La miliaria e le sue forme: quali sono e come si curano

PUBBLICATO IL 02 AGOSTO 2023

In presenza di clima caldo, umido e afoso, il sudore può diventare un grande nemico per la salute della nostra pelle. La sudorazione può, infatti, portare a fastidiose reazioni cutanee, più o meno estese, che coinvolgono molteplici parti del nostro corpo. La dermatite da sudore ne è un esempio comune. 

La dermatite da sudore comprende il tipico rash detto miliaria, o sudamina, ma anche il peggioramento di dermatiti preesistenti (come, ad esempio, una dermatite atopica) e allergia da sudore, causata da meccanismi di ipersensibilità contro componenti della traspirazione cutanea. Approfondiamo la miliaria e le sue forme con la dottoressa Elena Guanziroli, dermatologa presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza e la Casa di Cura la Madonnina. 

 

La miliaria: cos’è e perché si manifesta

La miliaria (anche denominata miliaria eccrina, rash da sudore o rash da calore) è una sindrome da ritenzione sudorale frequente soprattutto nel periodo estivo con un clima caldo umido. È caratterizzata dal blocco delle ghiandole sudoripare eccrine e dei loro dotti, che porta sostanzialmente ad una ritenzione di sudore.

“Abbastanza sviluppata e frequente durante la stagione estiva, interessa tutte le età senza distinzione di sesso. Il riscontro è frequente soprattutto nel periodo infantile e in età pediatrica – specifica la dottoressa Guanziroli –. Questa incidenza è dovuta al fatto che spesso nel bambino è presente un’immaturità a livello del dotto eccrino, condizione che lo rende più sensibile a questo tipo di patologia e alla ritenzione sudorale”.

Il maggior fattore di rischio è la sudorazione, quindi la miliaria è indotta sostanzialmente da: 

  • condizioni climatiche particolari con caldo e umidità;
  • stati febbrili.

Esistono poi fattori predisponenti come:

  • cerotti, indumenti o bendaggi occlusivi;
  • attività fisica ad alta intensità dove la sudorazione è abbondante.

“Alla base della miliaria c’è l’ostruzione della ghiandola eccrina e dei suoi dotti - continua la specialista –. Questa ostruzione porta a una sovra idratazione e a un aumento volumetrico delle ghiandole”.

 

I differenti tipi di miliaria

A seconda della localizzazione e della profondità cutanea dell’occlusione si distinguono diversi tipi di miliaria:

  • miliaria cristallina: si verifica con l’occlusione dei dotti superficialmente nello strato corneo della pelle;
  • miliaria rubra: l’occlusione dei dotti si ha nell’epidermide e nello strato subcorneo;
  • miliaria profonda: la rottura dei dotti è nella giunzione dermoepidermica, quindi più in profondità.

Inoltre, queste 3 tipologie di miliaria hanno anche delle caratteristiche cliniche differenti l’una dall’altra. Vediamole di seguito nel dettaglio.

La miliaria cristallina

È quella che tipicamente accompagna manifestazioni febbrili ed è caratterizzata da:

  • piccole vescicole superficiali dall’aspetto di gocce di rugiada; 
  • iper-sudorazione; 
  • manifestazioni a livello del tronco e talvolta a livello del volto;
  • normalmente non dà prurito;
  • sono possibili aspetti pustolosi;
  • è normalmente auto risolutiva.

La miliaria rubra 

Spesso insorge come conseguenza di esposizione ripetuta a fonti di calore o ad un’umidità elevata, è caratterizzata da:

  • vescicole e papule eritematose; 
  • eruzione pruriginosa;
  • interessa generalmente il tronco e talvolta le estremità (braccia e gambe);
  • vi è una risposta infiammatoria.

“Se sono presenti pustole verosimilmente è presente un’infezione batterica da stafilococco epidermidis” specifica la dermatologa.

La miliaria profonda 

Si ha quando l’ostruzione dei dotti delle ghiandole eccrine avviene più profondamente, in questo caso generalmente:

  • l’eruzione è asintomatica; 
  • non dà prurito; 
  • dura alcune ore; 
  • si apprezza più frequentemente in ambiente tropicale dopo episodi di miliaria rubra;
  • presenta sintomi sistemici (come stati febbrili, astenia e nausea). 

“Questo tipo di rush interessa prevalentemente gli adulti e può coinvolgere soprattutto il tronco, ma anche le braccia” conferma la dottoressa.

 

Diagnosi e cura della miliaria

“La diagnosi è sostanzialmente clinica, non ci sono test di laboratorio particolari da fare - continua la dottoressa Guanziroli –. È il dermatologo che, attraverso un’analisi clinica del caso, determina la profondità e la tipologia di miliaria. Solo in casi rari di dubbio si può ricorrere ad una biopsia cutanea”.

Le modalità di trattamento dipendono dalla tipologia di miliaria contratta. “Normalmente la miliaria cristallina non viene trattata, perché si risolve spontaneamente nell’arco di 24 ore. 

La miliaria rubra, che presenta una componente infiammatoria, richiede a volte una terapia con cortisonici di lieve o moderata potenza sempre su prescrizione medica. In caso di pustole, quindi con verosimile sovrainfezione da stafilococco si utilizza una terapia antibiotica – prosegue la specialista -. 

Per quanto riguarda il trattamento della miliaria profonda abbiamo poche informazioni a disposizione, non abbiamo una terapia standardizzata e ci sono pochi studi clinici che indichino trattamenti specifici. Si curano, però, le manifestazioni collaterali come stati febbrili, astenia e nausea”.

 

La prevenzione

Fondamentale per evitare la comparsa della miliaria è la prevenzione. Quindi:

  • limitare l’esposizione al calore; 
  • limitare tutto ciò che induce sudorazione;
  • dal punto di vista ambientale, ridurre il più possibile la temperatura usando i condizionatori;
  • utilizzare indumenti non troppo occlusivi, leggeri, preferibilmente con il cotone a contatto della pelle;
  • rimuovere tutto ciò che può essere occlusivo come bendaggi o cerotti. 

È importante agire dal punto di vista della prevenzione anche per evitare episodi ricorrenti. “La miliaria è, infatti, possibile che si ripresenti” conclude la specialista.

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