Eczema: come riconoscerlo e curarlo

PUBBLICATO IL 24 MARZO 2023

L’eczema è una manifestazione infiammatoria cutanea caratterizzata da arrossamenti e desquamazioni crostose e da una componente pruriginosa piuttosto importante. Il prurito, infatti, è il sintomo più fastidioso dell’eczema e può manifestarsi con diversa intensità (acuto, sub-acuto, cronico) a seconda della malattia di base. Di per sé, l’eczema non è una patologia grave, ma può creare disagio sia nell’ambito sociale sia nell’ambito lavorativo.

Il dottor Bruno Bianchi, responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia all’Istituto Clinico Villa Aprica di Como e dermatologo presso Palazzo della Salute – Wellness Clinic e Smart Clinic, fa una panoramica della patologia spiegando come diagnosticarla in tempi rapidi e come trattarla in maniera efficace. 

 

I tipi di eczema

“Gli eczemi o dermatiti possono essere di diversi tipi - spiega il dottor Bianchi - : 

  • la dermatite atopica: colpisce i bambini dagli 0 ai 10 anni ed è legata probabilmente a una predisposizione genetica a sviluppare allergie con aree infiammatorie pruriginose tipicamente localizzate nell’incavo delle ginocchia e dei gomiti. La dermatite atopica può manifestare una riduzione dei sintomi (prurito e secchezza cutanea) nell’80% dei casi al momento della pubertà, ma potrebbe anche persistere in età adulta con fase di riacutizzazioni o di malattia sfumata o assente;
  • le forme irritative: sono dovute, ad esempio, a un eccessivo lavaggio delle mani o all’utilizzo di prodotti chimici o solventi che possono far perdere alle nostre mani il cosiddetto film idrolipidico, che svolge la funzione di barriera protettiva;
  • le dermatiti allergiche da contatto: nei pazienti allergici si creano aree di infiammazione cutanea nel momento in cui entrano in contatto con una determinata sostanza”.

L’eczema in sé non è dunque un problema di grande rilevanza clinica, ma è fortemente limitante per il paziente perché l’eccessivo prurito lo porta ad avere grosse problematiche sia in ambito sociale, sia in ambito lavorativo, sia per quanto riguarda la qualità del sonno, per questo va gestito con la massima attenzione.

 

Come si diagnostica l’eczema

“Solitamente, per diagnosticare l’eczema è sufficiente l’esame clinico da parte dello specialista dermatologo, con la valutazione della storia clinica del paziente - continua -. 

In caso di maggiori approfondimenti, indagini utili possono essere: 

  • i test allergici (ad esempio, patch test, i rast test o i prick test cutanei);
  • la biopsia cutanea, quest’ultima utile per valutare la presenza o meno di patologie più gravi”. 

 

Come si cura l’eczema

Gli eczemi, pur essendo molto diversi tra loro, hanno quasi tutti un medesimo approccio terapeutico. Si passa dall’utilizzo quotidiano di creme emollienti per ricostituire il film idrolipidico e la barriera epidermica, che è la nostra difesa naturale all’eczema, a prodotti topici a base di cortisone, laddove la crema da sola non fosse in grado di risolvere il problema. “Questi prodotti vanno scelti chiaramente in base alle problematiche e alle caratteristiche del paziente (esistono cortisonici di bassa, media, alta potenza) - specifica l’esperto -. 

Altri topici sono gli inibitori della calcineurina (ciclosporina e tacrolimus), i quali vengono oggi utilizzati molto frequentemente in caso di fallimento della terapia cortisonica. Esistono anche delle terapie orali che vengono utilizzate nelle forme particolarmente estese di eczema, tra queste la ciclosporina che raggiunge ottimi risultati sulle forme eczematose importanti. 

Sul fronte delle terapie della dermatite atopica, da qualche anno hanno fatto il loro ingresso i cosiddetti farmaci biologici, già utilizzati per la terapia della psoriasi (inibitori dell’interleuchina 4 e dell’interleuchina 13), i quali permetteranno, in un futuro non troppo lontano, un controllo pressoché totale della malattia.

“Un’ulteriore terapia naturale per chi soffre di dermatite atopica - conclude il dottor Bianchi - è quella della balneo-talassoterapia, cioè acqua di mare associata a esposizione al sole, in grado nel periodo in cui frequentiamo località marine di gestire molto bene il problema senza ricorrere all’uso di nessun farmaco in associazione”.

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