevamento ripetuto di oggetti pesanti o durante lo svolgimento di un’attività fisica intensa.
Oltre ai fattori sopra citati, anche sovrappeso e obesità e gravidanza possono favorire la debolezza della parete addominale.
I sintomi
Come spiega lo specialista, “i sintomi di un'ernia inguinale comprendono:
- tumefazione o rigonfiamento in regione inguinale, dolore o disagio, soprattutto durante attività fisica o durante uno sforzo come il sollevare oggetti pesanti;
- a volte un senso di peso inguinale e, quando vi è compressione delle strutture nervose;
- una sensazione di bruciore all'inguine o di formicolio”.
A volte però la sintomatologia è più subdola: si presenta semplicemente come un fastidio in regione inguinale o alla radice interna della coscia, che però diventa via via sempre più limitante nello svolgimento delle normali attività.
Come si diagnostica
La diagnosi di ernia inguinale è clinica e richiede un esame obiettivo da parte dello specialista in chirurgia e una accurata anamnesi.
“In casi selezionati potrebbe essere necessario un completamento diagnostico mediante ecografia o in casi altamente selezionati con una TC dell'addome” suggerisce il dottor Montuori.
L’intervento chirurgico
Il trattamento risolutivo dell'ernia inguinale è esclusivamente chirurgico. Sebbene il dolore associato all'ernia possa temporaneamente diminuire, l'ernia continuerà a crescere fino a quando non verrà corretta con un intervento chirurgico.
“L’intervento consiste nel riportare nella sede naturale il tessuto fuoriuscito (cosiddetto erniato) e rinforzare la parete del canale inguinale con una rete apposita, tutto attraverso una piccola incisione nella regione inguinale - spiega lo specialista -. L'intervento con tecnica laparoscopica è in genere riservato a:
- ernie inguinali bilaterali;
- recidive.
Nei pazienti in cui i rischi chirurgici vengano considerati eccessivi nel rapporto rischio-beneficio, invece, può essere consigliato di indossare uno slip contenitivo appositamente studiato per le ernie inguinali al fine di garantire una buona qualità di vita senza però risolvere l’ernia”.
Il recupero post-intervento
L'intervento viene eseguito in regime di Day Surgery, in anestesia locale o spinale. Si torna quindi a casa il giorno stesso e si possono fare la maggior parte delle normali attività.
“Le uniche limitazioni sono evitare di guidare la macchina e di fare sforzi eccessivi per le prime 2 settimane al fine di consentire ai tessuti di integrare la rete e di consolidare quindi il rinforzo della parete” conclude il dottor Montuori.